La Storia Della Redenzione
Nel tempio di Salomone
Dopo che Salomone ebbe finito di costruire il tempio, radunò gli anziani d'Israele e gli uomini più influenti del popolo, per far salire l'arca dell'alleanza del Signore fuori dalla città di Davide. Questi uomini si consacrarono a Dio e, con grande solennità e riverenza, accompagnarono i sacerdoti che portavano l'arca. “Il re Salomone e tutta l’assemblea d’Israele attorno a lui, si raccolsero con lui davanti all’arca e immolarono una tale quantità di pecore e buoi che non si potevano né contare né calcolare”. 1 Re 8:5 SDR 134.7
Salomone seguì l’esempio di suo padre Davide; ogni sei passi offrì dei sacrifici. Con canti, musica e una solenne cerimonia “... i sacerdoti introdussero l’arca dell’alleanza del Signore, nel santuario del tempio, nel Luogo Santissimo”. (v.7) SDR 135.1
“Poi i sacerdoti portarono l’arca del patto dell’Eterno al suo posto, nel santuario del tempio, nel luogo santissimo, sotto le ali dei cherubini”. 1 Re 8:6 SDR 135.2
Il santuario fu una splendida costruzione, fatto secondo il modello mostrato a Mosè sul monte Sinai e poi presentato dal Signore a Davide. Il santuario terrestre era stato fatto su esempio di quello celeste. Oltre ai cherubini in cima all'arca, Salomone fece altri due angeli di dimensioni maggiori, in piedi a ciascuna estremità dell'arca, che rappresentano gli angeli celesti che custodiscono sempre la legge di Dio. È impossibile descrivere la bellezza e lo splendore di questo tabernacolo. Là, come nel tabernacolo, la sacra arca fu portata con grande solennità e riverenza e quindi posta sotto le ali dei due maestosi cherubini. SDR 135.3
A un certo punto suonatori e cantori si unirono nel canto di lode al Signore. E mentre le voci, in armonia con gli strumenti musicali, risuonavano non solo nel tempio ma attraverso Gerusalemme. SDR 135.4
“Or avvenne che, mentre i sacerdoti uscivano dal luogo santo, la nuvola riempì la casa dell'Eterno, e i sacerdoti non poterono rimanere a servire a motivo della nuvola, perché la gloria dell'Eterno riempiva la casa dell'Eterno”. 1 Re 8:10,11 SDR 135.5
Poi Salomone si pose davanti all'altare dell'Eterno di fronte a tutta l'assemblea d'Israele, stese le mani verso il cielo e disse: “O Eterno, DIO d'Israele, non c'è alcun DIO simile a te né lassù nel cielo né quaggiù in terra! Tu mantieni il patto e usi misericordia con i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il loro cuore”. 1 Re 8:14,15 SDR 135.6
Quando Salomone ebbe terminato la sua preghiera, scese un fuoco dal cielo e bruciò i sacrifici. Dio promise a Salomone, se fosse rimasto fedele, e SDR 135.7
se il suo popolo avesse obbedito a tutti i Suoi comandamenti, che quel glorioso tempio sarebbe durato per sempre in tutto il suo splendore, come prova della prosperità e delle benedizioni esaltate che erano riversate su Israele per la loro obbedienza. A causa dei peccati di Israele, la calamità che Dio disse sarebbe venuta sul tempio, se il Suo popolo si fosse allontanato da Lui, si realizzò alcune centinaia di anni dopo che fu costruito il tempio. SDR 136.1