I tesori delle testimionianze 1

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Capitolo 99: Studenti della nostra scuola

Gli studenti che dicono di amare Dio e di mettere in pratica la verità devono possedere quell’autocontrollo e quella fermezza di principi religiosi che permettono loro di rimanere saldi nonostante le tentazioni e di schierarsi in favore del Cristo a scuola, in convitto e in qualsiasi luogo si trovino. La religione non è un abito da indossare solo nella casa di Dio, ma un principio che deve caratterizzare tutta l’esistenza. Coloro che si dissetano alla Fonte della vita non decideranno, come le persone mondane, di soddisfare i loro desideri in un modo sempre diverso, ma riveleranno, piuttosto, nell’atteggiamento e nel carattere, il riposo, la pace e la felicità che hanno trovato in Gesù, affidando a lui, quotidianamente, i dubbi e i pesi della vita. Potranno dimostrare, così, che nella via dell’ubbidienza e del dovere si provano soddisfazioni e gioia. Essi sapranno esercitare nei confronti dei loro compagni un influsso che avrà ripercussioni benefiche su tutta la scuola. I componenti di questo gruppo fedele infonderanno gioia e forza negli insegnanti perché li aiuteranno, grazie a questo loro comportamento, a eliminare ogni infedeltà, discordia e negligenza nei confronti dei regolamenti scolastici. Il loro influsso è positivo e nel giorno del Signore le loro opere sussisteranno, anzi li accompagneranno nell’eternità: il loro comportamento terreno avrà ripercussioni eterne. A scuola un giovane zelante, coscienzioso e fedele rappresenta un tesoro inestimabile; gli angeli del cielo vegliano su di lui con affetto, il Salvatore lo ama e nell’archivio celeste vengono registrate tutte le opere buone, ogni tentazione respinta, ogni male vinto. Con questi validi presupposti potrà affrontare il futuro e un giorno possederà la vita eterna... TT1 363.1

Ai giovani cristiani spetta, in modo particolare, la conservazione e lo sviluppo delle istituzioni volute da Dio per il progresso della sua opera. Questa sacra responsabilità è stata affidata ai giovani proprio quando essi hanno un ruolo sulla scena mondiale. Non c’è mai stata un’epoca in cui risultati tanto importanti dipendessero da una sola generazione. In questo senso è essenziale che i giovani si qualifichino per l’opera di Dio affinché l’Eterno possa fare di loro i suoi strumenti. Il Creatore ha diritti e priorità assoluti nei loro confronti. TT1 363.2

La vita e tutti i doni che possiedono sono stati offerti dal Signore: è lui che ha concesso loro queste facoltà affinché le utilizzino con saggezza per poi affidare loro un’opera che abbia un valore eterno. Il Signore desidera che sviluppino le qualità intellettuali e morali, che non sono state donate loro per il semplice piacere o per l’opposizione alla sua volontà e alla sua provvidenza, ma perché contribuiscano al progresso della conoscenza della verità e della santità del mondo. Egli fa appello alla loro gratitudine, al loro rispetto, al loro amore in cambio delle sue continue manifestazioni di bontà e di compassione. Egli richiede l’osservanza delle sue leggi e di tutte quelle regole che servono a frenare e a proteggere i giovani contro le insidie di Satana e a guidarli lungo i sentieri della pace. Se i giovani potessero rendersi conto che nel sottomettersi alle leggi e ai regolamenti delle nostre istituzioni non fanno altro che sviluppare ciò che può contribuire a migliorare il loro comportamento nella società, a elevare il loro carattere, a nobilitare il loro spirito e ad accrescere la loro felicità, non si ribellerebbero contro questi giusti principi e non cercherebbero di suscitare il sospetto o di arrecare danno a queste istituzioni. La nostra gioventù deve manifestare forza e fedeltà per poter realizzare ciò che le viene richiesto: questa sarà una garanzia di successo. Il carattere inquieto e ribelle di molti giovani della nostra epoca è scoraggiante. La responsabilità, comunque, è da attribuire in gran parte ai genitori, perché senza il rispetto per il Signore nessuno può essere veramente felice. TT1 363.3