Profeti e re
Capitolo 40: Il sogno di Nabucodonosor
Daniele e i suoi compagni erano entrati da poco al servizio del re di Babilonia quando accadde un fatto che rivelò a una nazione pagana la potenza e la fedeltà del Dio d’Israele. Nabucodonosor fece uno strano sogno e “...Ne fu talmente turbato che non riuscì più a dormire”. Daniele 2:1. Ma, pur essendone rimasto molto impressionato, il monarca era incapace di ricordare i dettagli di quel sogno. PR 248.1
In questo stato d’animo “fece chiamare gli indovini, i maghi, gli incantatori, gli astrologi” e chiese il loro aiuto. Disse: “...Ho fatto un sogno e sono molto ansioso. Vorrei avere la spiegazione di quel che ho sognato”. Daniele 2:3. Trasmettendo loro le sue preoccupazioni chiese di dargli una spiegazione che placasse il suo spirito. I savi risposero: “...Lunga vita a te, maestà! Raccontaci che cosa hai sognato e noi te ne daremo la spiegazione”. Daniele 2:4. PR 248.2
Deluso da questa risposta evasiva e sospettando che non fossero disposti ad aiutarlo nonostante le loro affermazioni pretenziose, il re ordinò ai suoi saggi, promettendo onori e ricchezze ma minacciandoli contemporaneamente di morte, di dirgli non solo l’interpretazione del sogno ma di rivelargli il sogno stesso. “...Ho deciso che se non mi rivelerete il contenuto e il significato del sogno sarete tagliati a pezzi e le vostre case saranno trasformate in un letamaio. Se invece me lo rivelerete, avrete ricchi doni e grandi onori...”. Daniele 2:5, 6. Ancora una volta quegli uomini dissero: “...Maestà, raccontaci che cosa hai sognato e noi te ne daremo la spiegazione”. Daniele 2:7. PR 248.3
Allora Nabucodonosor, irritato dall’evidente slealtà di coloro nei quali aveva riposto la sua fiducia, dichiarò:“Vedo che voi volete guadagnare tempo perché avete capito che la mia decisione è definitiva. Ma se non mi rivelerete quel che ho sognato, una sola sarà la vostra sorte. Vedo invece che vi siete messi d’accordo per darmi risposte false ed evasive in attesa che la situazione si evolva. Perciò voglio anzitutto che mi diciate che cosa ho sognato. Così sarò sicuro che saprete darmene la spiegazione”. Daniele 2:8, 9. PR 248.4
Terrorizzati al pensiero delle conseguenze del loro fallimento, i maghi cercarono di spiegare al re che la sua richiesta era irragionevole e che nessun uomo era mai stato sottoposto a una prova così difficile. Cfr. Daniele 2:10. PR 248.5
Allora “il re si adirò talmente che diede ordine di uccidere tutti i saggi di Babilonia”. Daniele 2:12. PR 249.1
Fra coloro che sarebbero stati colpiti dal decreto del re c’erano anche Daniele e i suoi amici. “Daniele si rivolse con prudenza e saggezza ad Arioch, capo delle guardie del re che si preparava a giustiziare i saggi di Babilonia. Gli chiese la ragione di una sentenza così dura da parte del re...”. Daniele 2:14, 15. Arioch lo mise al corrente della perplessità del re a proposito del sogno fatto e dell’incapacità di coloro in cui aveva finora riposto la sua fiducia di spiegarglielo. Udendo queste parole, Daniele si recò dal re, rischiando la sua vita, e chiese che gli venisse accordato del tempo per chiedere al suo Dio di rivelargli il sogno e la sua interpretazione. PR 249.2
