La Storia Della Redenzione

114/232

Gesù mandato da Erode

Quando Pilato venne a sapere che Erode era a Gerusalemme fu molto sollevato; sperava di liberarsi da ogni responsabilità relativa al processo e alla condanna di Gesù. Immediatamente lo mandò con i suoi accusatori da Erode, un peccatore incallito, perché l’assassinio di Giovanni il battista aveva lasciato nella sua coscienza una traccia indelebile. SDR 154.3

Quando sentì parlare di Gesù e dei miracoli che aveva compiuto, fu preso dal panico credendo che Giovanni il battista fosse risuscitato dai morti. Quando Pilato gli inviò Gesù, Erode considerò il gesto come il riconoscimento del suo potere, della sua autorità e del suo diritto a giudicare. I due governatori, che fino a quel momento erano stati nemici, si riconciliarono. SDR 154.4

Erode era contento di vedere Gesù, si aspettava che avrebbe operato qualche grande miracolo per fargli piacere; ma il compito di Gesù non era quello di soddisfare la curiosità o ricercare la propria salvezza. Il suo potere divino e miracoloso doveva essere esercitato solo per la salvezza di altri e non in favore di sé stesso. SDR 155.1

Gesù non rispose alle tante domande di Erode, non rispose nemmeno ai suoi nemici che lo accusavano con violenza. Erode era infuriato perché Gesù non sembrava intimorito dal suo potere e con i suoi soldati derise, schernì e insultò il Figlio di Dio. Tuttavia rimase sorpreso dell’apparenza divina e nobile di Gesù proprio mentre era insultato in modo vergognoso, e per paura di condannarlo lo rimandò da Pilato. SDR 155.2

Satana e i suoi angeli tentarono Pilato cercando di condurlo verso la rovina. Gli suggerirono che se non si fosse preso la responsabilità della condanna di Gesù, altri lo avrebbero fatto; la folla era assetata di sangue, se non avesse concesso loro Gesù perché lo crocifiggessero avrebbe dovuto rinunciare al suo potere e agli onori terreni, e sarebbe stato denunciato come un seguace di questo impostore. Quindi, per paura di perdere potere e autorità, Pilato acconsentì alla morte di Gesù. Tuttavia trasferì la responsabilità dello spargimento del sangue di Cristo sui suoi accusatori, e la folla rispose gridando: “Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli”. Matteo 27:25. SDR 155.3

Ma questo non giustificava Pilato che era comunque colpevole del sangue di Gesù. Per il suo interesse egoistico e il suo amore per i riconoscimenti umani, fece morire un uomo innocente. Se Pilato avesse preso in considerazione le sue convinzioni non avrebbe avuto niente a che fare con la condanna di Gesù. SDR 155.4

L’atteggiamento e le parole di Gesù durante il processo ebbero un profondo impatto sullo spirito dei presenti. Il risultato dell’influsso esercitato in quell’occasione sarebbe stato visibile dopo la risurrezione. Tra coloro che poi si sarebbero aggiunti alla chiesa molti erano rimastati profondamente colpiti dalle scene del processo di Gesù. SDR 155.5

Satana provò una forte collera quando vide che tutte le crudeltà che aveva ispirato ai giudei nei confronti di Cristo non avevano suscitato in lui la minima protesta. Nonostante avesse rivestito la natura umana, il Salvatore era sostenuto dalla potenza divina e non si discostò minimamente dalla volontà del Padre. SDR 155.6