Volgi lo sguardo a Gesù

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Maggio, 2—Chi è il Maggiore?

“…e disse “In verità vi dico: se non vi convertite e non diventate come piccoli fanciulli, voi non entrerete affatto nel regno dei cieli”. Matteo 18:3 VG 130.1

Leggete le istruzioni illustrate nel capitolo 18 di Matteo. Non vi è nulla di più positivo di questo in tutti gli oracoli di Dio; ciononostante, Lui è disonorato e la sua causa è pregiudicata perché si commettono gli errori segnalati in questo capitolo. Queste parole sono per voi, per me e per tutti quelli che pretendono d’essere discepoli del mansueto e umile Gesù. Lui ci mostra i principi sui quali dobbiamo agire in tutte le cose e in tutte le circostanze. Non ci deve essere lotta per la supremazia. Cristo insegna che nel suo regno spirituale non è la posizione né lo splendore esteriore o l’autorità quello che costituisce la grandezza, ma l’eccellenza spirituale manifestata nella vera conversione. VG 130.2

Dobbiamo sempre imparare da Cristo. Lui ci invita: “Venite a me voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e (nella vostra esperienza, nella misura in cui parteciperete al mio Spirito e ai miei principi) voi troverete riposo per le anime vostre” (Matteo 11:28-29). Il giogo di Cristo è un giogo di sottomissione e obbedienza. VG 130.3

Nella nostra vita quotidiana, davanti ai nostri fratelli e al mondo, dobbiamo essere interpreti viventi delle Scritture, onorando Cristo mediante la rivelazione della sua mansuetudine e la sua umiltà di cuore. Gli insegnamenti di Cristo devono essere per noi come le foglie dell’albero della vita. Quando mangiamo e digeriamo il Pane della Vita, riveleremo un carattere simmetrico. Nell’essere uniti, stimando gli altri come migliori di noi stessi, daremo al mondo una testimonianza vivente del potere della verità. Non dobbiamo temere di non essere stimati, a meno che noi lavoriamo per avere il primo posto. Se gli uomini avessero concezioni più elevate e più grandi su Cristo, avrebbero maggior fiducia in Lui e meno fiducia in sé stessi, i loro caratteri sarebbero plasmati e modellati in accordo con la somiglianza divina. Quando l’IO si nasconde in Cristo, il Salvatore appare come Qualcuno d’interamente amabile e indicato tra dieci mila. VG 130.4

Quando gli uomini si sottomettono completamente a Dio, mangiando il Pane della Vita e bevendo l’Acqua della salvezza, crescono in Cristo. I loro caratteri si formano da quello che la mente mangia e beve. Mediante la Parola della Vita, che ricevono e obbediscono, arrivano a essere partecipi della natura divina. Allora ogni loro servizio riflette la similitudine divina, e Cristo, non l’uomo, è esaltato. VG 130.5

(Lettera 63, del 2 Maggio 1900, diretta a una famiglia che viveva nel Massachusetts, Stati Uniti) VG 130.6