La Storia Della Redenzione
Presunzione punita
In quel tempo il grano era maturo e gli uomini di Beth-Scemesh stavano mietendo nella valle, “...e alzando gli occhi videro l’arca, e si rallegrarono vedendola. Il carro giunto al campo di Giosuè di Beth-Scemesh, vi si fermò. C’era quivi una gran pietra; essi spaccarono illegname del carro, e offrirono le vacche in olocausto all’Eterno”. 1 Samuele 4:13, 14. I prìncipi filistei, che avevano seguito l’arca “sino ai confini di Beth-Scemesh”, dopo aver constatato che l’arca era stata ripresa tornarono a Ekron. Si erano convinti che le calamità che li avevano colpiti non erano altro che un giudizio del Dio d’Israele, perché la piaga era cessata. SDR 133.1
Rapidamente gli uomini di Beth-Scemesh diffusero la notizia del ritorno dell’arca mentre la gente dei paesi vicini si affollava per salutarla. Davanti al masso sul quale venne posta, che era servito poco prima come altare, vennero offerti ulteriori sacrifici all’Eterno. Se gli israeliti si fossero pentiti dei loro peccati, Dio li avrebbe benedetti; ma in realtà non ubbidivano alla sua legge, perché mentre si rallegravano salutando il ritorno dell’arca come un messaggero di buone notizie, non avevano il senso della sua sacralità; e invece di preparare un luogo adeguato ad accoglierla, la lasciarono in mezzo ai campi da mietere. Mentre continuavano a contemplare l’arredo sacro e a parlare del modo meraviglioso con cui era stato restituito, cominciarono a fare congetture circa il suo potere magico. Alla fine, sopraffatti dalla curiosità, rimossero il coperchio tentando di aprire l’arca. SDR 133.2
Gli uomini di Beth-Scemesh dissero: “Chi può resistere davanti all’Eterno, a questo Dio santo? Da chi salirà l’arca, partendo da noi”? (v.20) Così inviarono messaggeri agli abitanti di Kiriath-Jearim per dir loro: “I Filistei hanno ricondotto l’arca dell’Eterno; scendete e portatela su da voi”. (v. 21) Allora gli uomini di Kiriath-Jearim vennero, portarono su l’arca dell’Eterno e la collocarono in casa di Abinadab perché la custodisse. SDR 133.3
Per vent'anni gli ebrei furono sotto il potere dei Filistei, e furono grandemente umiliati e si pentirono dei loro peccati, e Samuele intercedette per loro, e Dio fu di nuovo misericordioso con loro. E i Filistei fecero guerra con loro, e il Signore agì di nuovo in modo miracoloso per Israele, e sconfissero i loro nemici. SDR 133.4
L'arca rimase nella casa di Abinadab fino a quando Davide non fu nominato re. Poi Davide radunò di nuovo gli uomini scelti d’Israele in numero di trentamila e partì per trasportare di là l’arca di Dio. SDR 133.5
Uzzah e Ahu, figli di Abinadab, guidarono il carro. Davide e tutta la casa d'Israele suonavano davanti al Signore con ogni sorta di strumenti musicali. “Quando giunsero all'aia di Nakon, Uzzah stese la mano verso l'arca di DIO e la sostenne, perché i buoi inciamparono. Allora l'ira dell'Eterno si accese contro Uzzah, e là DIO lo colpì per la sua colpa; ed egli morì in quel luogo presso l'arca di DIO”. 2 Samuele 6:6,7 SDR 134.1
Uzza, avendo visto i buoi inciampare, si arrabbiò, mostrando in questo modo una palese sfiducia in Dio, come se Colui che aveva portato l'arca dalla terra dei Filistei non potesse prendersene cura. Gli angeli che assistevano il trasporto dell’arca, fecero morire Uzza per la sua impazienza e per aver messo la mano sull’arca di Dio. SDR 134.2
Davide in quel giorno ebbe paura dell'Eterno e disse: “Come può venire da me l'arca dell'Eterno? Così Davide non volle trasportare l'arca dell'Eterno presso di sé nella città di Davide, ma la fece trasferire in casa di Obed-Edom di Gath”. (Samuele 6:9,10) SDR 134.3
Davide sapeva di essere un uomo peccatore e aveva paura che, come Uzza, in qualche modo sarebbe stato presuntuoso e avrebbe suscitato l'ira di Dio su sé stesso. “Così l’arca dell’Eterno rimase tre mesi in casa di Obed-Edom di Gath, e l’Eterno benedisse Obed-Edom e tutta la sua casa. SDR 134.4
Quando Davide seppe che l’Eterno aveva benedetto la casa di Obed-Edom e tutto ciò che gli appartiene, a motivo dell'arca di DIO, andò e trasportò l'arca di DIO dalla casa di Obed-Edom nella città di Davide con gioia. Ma prima di avventurarsi a spostare l'arca sacra, si santificò a Dio e comandò anche che tutti gli uomini con la massima autorità nel regno si tenessero lontani da tutte le attività mondane e da tutto ciò che avrebbe distratto le loro menti dalla sacra devozione. Dovevano santificarsi allo scopo di condurre l'arca alla città di Davide. SDR 134.5
“Così portarono l'arca dell'Eterno e la collocarono al suo posto, in mezzo alla tenda che Davide aveva eretto per essa. Poi Davide offrì olocausti e sacrifici di ringraziamento davanti all'Eterno”. 2 Samuele 6:17 SDR 134.6