I tesori delle testimionianze 1

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Capitolo 74: L’autorità della chiesa

Il Redentore del mondo ha dotato la chiesa di una grande potenza e ha fissato le regole che devono essere seguite nei confronti dei suoi membri. Dopo avere impartito delle direttive esplicite afferma: “Io vi dico in verità che tutte le cose che avrete legate sulla terra, saranno legate nel cielo; e tutte le cose che avrete sciolte sulla terra, saranno sciolte nel cielo”. Matteo 18:18. In questo modo anche l’autorità divina ratifica la disciplina della chiesa, a patto che sia stata seguita la regola biblica. TT1 267.1

La Parola di Dio non autorizza un uomo a opporre il proprio giudizio a quello della chiesa, né gli permette di imporre le proprie opinioni contro quelle della chiesa. Se non esistessero disciplina e norme direttive, la chiesa si sgretolerebbe e non potrebbe sussistere come corpo. Vi sono sempre stati degli spiriti indipendenti che pretendono di aver ragione, di aver ricevuto degli insegnamenti specifici, di essere quindi guidati da Dio. Si trattava sempre di teorie personali, di punti di vista particolari, considerati in armonia con la Parola di Dio. Ciascuno ha la sua teoria e la sua fede, ma afferma di aver ricevuto una conoscenza speciale da Dio. Essi si separano dal corpo e costituiscono individualmente, ognuno per conto proprio, una chiesa a sé. Naturalmente non tutti possono avere ragione, ma essi pretendono di essere guidati dal Signore. La Parola ispirata non è fatta di sì e di no, ma di sì e di amen in Cristo Gesù. TT1 267.2

Il nostro Salvatore aggiunge alle sue direttive la chiara promessa che se due o tre si uniscono per chiedere qualcosa a Dio, essa verrà accordata. Il Cristo ci mostra la necessità dell’unità, anche nelle nostre preghiere, per un obiettivo preciso. Una grande importanza è attribuita all’unità nella preghiera, all’unità negli intenti. Dio ascolta le preghiere personali, ma in questa occasione Gesù impartisce delle lezioni speciali e importanti che dovevano avere una particolare portata per la sua chiesa appena organizzata. I membri di chiesa devono trovare un accordo sugli obiettivi da raggiungere e per i quali pregare. Non si tratta semplicemente dei pensieri e delle riflessioni di una mente soggetta a sbagliare, ma di una richiesta che esprime il fervido desiderio di varie menti concordi sullo stesso punto. TT1 267.3

La meravigliosa conversione di Paolo ci indica la miracolosa potenza di Dio. Un bagliore che superava la luce del sole a mezzogiorno. TT1 267.4

Gesù, nome che Paolo odiava più di ogni altro, gli si rivelò per frenare la sua folle, seppure onesta, carriera, per fare di lui il messaggero del Vangelo ai Gentili. Egli aveva agito con sincerità e in buona coscienza contro Gesù di Nazareth. Era un persecutore accanito e zelante della chiesa del Cristo, convinto che fosse suo dovere eliminare quella dottrina pericolosa che si diffondeva sempre più e che annunciava in Cristo il Principe della vita. TT1 267.5

Paolo credeva che la fede in Gesù rendesse inefficace la legge di Dio, annullasse i riti religiosi, i sacrifici e la circoncisione che in tutti i tempi avevano ricevuto l’approvazione di Dio. La miracolosa rivelazione del Cristo dissipa le sue tenebre spirituali e vede in Gesù di Nazareth, che prima aveva combattuto, il Redentore del mondo. TT1 268.1