I tesori delle testimionianze 1

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Capitolo 66: Amore e dovere

L’amore ha un fratello gemello: il dovere. Amore e dovere sono sullo stesso piano. Se si esercita l’amore e si trascura il dovere, i figli diventeranno testardi, cocciuti, cattivi, egoisti e disubbidienti. Se, invece, si agisce solo in funzione del dovere, senza che esso sia mitigato dall’amore, si raggiungeranno gli stessi risultati. Dovere e amore devono procedere uniti: allora i figli saranno veramente disciplinati. TT1 224.1

Un tempo, in Israele, erano state impartite ai sacerdoti le seguenti direttive: “Insegneranno al mio popolo a distinguere fra il sacro e il profano, e gli faranno conoscere la differenza tra ciò ch’è impuro e ciò ch’è puro. In casi di processo, spetterà a loro il giudicare; e giudicheranno secondo le mie prescrizioni...” Ezechiele 44:23, 24. “Quando avrò detto all’empio: — Empio, per certo tu morrai! — e tu non avrai parlato per avvertir l’empio che si ritragga dalla sua via, quell’empio morrà per la sua iniquità, ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano. Ma, se tu avverti l’empio che si ritragga dalla sua via, e quegli non se ne ritrae, esso morrà per la sua iniquità, ma tu avrai scampato l’anima tua”. Ezechiele 33:8, 9. TT1 224.2

Il dovere di coloro che collaborano con Dio è indicato chiaramente. Essi non possono accampare delle scuse per evitare di compiere fedelmente il compito che il Signore ha loro affidato: denunciare i peccati e i torti del suo popolo, anche se si tratta di un’opera ingrata e che non incontra il favore di chi merita il rimprovero. In molti casi, comunque, colui che riceve l’avvertimento l’accetterebbe volentieri se non intervenissero altre persone. Alcuni, manifestando simpatia e comprensione per la persona rimproverata, credono sia opportuno assumerne le difese. Non si rendono conto che il Signore disapprova chi agisce male, perché l’opera di Dio ne ha subìto un danno e il nome dell’Altissimo è stato profanato. TT1 224.3

Molti si sono allontanati dalla verità, perdendo la fede, in seguito al comportamento sbagliato di qualcuno che era nell’errore. Ma un servitore di Dio, il cui giudizio è annebbiato e il cui spirito è fuorviato da influssi nocivi, si schiererà dalla parte di chi ha torto e ha commesso l’errore. Invece di difendere chi ha rimproverato il peccato è come se dicesse al peccatore: “Non turbarti, non ti abbattere; in definitiva non hai tutti i torti”. Questo equivale a dire: “Va tutto bene!” TT1 224.4

Dio vuole che i suoi collaboratori camminino nella luce e non chiudano gli occhi per non vedere l’azione di Satana. Essi devono essere pronti ad avvertire e rimproverare coloro che sono in pericolo a causa delle sue tentazioni. Satana lavora costantemente per conseguire risultati positivi. Non si riposa mai: è perseverante, vigilante, astuto, tanto da sfruttare ogni opportunità e volgerla a proprio vantaggio nella sua lotta contro la verità e contro gli interessi del regno di Dio. È triste vedere che coloro che lavorano con Dio non sono vigilanti e attenti neppure la metà di quanto dovrebbero esserlo per sventare le insidie di Satana. Anziché resistere al diavolo e farlo fuggire, molti sono piuttosto inclini a raggiungere un compromesso con le potenze delle tenebre. TT1 224.5