Messaggio ai giovani

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Ellen G. White: un profeta “alla sbarra”

Siamo in California, nel 1902, dove Ellen G. White ha vissuto fino alla sua morte. I dirigenti dell’ospedale avventista della zona ricevono da lei un invito a costruire una scuola.19 Essi seguono questo consiglio, ma sono combattuti circa l’opportunità di coprire la fascia d’età tra i sei e gli otto anni, perché Ellen G. White nel 1872 aveva affermato che “i genitori saranno gli unici insegnanti dei loro figli fino all’età di 8-10 anni”.20 Due anni dopo, nel gennaio del 1904, gli amministratori convocano un comitato e la invitano per “chiarire la questione una volta per tutte”. È superfluo sottolineare la delusione di E.G. White — lei che inflessibile non aveva mai pensato di diventare — nei confronti di quelle posizioni così intransigenti e fondate proprio su delle sue dichiarazioni. MG 9.3

Per prima cosa chiarì la sua affermazione, sostenendo che quel consiglio, che aveva ricevuto da Dio, le era stato dato in un periodo in cui non c’erano scuole di chiesa,21 e fermo restando la capacità da parte dei genitori di essere in grado di educare i propri figli.22 Inoltre aggiunse che quando queste condizioni non sussistono, piuttosto che lasciare i bambini abbandonati a loro stessi, è meglio mandarli a scuola, anche a sei anni. In polemica con chi si fermava allo “scritto”, senza usare anche un po’ di buonsenso, E.G. White affermò: “Dio desidera che gestiamo questi problemi ragionevolmente”.23 Non solo. Fu profondamente turbata perché molti agivano superficialmente, affermando: “Visto che la sorella White ha detto questo e quest’altro ancora, vuol dire che faremo proprio così. Dio vuole che abbiamo buonsenso, e che ragioniamo usando il buonsenso. Le circostanze cambiano le condizioni. Le circostanze cambiano i rapporti fra le cose”.24 MG 9.4

Questa posizione fu rinforzata da un altro partecipante a quel comitato: W. White, il figlio di E.G. White. Egli si lamentò dell’uso improprio che gli avventisti facevano degli scritti di sua madre e affermò: “Le persone (avventiste) di tutta l’America, e del mondo... a volte creano delle regole di vasta portata a partire da dichiarazioni isolate... Ma sono arrivato a credere che c’è un principio dietro ogni regola, e che non possiamo comprendere correttamente la regola senza afferrarne il principio”.25 MG 10.1