La Storia Della Redenzione

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Inchiodato alla croce

Arrivati sul luogo dell'esecuzione, i condannati erano legati agli strumenti di tortura. Mentre i due ladroni lottavano nelle mani di coloro che li stendevano sulla croce, Gesù non fece resistenza. La madre di Gesù guardava con agonizzante suspense, sperando che il Figlio avrebbe operato un miracolo per salvarsi. Vide le Sue mani tese sulla croce, quelle care mani che avevano dispensato benedizioni e tante volte erano state protese per guarire le sofferenze. E ora gli strumenti di tortura piantavano i chiodi nelle Sue mani. I discepoli afflitti, portarono via la madre di Gesù, priva di sensi, lontano da quella straziante e crudele scena. SDR 158.1

Gesù sì arrese senza la minima lamentela. Il Suo viso, anche se pallido, rimase sereno; la Sua fronte fu imperlata con grandi gocce di sudore. Nessuna mano pietosa asciugò questo mortale sudore sul Suo volto; nessuna parola di compassione e fedeltà fu pronunciata per sostenere il Suo cuore umano. ‘Da solo ha pigiato il tino’, (Isaia 63:3) perché ora non c’era più nessuno con Lui. SDR 158.2

Mentre i soldati stavano facendo il loro lavoro crudele, Gesù nella Sua sofferenza pregò per i Suoi nemici: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Luca 23:34. Quella stessa preghiera pronunciata per i suoi nemici abbracciava tutto il mondo; essa accoglieva ogni peccatore che avrebbe dovuto e potuto vivere, fino alla fine dei tempi. SDR 158.3

Dopo che Gesù fu inchiodato sulla croce, essa fu sollevata da diversi uomini e piantata con grande violenza nel luogo preparato per esso, causando la più straziante agonia al Figlio di Dio. Ma la scena ancor più terribile veniva ora. SDR 158.4

Sacerdoti, governanti e scribi dimenticarono la dignità dei loro sacri uffici e si unirono alla marmaglia nel deridere il Figlio di Dio morente, dicendo: “Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso”. Luca 23:37. Altri, con scherno, dicevano: “Ha salvato gli altri, e non può salvare Sé stesso”. Marco 15:31. I dignitari del tempio, i soldati induriti, il vile ladro sulla croce, tutti all’unisono abusarono di Cristo. SDR 158.5

I ladroni crocefissi insieme a Gesù hanno sofferto la stessa tortura fisica; ma il cuore di uno solo è stato indurito, reso disperato e provocatorio a causa della sofferenza fisica. Poi, cominciò a inveire contro sia i sacerdoti sia Gesù, dicendo: SDR 159.1

“Se sei Cristo, salva te stesso e noi”. Luca 23:39. L'altro malfattore non era un criminale incallito. Quando udì le parole beffarde del suo compagno di crimini, lo rimproverò, dicendo: “Non hai neppure timore di Dio, trovandoti sotto la medesima condanna? Noi in realtà siamo giustamente condannati, perché riceviamo la dovuta pena dei nostri misfatti, ma costui non ha commesso alcun male”. Luca 23:40,41. SDR 159.2

E mentre egli si rivolgeva a Cristo, la sua mente fu inondata da una luce celeste. Vide in Gesù, schernito e morente, il suo Redentore, la sua unica speranza, e fece a Lui un umile appello: “Signore, ricordati di me quando verrai nel tuo regno. E Gesù gli disse: In verità ti dico oggi: tu sarai con me in paradiso”. Luca 23:43 SDR 159.3

Con stupore gli angeli videro l'amore infinito di Gesù, che, soffrendo la più straziante agonia della mente e del corpo, pensava solo agli altri e incoraggiava un'anima penitente a credere. Mentre stava morendo, il Suo amore per l'uomo fu più forte della morte. Molti di coloro che assistettero a quelle scene sul Calvario furono poi confermati mediante la fede in Cristo. SDR 159.4

I nemici di Gesù ora attendevano la sua morte con impazienza. Essi s’immaginavano che quell’evento avrebbe messo a tacere per sempre le voci del Suo potere divino e i potenti miracoli. Si lusingavano di non dover più tremare a causa della Sua influenza. I soldati insensibili che avevano steso il corpo di Gesù sulla croce, si divisero le Sue vesti, contendendosi la Sua veste, perché era tessuta senza cucitura. Alla fine hanno deciso di risolvere questa questione tirando a sorte. SDR 159.5

Il salmista descrisse questa scena accuratamente centinaia di anni prima che accadesse: “Poiché cani mi hanno circondato; uno stuolo di malfattori mi ha attorniato; mi hanno forato le mani e i piedi. Io posso contare tutte le mie ossa; essi mi guardano e mi osservano. Spartiscono fra loro le mie vesti e tirano a sorte la mia tunica”. Salmo 22:16, 18. SDR 159.6