Cristo Innalzato Come Figlio Di Dio

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Il Buon Pastore, 6 luglio

Io sono il buon pastore; il buon pastore depone la sua vita per le pecore. Giovanni 10:11 CIF 197.1

Cristo paragona se stesso a un pastore. “Io sono il buon pastore; il buon pastore depone la sua vita per le pecore... Io sono il buon pastore, e conosco le mie pecore e le mie conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e depongo la mia vita per le pecore”. Giovanni 10:11,14,15 Come un pastore terreno conosce le sue pecore, così il Pastore divino conosce il Suo gregge che è sparso in tutto il mondo. «Voi siete le mie pecore, le pecore del mio pascolo; siete uomini e io sono il vostro DIO», dice l'Eterno. Ezechiele 34:31 CIF 197.2

Nella parabola della pecora smarrita, il pastore, scoprendo che manca una delle pecore, guarda il gregge che è al sicuro e dice: “Ne ho novantanove, e mi costerà troppe difficoltà andare alla ricerca di quella perduta”. Lascerò la porta aperta dell’ovile e li permetterò d’entrare’. No! Ogni volta che una pecora va fuori strada, il pastore è pieno di ansietà. Lascia le novantanove nell’ovile e va alla ricerca di quella che si è persa. Per quanto buia e tempestosa posa essere la notte, per quanto possa essere pericolosa e incerta la via, per quanto possono essere lunghe le ricerche, egli non vacilla mai finché non la trova. Con quale sollievo sente in lontananza il suo timido belare. Allora segue questo suono, risale le vette, anche se sono ripide, scende al limite del precipizio a rischio della propria vita. E quando la trova, gli ordina di seguirla? No! La prende, la mette sulle spalle e con gratitudine e gioia ritorna all’ovile. La sua gratitudine la troviamo nei canti di gioia. ” giunto a casa, convoca gli amici e i vicini e dice loro: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la mia pecora che era perduta”. Luca 15:6 CIF 197.3

Quando il peccatore è trovato dal Buon Pastore, il cielo e la terra si uniscono nella gioia e nel ringraziamento. “Perché in cielo vi è più gioia per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento”. (v.7) Gospel Workers, pp. 181, 182). CIF 197.4

Nel nostro lavoro anche il minimo sforzo può dare più di quando si possa immaginare. Quando manca questo, allora le anime stanno perendo. Ogni anima, agli occhi di Dio ha un valore infinito e lo conferma il sacrificio al Calvario. Un’anima che è stata conquistata a Cristo diventerà uno strumento per vincere altre anime fino a ottenere un risultato sempre più crescente di benedizione e salvezza. Ibid., 184 CIF 197.5