Il monarca acconsentì alla richiesta. Allora “Daniele tornò a casa e raccontò tutto ai suoi compagni Anania, Misaele e Azaria”. Daniele 2:17. Insieme si rivolsero alla Fonte della conoscenza e della sapienza. Avevano la ferma convinzione di essere là dove Dio li aveva chiamati per adempiere la sua volontà e compiere l’opera che era stata affidata loro. Nelle difficoltà e nel pericolo si erano sempre rivolti a Dio per essere guidati e protetti ed egli li aveva sempre aiutati. Ora, profondamente afflitti, supplicarono nuovamente il Giudice di tutta la terra chiedendogli di aiutarli a superare quel momento così difficile. Non pregarono invano. Il Dio che avevano onorato li onorò. Lo Spirito del Signore scese su di loro e su Daniele al quale, in una visione notturna, furono rivelati il sogno e il suo significato. PR 249.3
Daniele ringraziò innanzitutto Dio per la rivelazione che gli aveva data. Cfr. Daniele 2:20-23. Poi si recò immediatamente da Arioch, che aveva ricevuto dal re l’ordine di uccidere tutti i saggi di Babilonia, e gli disse: “...Non far morire i saggi di Babilonia! Conducimi dal re e gli darò la spiegazione del sogno”. Daniele 2:24. Arioch condusse Daniele dal re e gli disse: “...Maestà, tra gli ebrei deportati c’è un uomo che può darti la spiegazione del sogno”. Daniele 2:25. PR 249.4
Ecco dunque Daniele, semplice deportato ebreo, calmo e sicuro di sé davanti al monarca del più potente impero del mondo. Fin dalle sue prime parole rifiutò di attribuirsi alcun merito, ma esaltò Dio come fonte della sapienza. Alla richiesta del re: “Puoi davvero svelarmi il sogno e darmene la spiegazione?” (Daniele 2:26) Daniele rispose: “Maestà, nessun saggio, nessun mago, nessun indovino, nessun incantatore potrà svelarti il mistero del sogno. Ma c’è in cielo un Dio che svela i misteri. Ed è lui che fa conoscere a te, re Nabucodonosor, il futuro. Ecco dunque quel che hai visto in sogno mentre dormivi: appena ti sei coricato, maestà, hai cominciato a pensare al futuro. Allora Dio che svela i misteri te lo ha mostrato. Per quanto mi riguarda questo sogno misterioso mi è stato svelato non perché sono più saggio di tutti gli altri, ma per poter comunicare a te il significato del sogno e farti sapere che cosa turba il tuo animo. Ecco quel che hai visto, maestà: dritta davanti a te c’era una statua altissima di accecante splendore e di terribile aspetto. La testa della statua era di oro fino, il petto e le braccia di argento, il ventre e i fianchi di bronzo, le gambe di ferro e i piedi in parte di ferro, e in parte di terracotta. Mentre stavi osservando, una pietra si è staccata dalla montagna, senza intervento di uomo, ed è andata a sbattere contro i piedi di ferro e di terracotta della statua e li ha fatti a pezzi. Allora non solo il ferro e la terracotta ma anche il bronzo, l’argento e l’oro sono stati ridotti in polvere. Come fili di paglia su un’aia in estate, il vento li ha portati via senza lasciare traccia. Intanto la pietra che aveva colpito la statua è diventata una grande montagna che coprì tutta la terra. Questo è il tuo sogno, maestà; ora ecco la sua spiegazione”. Daniele 2:27-36. PR 249.5
Il re ascoltava con la massima attenzione ogni particolare e si rendeva conto che si trattava proprio del sogno che lo aveva turbato. Ora era pronto ad accoglierne con favore l’interpretazione. Il Re dei re stava per comunicargli grandi verità. Dio intendeva rivelargli di avere ogni potere sui regni della terra, per incoronare o deporne i re. Nabucodonosor doveva capire quale fosse la sua responsabilità nei confronti di Dio. Stava per ricevere la rivelazione degli eventi futuri, fino alla fine dei tempi. PR 250.1
