I tesori delle testimionianze 2

82/314

Ripeteremo l’esperienza d’Israele?

Solo pochissimi di coloro che hanno ricevuto la luce svolgono l’incarico affidato alle loro mani. Vi è un piccolo numero di uomini fermamente fedeli che non si curano degli svaghi, delle convenienze personali o della vita stessa e che vanno sempre avanti, ovunque si offra loro una occasione di far conoscere la verità e di esaltare la santa legge divina. Purtroppo i peccati dominanti del mondo sono penetrati nelle chiese e nei cuori di coloro che affermano di essere il popolo particolare di Dio. Molti fra quelli che hanno ricevuto la luce esercitano un influsso che calma il timore di chi è attaccato al mondo e di chi si accontenta di solo formalismo. TT2 106.1

Anche fra quanti dicono di aspettare il Signore ve ne sono molti che amano il mondo, che ambiscono la ricchezza e gli onori. Cristo descrive questa categoria di persone quando afferma che il giorno di Dio sopraggiungerà a guisa di laccio su tutti coloro che abitano la terra. Questo mondo è la loro patria ed essi si adoperano per assicurarsi dei vantaggi terreni. Edificano case costose e le forniscono di ogni comodità; trovano diletto negli abiti e nel soddisfacimento di appetiti carnali. Le cose del mondo sono per essi altrettanti idoli che si frappongono fra l’anima e Cristo a tal segno che le grandi e solenni realtà che vanno accumulandosi su di noi sono solo pallidamente intraviste e comprese. La stessa disubbidienza e lo stesso insuccesso che si verificarono nella comunità israelitica, caratterizzano in misura ancor più grande coloro che hanno avuto questa grande luce celeste tramite gli ultimi messaggi di avvertimento. Sprecheremo noi, al pari di loro, le opportunità e i privilegi offertici fino a che Dio non permetta che l’oppressione e la persecuzione si abbattano su di noi? L’opera che potrebbe compiersi nella pace e in condizioni di relativa prosperità sarà negletta e si concluderà essa in giorni oscuri, sotto la pressione della prova e della persecuzione? TT2 106.2

Molta è la colpa di cui la chiesa è responsabile. Perché coloro che hanno la luce non fanno di tutto per comunicarla agli altri? Essi si rendono conto che la fine è vicina; vedono le moltitudini trasgredire quotidianamente la legge divina; sanno che queste anime non possono essere salvate dalla trasgressione, eppure manifestano più interesse per il loro commercio, la loro fattoria, la loro casa, la loro tavola che per le anime di uomini e donne che dovranno un giorno incontrare a faccia a faccia nel giudizio. Coloro che dicono di ubbidire alla verità si sono addormentati; non si sentirebbero a loro agio, come si sentono ora, se fossero svegli. L’amore della verità si va estinguendo nei cuori. Il loro esempio non è tale da convincere il mondo che essi hanno ricevuto una verità maggiore rispetto agli altri. Nel tempo in cui dovrebbero essere forti in Dio e avere una esperienza quotidiana, vivente, si rivelano deboli, esitanti e debbono appoggiarsi sui loro pastori per essere sostenuti, mentre dovrebbero sostenere gli altri con l’intelletto, l’anima, la parola, la penna, il tempo e il denaro. TT2 106.3