I tesori delle testimionianze 1

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Le ricchezze terrene

Vidi che molte persone, in vari luoghi, acquistavano continuamente fattorie, terreni, case, con la scusa che così facendo potevano contribuire meglio all’opera di Dio. Essi invece si impegnavano a tal punto da essere di scarsa utilità per la sua opera. Alcuni acquistano dei terreni e lavorano intensamente per pagarli. Sono così impegnati che hanno ben poco tempo per pregare, per collaborare con Dio, per ricevere la forza di vincere le tentazioni. Avendo contratto dei debiti, quando l’opera di Dio ha bisogno di essere sostenuta, non possono contribuire perché devono liberarsi dagli impegni presi precedentemente. Dopo aver pagato i debiti essi si allontanano ancora di più e non collaborano con l’opera di Dio perché contraggono nuovi impegni per ingrandire le loro proprietà. Si illudono di agire correttamente e pensano di utilizzare i proventi della loro attività in favore dell’opera di Dio, mentre in realtà non fanno altro che accumulare ricchezze. Essi amano la verità a parole e non con i fatti. Le loro azioni indicano l’esatta misura del loro amore per l’opera di Dio. Il loro amore per gli interessi terreni cresce e nella stessa proporzione diminuisce quello per la chiesa; l’attrazione verso le realtà terrene diventa più forte mentre il richiamo verso il cielo si affievolisce. Il loro cuore è legato alle loro ricchezze. Tramite il loro esempio essi dicono a quanti li circondano che intendono rimanere legati alla terra, che è la loro casa. L’angelo disse: “Tu sei il guardiano di tuo fratello”. TT1 32.1

Molti hanno deciso di sostenere spese inutili solo per soddisfare i propri desideri, mentre l’opera avrebbe avuto bisogno di quel denaro; alcuni figli di Dio sono vestiti miseramente e limitati nella loro attività per mancanza di mezzi. L’angelo disse: “Ben presto non avranno più tempo a disposizione. Le loro opere rivelano che il proprio io è l’idolo a cui sacrificano”. Volendo innanzitutto soddisfare se stessi ripetono: “Sono io il guardiano di mio fratello?” Molti hanno ricevuto avvertimenti a più riprese, ma non vi hanno prestato ascolto perché vivevano in funzione di loro stessi e tutto doveva ruotare intorno a loro. TT1 32.2

Mi è stato mostrato che la chiesa ha perso quasi completamente lo spirito di sacrificio; si soddisfano prima di tutto le proprie esigenze e in seguito si dona qualcosa in favore dell’opera di Dio, quasi non si potesse evitare di farlo. Un sacrificio simile non viene accettato da Dio. Ognuno deve fare il possibile per lo sviluppo dell’opera di Dio. Coloro che non dispongono di beni terreni ma hanno un organismo forte e robusto sono responsabili nei confronti di Dio delle proprie energie. Essi devono impegnarsi nella loro attività, essere ferventi spiritualmente, senza lasciare la responsabilità di fare dei sacrifici a coloro che dispongono di beni, agendo in prima persona. È loro dovere, infatti, impegnarsi così come fanno coloro che hanno delle proprietà. Spesso, però, accade che quanti non posseggono beni non si rendono conto che anch’essi possono fare delle rinunce in vari modi: vestirsi più semplicemente, non lasciarsi condizionare da gusti e desideri riuscendo così a risparmiare in favore dell’opera di Dio e farsi un tesoro in cielo. Mi fu mostrato che, senza la potenza di Dio, la verità perde la sua bellezza e la sua forza. TT1 32.3