Daniele proseguì: “Tu sei il più grande tra tutti i re. Il Dio del cielo ti ha dato il regno, la potenza, la forza e l’onore; ha posto in tuo potere gli uomini, gli animali e gli uccelli, ovunque si trovino: tu sei il loro padrone. Ebbene, maestà, la testa d’oro sei tu! Un altro regno, meno potente, sorgerà dopo di te. Poi un terzo regno, quello di bronzo, dominerà la terra. Un quarto regno, duro come il ferro, gli succederà. Come il ferro spezza e polverizza tutto, così quel regno romperà e ridurrà in polvere i regni precedenti. Come hai visto, i piedi della statua e le loro dita sono in parte di terracotta e in parte di ferro questo significa che il regno non sarà unito. Ma avrà qualcosa della durezza del ferro perché, come hai visto; il ferro è unito. Ma avrà qualcosa della durezza del ferro e terracotta indicano che questo regno sarà in parte forte e in parte fragile; esse mostrano anche che alcuni re faranno alleanza attraverso matrimoni ma, come il ferro non si mescola con la terracotta, queste alleanze non saranno stabili. Al tempo di questi re, il Dio del cielo susciterà un regno che non sarà mai distrutto e non cederà mai il dominio a un’altra nazione. Questo regno durerà per sempre, dopo aver distrutto tutti i regni precedenti e aver messo fine alla loro esistenza. Ecco il significato della pietra che hai visto staccarsi dalla montagna senza intervento umano, per frantumare il ferro, il bronzo, la terracotta, l’argento e l’oro della statua. Così, maestà, il grande Dio ti ha fatto conoscere il futuro. Il tuo sogno è una vera rivelazione e la spiegazione che te ne ho data è degna di fiducia”. Daniele 2:37-45. PR 250.2
Il re fu convinto dell’autenticità dell’interpretazione. Umiliato e impaurito “...si inchinò fino a terra” dicendo: “Il vostro Dio è davvero il più grande fra tutti gli dei, il Signore di tutti i re e il rivelatore dei misteri, dato che tu sei stato capace di svelarmi questo segreto”. Daniele 2:46, 47. PR 251.1
Nabucodonosor revocò il decreto di morte dei saggi; le loro vite furono risparmiate grazie a Daniele che era in contatto con colui che rivela i segreti. “In seguito il re concesse a Daniele grandi onori e gli diede molti regali preziosi. Lo fece governatore della provincia di Babilonia e capo supremo di tutti i saggi di Babilonia. Su richiesta di Daniele, il re fece Sadrach, Mesach e Abdenego amministratori della provincia di Babilonia. E Daniele divenne consigliere di corte”. Daniele 2:48, 49. PR 251.2
Negli annali della storia umana può sembrare che la formazione delle nazioni, l’ascesa e la caduta degli imperi siano il frutto della volontà e del valore dell’uomo; l’evolversi degli eventi sembra dipendere prevalentemente dal potere, dall’ambizione o dal capriccio umani. Ma la Parola di Dio ci rivela che al di là, dietro e tramite il gioco degli interessi, del potere e delle passioni umane, c’è l’azione di colui che, nella sua misericordia, realizza silenziosamente e con pazienza i suoi obiettivi. PR 251.3
Con parole di una bellezza e di una dolcezza incomparabile l’apostolo Paolo espose ai saggi di Atene l’obiettivo della creazione divina e la ripartizione delle razze e delle nazioni. Cfr. Atti 17:24-27. PR 251.4
Dio ha rivelato chiaramente che chiunque lo desidera può accettare il suo patto. Il progetto divino della creazione prevedeva che la terra fosse abitata da esseri la cui esistenza diventasse una benedizione per loro stessi e per gli altri, onorando il Creatore. Tutti coloro che lo desiderano possono partecipare a questo progetto. Il profeta Isaia afferma: “E questo popolo che ho plasmato per me celebrerà le mie lodi”. Isaia 43:21. PR 251.5
