I tesori delle testimionianze 1

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Capitolo 4: Il guardiano di tuo fratello

Il 20 novembre 1855, mentre pregavo, lo Spirito del Signore manifestò in me la sua potenza e fui rapita in visione. TT1 31.1

Vidi che lo Spirito Santo a poco a poco si stava allontanando dalla chiesa. I collaboratori del Signore avevano contato eccessivamente sulla forza delle loro argomentazioni e non si erano affidati totalmente a Dio come avrebbero dovuto fare. Vidi che le argomentazioni in favore della verità non possono indurre le anime a schierarsi con il “rimanente” perché la verità non è popolare. I figli di Dio devono vivere i principi della verità. Disse l’angelo: “Essi devono possederla in tutta la sua gloria, farla vivere dentro di loro e trasmetterla con convinzione e zelo a coloro che li ascoltano”. I più attenti sono pronti a decidere in base all’importanza delle prove, ma non è possibile che la massa prenda una decisione in seguito a una semplice esposizione teorica della verità. La verità deve essere accompagnata dalla potenza di una testimonianza vivente che sarà un fattore determinante in vista della decisione. TT1 31.2

Vidi il Nemico molto impegnato a distruggere gli uomini. Fra noi si è infiltrato un sentimento di autoesaltazione; è necessaria una maggiore umiltà. Lo spirito d’indipendenza è troppo tollerato fra i messaggeri del Signore. È necessario rinunciarvi e promuovere una maggiore unità fra i collaboratori di Dio. Troppo spesso si sente dire: “Sono io forse il guardiano di mio fratello?” Genesi 4:9. L’angelo disse: “Sì, tu sei il guardiano di tuo fratello e dovresti occupartene con attenzione; dovresti interessarti al suo benessere e manifestare nei suoi confronti affetto e cortesia. Avvicinatevi gli uni agli altri, avvicinatevi!” Dio desiderava che l’uomo fosse sincero e onesto, dolce, umile e semplice. Questa è la legge del cielo: Dio ha previsto così. Ma l’uomo, miserabile e fragile, ha deciso di seguire la propria via e preoccuparsi dei propri interessi. TT1 31.3

Chiesi all’angelo perché la chiesa avesse perso la sua semplicità, permettendo il dilagare dell’orgoglio e dell’esaltazione. Vidi che questa era la ragione per cui eravamo stati quasi completamente abbandonati nelle mani del Nemico. L’angelo mi disse: “Guardate e vi accorgerete che prevale l’idea: “Sono io il guardiano di mio fratello?”“. E aggiunse: “Tu sei il guardiano di tuo fratello. Sì, la tua professione di fede esige la rinuncia e il sacrificio, diversamente non sarai degno della vita eterna che fu acquistata a caro prezzo: l’agonia, la sofferenza e il sangue dell’amato Figlio di Dio”. TT1 31.4