Consigli su cibi e alimentazione
Capitolo 10: Il digiuno
La vittoria di Cristo nell'opporsi agli appetiti
295. Per Cristo, come per i nostri progenitori nell'Eden, la prima grande tentazione riguardò la gola; e la redenzione doveva cominciare proprio là dov'era iniziata la caduta. Adamo cadde cedendo all'appetito; Cristo vinse dominandolo. “E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame”. Matteo 4:2. Quando il tentatore gli disse: “Se tu sei Figlio di Dio, ordina che queste pietre diventino pani”, egli rispose: “Sta scritto: ‘Non di pane soltanto vivrà l'uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio’”. Matteo 4:3, 4. CCA 131.1
Da Adamo fino a Gesù l'autocompiacimento aveva fatto crescere gli appetiti e le passioni in maniera smisurata. Gli uomini, degradati e ammalati, non erano in condizione di vincere da soli. Cristo vinse per loro, sottoponendosi alla prova più dura. Per amor loro esercitò su di sé un dominio più forte della fame e della morte. La sua prima vittoria ha reso possibili le altre in tutti i nostri conflitti. CCA 131.2
Quando Gesù entrò nel deserto fu circondato dalla gloria del Padre. Assorto nella comunione con Dio, fu innalzato al di sopra delle debolezze umane. Poi la gloria si allontanò e rimase solo contro la tentazione. La sua natura provava ripugnanza per il compito che lo attendeva. Per quaranta giorni digiunò e pregò. Debole e dimagrito, estenuato per l'angoscia, “tanto era disfatto il suo sembiante al punto da non sembrare più un uomo”. Isaia 52:14. Era giunta l'occasione che Satana attendeva. Ora avrebbe potuto riportare la vittoria su Cristo. — The Desire of Ages, 117, 118 (1898). CCA 131.3
296. Cristo affrontò la prova sul terreno dell'appetito e, per il bene dell'umanità, resistette alla tentazione per quasi sei settimane. Quel lungo digiuno nel deserto doveva essere un esempio per gli uomini caduti di tutti i tempi. Cristo non fu vinto dalle potenti tentazioni del nemico, e questo è d'incoraggiamento per ogni anima che sta combattendo contro la tentazione; perché Cristo ha reso possibile a ogni membro della famiglia umana di resistere. Tutti coloro che vogliono vivere giustamente possono vincere come Cristo vinse, “per mezzo del sangue dell'Agnello e con la parola della loro testimonianza”. Apocalisse 12:11. Quel lungo digiuno dette al Salvatore più forza per sopportare la prova. Egli dimostrò all'uomo che iniziava l'opera che avrebbe portato alla vittoria proprio dove era iniziata la sconfitta, sul campo dell'appetito. — Lettera 158, 1909. CCA 131.4
297. Quando Cristo si trovava duramente assalito dalla tentazione, non mangiava nulla. Si affidava a Dio e, per mezzo di preghiere ferventi e della più completa sottomissione alla volontà del Padre, ne usciva vincitore. Più ancora di tutti gli altri cristiani, coloro che accettano la verità in questi ultimi tempi dovrebbero imitare il grande esempio di Cristo nella preghiera. — Testimonies for the Church 2:202, 203 (1869). CCA 132.1
[Per il contesto, cfr. § 70] CCA 132.2
298. Il Redentore del mondo sapeva che soddisfare l'appetito avrebbe prodotto debolezza fisica e affievolito così tanto la sensibilità spirituale da non distinguere più le verità sacre ed eterne. Sapeva che il mondo era schiavo della gola, e che questa tendenza avrebbe peggiorato anche le facoltà morali. CCA 132.3
Se l'intemperanza esercitava una tale forza sul genere umano che, per spezzarne il potere, il divino Figlio di Dio per essere d'esempio all'uomo digiunò quasi sei settimane, quale impegno deve dimostrare il cristiano per vincere dove anche Cristo ha vinto! Il potere della tentazione per soddisfare un appetito alterato può essere misurata solo dalla profonda angoscia di Cristo in quel lungo digiuno nel deserto. — Testimonies for the Church 3:486 (1875). CCA 132.4
Come preparazione per lo studio delle scritture
299. Nelle Scritture vi sono alcuni passi difficili da comprendere che, secondo quanto dice Pietro, “gli uomini ignoranti e instabili travisano a loro perdizione” (cfr. 2 Pietro 3:16. Noi non siamo in grado, in questa vita, di spiegare correttamente il significato di tutti i brani delle Scritture, ma nessun punto vitale per la pratica della verità rimarrà velato dal mistero. CCA 132.5
Quando, nella provvidenza divina, verrà il momento in cui il mondo dovrà essere messo alla prova rispetto alla verità per quel tempo, lo Spirito Santo sensibilizzerà le menti a investigare le Scritture, anche con il digiuno e la preghiera, finché non scopriranno anello dopo anello per unirli in una catena perfetta. CCA 132.6