Nella sua legge Dio ha reso noti i princìpi che sono alla base della vera prosperità, sia delle nazioni sia degli individui. A proposito delle leggi di Dio, Mosè disse agli israeliti: “Osservatele con impegno: mostreranno la vostra saggezza e la vostra intelligenza di fronte agli altri popoli”. Deuteronomio 4:6. “Per voi, infatti, non sono parole vuote, ma sono la vostra stessa vita”. Deuteronomio 32:47. Le benedizioni promesse a Israele sono trasmesse alle stesse condizioni e con la stessa intensità anche a ogni nazione e a ogni individuo. PR 251.6
Centinaia di anni prima che certe nazioni apparissero alla ribalta della storia, Dio nella sua onniscienza, esaminando il corso dei secoli, predisse il sorgere e il crollo dei regni universali. Dichiarò a Nabucodonosor che il suo regno sarebbe caduto e ne sarebbe sorto un altro che avrebbe avuto anch’esso un periodo di prova. Non avendo onorato il vero Dio, la sua gloria sarebbe tramontata e un terzo regno avrebbe occupato il suo posto. Anche questo sarebbe poi scomparso, seguito da un quarto, forte come il ferro, che avrebbe sottomesso tutte le nazioni del mondo. PR 252.1
Se i sovrani di Babilonia, il più potente di tutti gli imperi, avessero manifestato rispetto per l’Eterno, avrebbero ricevuto la sapienza e la potenza che avrebbero permesso loro di restare uniti a lui, conservando così la loro forza. Essi, invece, si rivolgevano a Dio soltanto quando erano tormentati e perplessi e quando non potevano essere aiutati dai loro saggi si affidavano a uomini come Daniele, uomini che onoravano il Dio vivente e godevano della sua fiducia. PR 252.2
Furono costretti a rivolgersi a questi uomini perché svelassero loro i misteri della volontà divina poiché, sebbene i sovrani dell’orgogliosa Babilonia fossero dotati di grande intelligenza, si erano talmente allontanati da Dio, a causa delle loro trasgressioni, da non essere più in grado di capire le rivelazioni e gli avvertimenti riguardanti il futuro. PR 252.3
Solo chi studia la Parola di Dio può vedere nella storia delle nazioni l’adempimento letterale della profezia divina. Babilonia vinta e distrutta tramontò perché, nella prosperità, i suoi governanti si allontanarono da Dio e attribuirono la gloria del loro regno ai successi umani. L’impero medo-persiano fu colpito dall’ira divina perché aveva calpestato la legge di Dio. La maggior parte del popolo non rispettava Dio. Ovunque dilagavano malvagità, bestemmia e corruzione. I regni che seguirono furono ancora più corrotti e piombarono sempre più in basso nel vizio. PR 252.4
Il potere esercitato dai sovrani è concesso loro da Dio e il successo dipende dall’uso che ne fanno. L’Eterno dice a ognuno: “...farò di te un re potente anche se tu non mi conosci”. Isaia 45:5. L’avvertimento trasmesso un tempo a Nabucodonosor può servire loro come esempio: “Rinunzia ai tuoi peccati praticando la giustizia e alle tue iniquità con atti di misericordia verso i poveri; può darsi che tu possa vivere a lungo felice”. Daniele 4:24. PR 252.5
Comprendere tutto ciò, comprendere che “La giustizia è la grandezza di un popolo...” e “solo la giustizia consolida il trono” (Proverbi 14:34; 16:12), riconoscere l’effetto di questi princìpi nella manifestazione della potenza di Dio che “rimuove e stabilisce i re” significa comprendere la filosofia della storia. PR 252.6
Soltanto la Parola di Dio afferma chiaramente questi princìpi. Essa ci indica che la forza delle nazioni, come quella degli individui, non è legata alla fortuna né al successo che sembrano renderle invincibili. Non dipende neanche dal potere di cui si gloriano. È in funzione della fedeltà con la quale queste nazioni e questi individui adempiono il piano di Dio. PR 253.1