I tesori delle testimionianze 1

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Il mondo e i suoi piaceri

Il livello della spiritualità è solitamente così basso, fra i cosiddetti cristiani, che quanti desiderano seguire Gesù sinceramente trovano il compito molto più arduo di quanto immaginavano. L’influsso di chi è legato al mondo e afferma di essere discepolo del Cristo è dannoso per i giovani. La linea di demarcazione fra i cristiani e il mondo non è più visibile e pur professando di vivere per il Cristo, in realtà vivono per il mondo. La loro fede non limita i loro piaceri e pur dicendosi figli della luce camminano nell’oscurità e sono figli della notte e delle tenebre. TT1 110.2

Chi cammina nelle tenebre non può amare Dio e desiderare sinceramente di glorificarlo. Non riesce a comprendere la superiorità delle realtà celesti e quindi la possibilità di amarle veramente. Quante persone si dicono cristiane perché considerano positivo esserlo, ma non portano nessuna croce e sono mosse da motivazioni egoistiche. Alcune di loro possono tranquillamente andare in una sala da ballo e partecipare ai divertimenti che essa offre. Altre, forse, non giungono a tanto, però partecipano a gite, a rappresentazioni e ad altre manifestazioni frivole. Perfino l’occhio più esperto ben difficilmente riuscirebbe a rintracciare in quelle persone una parvenza di cristianesimo. Non riuscirebbe a notare la minima differenza fra loro e il più indifferente nei confronti della religione. Il presunto cristiano, il dissoluto, colui che apertamente schernisce la religione e il profano formano un tutto unico. Dio li considera simili nello spirito e nel comportamento. TT1 110.3

Il cristianesimo senza la fede e le opere non ha valore. Nessuno può servire due padroni. I figli dell’empio sono servi di colui a cui ubbidiscono. Essendo suoi servi non possono essere figli di Dio, a meno che non rinuncino al diavolo e alle sue opere. I figli del Re del cielo non possono associarsi ai piaceri e ai divertimenti dei seguaci di Satana senza pericoli, anche se ripetono spesso che non c’è nulla di male. Dio ha rivelato delle sacre e solenni verità per separare il suo popolo dagli empi e purificarlo. Gli Avventisti del 7° Giorno devono vivere secondo la loro fede. Chi ubbidisce ai dieci comandamenti considera le realtà terrene e quelle spirituali da un punto di vista diametralmente opposto a quello di coloro che, pur dicendosi cristiani, amano i piaceri della vita, evitano la croce e violano il quarto comandamento. Nell’attuale stato della società non è facile per i genitori tenere a freno i figli ed educarli secondo la regola biblica. Alcuni sedicenti cristiani si sono allontanati così tanto dalla Parola di Dio che quando i genitori vogliono educare i figli secondo i suoi principi e, come Abramo, trasmetterli alla loro famiglia, i poveri bambini, condizionati dall’influsso che li circonda, pensano che i genitori esagerino nelle loro pretese e siano prudenti all’eccesso per quanto riguarda le loro amicizie. Provano il desiderio naturale di seguire l’esempio di quanti vivono nella società pur dicendosi cristiani. TT1 110.4

Oggi è difficile capire cosa significhi essere perseguitati per il Cristo. Occorre ben poco spirito di rinuncia e di sacrificio per avere una “apparenza di pietà” e il nome scritto nel registro della chiesa. Invece, vivere in modo tale che le nostre scelte piacciano a Dio e i nostri nomi figurino nel libro della vita richiede vigilanza, preghiera, rinuncia e sacrificio. Quanti si dicono cristiani sono di esempio ai giovani solo nella misura in cui seguono Gesù. Un comportamento in armonia con l’insegnamento del Maestro è il risultato normale della vera religiosità. Colui che giudicherà la terra ricompenserà ciascuno secondo le sue opere. I giovani che seguono il Cristo devono lottare; devono portare ogni giorno la croce per abbandonare le abitudini della società e imitare la vita del Cristo. TT1 111.1