ogni elemento, direttamente collegato con la salvezza degli uomini, diventerà così chiaro che nessuno potrà sbagliare o continuare a camminare nelle tenebre. — Testimonies for the Church 2:692 (1870). CCA 132.7
300. Alcuni punti difficili della verità presente sono stati compresi grazie all'impegno diligente di quei pochi che si sono consacrati a questa opera. Il digiuno e la preghiera fervente hanno indotto il Signore a svelare i tesori della verità alla loro comprensione. — Testimonies for the Church 2:650, 651 (1870). CCA 132.8
301. Coloro che desiderano sinceramente conoscere la verità non saranno riluttanti a sottoporre i loro punti di vista alla discussione e alla critica, e non si irriteranno se le loro opinioni e le loro idee saranno contraddette. Questo era lo spirito che regnava fra noi qua rant'anni fa. Ci riunivamo con l'anima angosciata, pregando perché fossimo una cosa sola nella fede e nella dottrina, sapendo che il corpo di Cristo non è diviso. Procedevamo approfondendo un punto alla volta. La solennità caratterizzava queste nostre riunioni. Aprivamo le Scritture con un profondo senso di rispetto. Digiunavamo spesso per essere in grado di comprendere meglio la verità. — The Review and Herald, 26 luglio 1892; L & T 47. CCA 132.9
Quando è necessario un particolare aiuto divino
302. In certi casi il digiuno e la preghiera sono raccomandati e appropriati. Nelle mani del Signore sono mezzi per purificare il cuore ed elevare la ricettività della mente. Otteniamo risposte alle nostre preghiere perché umiliamo il nostro spirito davanti a Dio. — Lettera 73, 1896. CCA 133.1
303. Rientra nel piano di Dio che coloro che hanno delle responsabilità si incontrino spesso per consultarsi gli uni con gli altri e pregare intensamente implorando la saggezza che solo lui può dare. Insieme, fate conoscere a Dio i vostri problemi. Parlate poco; molto tempo prezioso è sciupato in conversazioni che non portano nessuna nuova conoscenza. I fratelli si uniscano pregando e digiunando per ricevere quella saggezza che Dio ha promesso generosamente di concedere. — Gospel Workers, 236 (1892). CCA 133.2
304. Se fosse necessario per lo sviluppo dell'opera e per la gloria di Dio fare un incontro con qualche oppositore, con quanta prudenza e umiltà (i difensori della verità) dovrebbero entrare in discussione! Con sentimenti di affetto, confessando il proprio peccato, pregando con fervore e spesso digiunando per un certo tempo, dovrebbero implorare il sostegno speciale del Signore affinché la preziosa verità che salva risulti vittoriosa e l'errore si riveli in tutta la sua bruttura in modo da confondere i suoi sostenitori. — Testimonies for the Church 1:624 (1867). CCA 133.3
[Il digiuno del Salvatore è un esempio per noi che viviamo in tempi difficili § 238] CCA 133.4
Il vero digiuno
305. Il vero digiuno che può essere raccomandato a tutti è l'astinenza da ogni tipo di alimenti stimolanti, e l'uso benefico di cibo sano e semplice che Dio ha provveduto in abbondanza. Gli esseri umani hanno bisogno di pensare meno a quello che materialmente mangeranno e berranno, e riflettere di più riguardo al nutrimento divino che assicurerà tono e vitalità alla loro esperienza religiosa. — Lettera 73, 1896; Medical Ministry, 283. CCA 133.5
306. Da ora e fino alla fine dei tempi i figli di Dio devono essere più ferventi e attenti, non confidando nella propria saggezza, ma soltanto in quella di Colui che li guida. Dovrebbero dedicare alcuni giorni al digiuno e alla preghiera. Un'astensione totale dal cibo può non es sere necessaria, ma si dovrebbe mangiare in modo frugale cibo che sia il più semplice possibile. — The Review and Herald, 11 febbraio 1904. CCA 133.6
307. Qualsiasi tipo di digiuno non può prendere il posto dell'umile fiducia nella Parola di Dio. “Chiedete — sta scritto — e vi sarà dato”... Non siete stati chiamati a digiunare per quaranta giorni. Il Signore sopportò per voi quel digiuno nel deserto della tentazione. Non vi è nessuna virtù in un simile digiuno, la virtù è nel sangue di Cristo. — Lettera 206, 1908. CCA 134.1
308. Lo spirito del vero digiuno e della vera preghiera è quello che sottomette cuore, mente e volontà a Dio. — Manoscritto 28, 1900. CCA 134.2
Come rimedio per la malattia
