La Storia Della Redenzione

66/232

La legge eterna di Dio

La legge eterna doveva essere il motivo per cui il Signore permetterà le prove e tentazioni nelle nostre vite. Sono certa che pregherete affinché Dio rimuova queste spine, specialmente quelle dei peccati non rimossi e che hanno portato un certo scoraggiamento e sconfitta nella vostra vita. SDR 98.4

Tuttavia, se Dio non toglie queste spine perché vuole che imparate che è la Sua forza a rendervi perfetti nella vostra debolezza. Quando inizierete a sperimentare la liberazione in Cristo, allora insieme a Paolo potrete dire: “Perciò io mi diletto nelle debolezze, nelle ingiurie, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle avversità per amore di Cristo, perché quando io sono debole, allora sono forte”. 2 corinzi 12:10 SDR 99.1

La legge di Dio esisteva prima che l'uomo fosse creato. Gli stessi angeli erano governati da essa. Satana è caduto perché ha trasgredito i principi del governo di Dio. Dopo che Adamo ed Eva furono creati, pure a loro Dio fece conoscere la Sua legge. Allora la legge non era ancora scritta, bensì solo trasmessa per mezzo della parola di Jehovah. SDR 99.2

Il sabato del quarto comandamento fu istituito in Eden. Dopo che Dio ha creato il mondo e ha creato l'uomo sulla terra, ha stabilito il sabato come giorno di riposo per lui. Dopo il peccato e la caduta di Adamo, nulla è stato tolto dalla legge di Dio. Dopo la caduta i principi di quei precetti non furono cambiati, anzi, furono dati ulteriori precetti per incontrare l'uomo nel suo stato decaduto. Fu quindi stabilito un sistema che richiedeva il sacrificio di bestie, per mantenere davanti all'uomo caduto ciò che il serpente fece credere a Eva, che la punizione della disobbedienza è la morte. La trasgressione della legge di Dio ha reso necessario che Cristo morisse in sacrificio, e quindi ha reso possibile all'uomo il modo per sfuggire alla pena, e tuttavia l'onore della legge di Dio è stato preservato. Il sistema dei sacrifici doveva insegnare all'uomo l'umiltà in considerazione della sua condizione decaduta e condurlo al pentimento e alla fiducia solo in Dio attraverso il Redentore promesso, per il perdono per la trasgressione della Sua legge. Se la legge di Dio non fosse stata trasgredita, non ci sarebbe mai stata la morte e non ci sarebbe stato bisogno di precetti aggiuntivi per soddisfare la condizione decaduta dell'uomo. SDR 99.3

Adamo insegnò ai suoi discendenti la legge di Dio, legge che fu tramandata ai fedeli attraverso le generazioni successive. La continua trasgressione della legge di Dio ha richiesto un diluvio di acque sulla terra. Ma la legge fu preservata da Noè e dalla sua famiglia, poiché avendo temuto Iddio e rispetto alla Sua legge, furono salvati nell'arca mediante un miracolo di Dio. Infatti, Noè insegnò ai suoi discendenti i Dieci Comandamenti, e così facendo il Signore ha potuto preservare un popolo sin da Adamo fino ad oggi, nel cui cuore era la Sua legge. Egli dice: “Abrahamo ubbidì alla mia voce e osservò i miei ordini, i miei comandamenti, i miei statuti e le mie leggi”. Genesi 26:5 SDR 99.4

Il Signore apparve ad Abramo e gli disse: “Io sono il Dio onnipotente; cammina alla mia presenza e sii integro; e io stabilirò il mio patto fra me e te e ti moltiplicherò grandemente; Stabilirò il mio patto fra me e te e i tuoi discendenti dopo di te, di generazione in generazione; sarà un patto eterno per il quale io sarò il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te”. Genesi 17:1,2;17:7 SDR 100.1

Quindi diede ad Abramo e alla sua discendenza il comando riguardo alla circoncisione, che consisteva nella rimozione (escissione) del prepuzio, come segno che Dio li aveva tagliati e separati da tutte le nazioni, come Suo peculiare tesoro. Con questo segno si sono impegnati solennemente a non sposarsi con altre nazioni. In caso contrario avrebbero perso il loro rispetto per Dio e la Sua santa legge, e sarebbero diventati come le nazioni idolatre che vivevano attorno a loro. SDR 100.2

Con l'atto di circoncisione, essi accettarono solennemente di adempiere le condizioni del patto stipulato con Abramo, di essere separati da tutte le nazioni e di essere perfetti. Se i discendenti di Abramo si fossero tenuti separati dalle altre nazioni, non sarebbero stati indotti all'idolatria. Praticando scrupolosamente il comando di Dio nel separarsi dalle altre nazioni, qualsiasi tentazione o qualsiasi peccato, li sarebbe stato perdonato. Ma poiché mescolarono con le altre nazioni, persero il loro carattere peculiare e santo. Per punirli, il Signore portò una carestia sul loro paese che li costrinse a scendere in Egitto al fine di preservare le loro vite. Eppure, proprio a causa del patto stipulato con Abramo, Dio non li abbandonò. Permise che fossero sfruttati come schiavi degli egiziani, affinché potessero rivolgersi a Lui nella loro angoscia e scegliere il Suo governo giusto e misericordioso obbedendo alle Sue esigenze. SDR 100.3

All’inizio c'erano solo poche famiglie che scesero per la prima volta in Egitto. Poi, con il tempo, la popolazione israelita aumentò fino a diventare una grande moltitudine. Alcuni di loro istruirono i loro figli di vivere nella legge di Dio, molti altri, invece, seguendo abitudini idolatriche degli egiziani, invece le idee di altri riguardo alle leggi di Dio rimasero confuse. Coloro che temevano Dio gridarono a Lui in preda all'angoscia di liberarli dal giogo della schiavitù affinché potessero essere liberi di servirlo. Dio ascoltò le loro grida e scelse Mosè come Suo strumento per compiere la liberazione del Suo popolo. Dopo che ebbero lasciato l'Egitto e le acque del Mar Rosso furono divise davanti a loro, con questo miracolo il Signore voleva vedere se avrebbero mantenuto la fede in Lui. Ma non riuscirono a superare la prova. Continuavano a mormorare contro Dio a causa delle difficoltà incontrate nel deserto, e reclamando di voler pure tornare in Egitto. SDR 100.4