309. Gli eccessi alimentari provocano spesso malattie e ciò di cui l'organismo ha bisogno maggiormente è liberarsi del peso in eccesso. In molti casi il rimedio migliore per il malato è saltare uno o due pasti affinché l'apparato digerente affaticato possa ritrovare un equilibrio. Per alcuni giorni una dieta a base di frutta potrà essere molto utile soprattutto per chi svolge un lavoro intellettuale. Anche un breve periodo di digiuno completo, seguito da un'alimentazione semplice e controllata restituirà la salute, grazie alla naturale possibilità di recupero dell'organismo. Una dieta leggera per uno o due mesi servirà a convincere molti malati che la frugalità è la via migliore per assicurarsi la salute. — The Ministry of Healing, 235 (1905). CCA 134.3
310. Ci sono persone che avrebbero un grande vantaggio da un digiuno per uno o due giorni la settimana piuttosto che da tutta una serie di trattamenti e consigli medici. Digiunare un giorno la settimana sarebbe per loro di grande beneficio. — Testimonies for the Church 7:134 (1902). CCA 134.4
311. Lasciarsi andare a mangiare troppo e spesso affatica gli organi digestivi e produce uno stato febbrile nell'organismo. Il sangue si carica di tossine e si sviluppano malattie d'ogni genere... CCA 134.5
In tali casi i malati possono fare per se stessi quello che altri non potrebbero fare per loro. Devono iniziare alleggerendo la natura del carico che hanno imposto al loro organismo. Devono rimuovere la causa, digiunando per un breve periodo e dando così allo stomaco la possibilità di riposare. Devono poi ridurre lo stato febbrile dell'organismo con una saggia e corretta applicazione dell'acqua. Queste cure aiuteranno la natura nella sua lotta per liberare il corpo dalle tossine. — Spiritual Gifts 4:133, 134 (1864). CCA 134.6
312. Coloro che hanno gratificato l'appetito, mangiando liberamente carne, salse piccanti, torte elaborate e conserve, non possono immediatamente apprezzare un'alimentazione sana, semplice e nutriente. Il loro gusto si è così cambiato che non provano nessun desiderio per un'alimentazione a base di frutta, pane integrale e verdure. Non ci si può aspettare di gradire già al primo pasto un'alimentazio ne così diversa da quella abituale. Se non possono subito godere di un cibo semplice, devono digiunare finché lo gradiscono. Tale digiuno risulterà per loro di maggiore beneficio delle medicine, perché lo stomaco godrà quel riposo di cui aveva bisogno da lungo tempo, e una vera fame potrà essere soddisfatta da una dieta semplice. Ci vorrà del tempo perché il palato si rimetta dagli abusi subiti e per riacquistare il suo equilibrio naturale. Ma perseverando nella moderazione nel mangiare e bere ritroverà presto il sapore del cibo semplice e sano, che potrà essere gustato con una soddisfazione maggiore di quella che prova il goloso con i suoi manicaretti. — Spiritual Gifts 4:130, 131; Counsels on Health, 148 (1864). CCA 134.7
Non incoraggiare un'astinenza che indebolisce
313. In caso di febbre elevata, l'astensione dal cibo per un breve periodo abbasserà la temperatura e renderà il trattamento con l'acqua più efficace. Ma il medico ha bisogno di conoscere la reale condizione del paziente, e non permetterà che sia privato di cibo per un lungo periodo di tempo, affinché l'organismo non si indebolisca. Mentre la febbre sale, il cibo può irritare ed eccitare il sangue; quando la febbre è meno forte, un po' di nutrimento deve essere concesso al malato, sempre con attenzione ed equilibrio. CCA 135.1
Se lo si priva di alimenti per troppo tempo, il forte desiderio di mangiare farà salire la temperatura, che comunque potrà essere alleviata da un'alimentazione adeguata e di qualità. In questo modo l'organismo potrà riprendere a lavorare. Se si prova un forte desiderio per il cibo, anche in presenza di febbre, soddisfare tale richiesta con una modesta quantità di alimenti semplici sarà meno dannoso che negare tutto al paziente. Perché se il malato non riesce a pensare a nient'altro, l'organismo non sarà certo affaticato dalla concessione di una piccola porzione di cibo. — Testimonies for the Church 2:384, 385 (1870). CCA 135.2
Consigli a un pastore anziano
314. Sono stata informata che ha consumato soltanto un pasto al giorno per un certo periodo di tempo; ma io so che nel suo caso questo è un errore, perché mi è stato mostrato che ha bisogno di cibo nutriente e ha rischiato nell'adottare un regime eccessivamente frugale. Le condizioni della sua salute non permettono una disciplina così rigida. CCA 135.3
Io penso che abbia commesso un errore nel digiunare per due giorni la settimana. Dio non le chiede tutto questo. La prego di essere prudente e nutrirsi abbondantemente di buon cibo per due volte al giorno. Lei avrà sperimentato senza dubbio un calo di forze e la mente subirà una perdita di equilibrio se non cambia questa dieta così severa. — Lettera 2, 1872. CCA 135.4