I tesori delle testimionianze 2

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Mogli e madri sovraccariche

La donna fa un grave torto a se stessa e alla sua famiglia quando compie il lavoro suo e quello dei suoi congiunti: portando legna, acqua e perfino prendendo la scure per spaccare i ceppi, mentre il marito e i figli siedono intorno al fuoco conversando tranquillamente. Dio non ha mai inteso che le spose e le madri siano le schiave della famiglia. Più d’una madre è schiacciata dalle responsabilità, mentre i figli non sono stati abituati a portare la loro parte di doveri domestici. Così, ella invecchia e muore prematuramente lasciando i figliuoli proprio quando la presenza della mamma è più necessaria per dirigere i loro passi inesperti. Chi è da biasimare? TT2 32.1

I mariti dovrebbero fare tutto il possibile per risparmiare alle mogli gli affanni e per rendere lieto il loro animo. Non si dovrebbe alimentare mai la pigrizia nei fanciulli, perché essa presto diventa un’abitudine. Le facoltà, se non vengono esercitate in un’occupazione utile, diminuiscono di valore oppure diventano attive in un’opera non buona. TT2 32.2

Fratello, quello che a lei occorre è un esercizio attivo. Ogni lineamento del suo volto, ogni facoltà della sua mente, sono rivelatori di quanto finora detto. A lei non piace il lavoro duro, non piace guadagnarsi il pane col sudore della fronte. Eppure questo è il piano ordinato da Dio per l’economia della vita. TT2 32.3

Lei non porta a compimento quello che intraprende; non ha imparato la regolarità. Ora il metodo è tutto. Faccia solo una cosa per volta e la faccia bene, terminandola prima di cominciarne un’altra. Abbia delle ore regolari per svegliarsi, per pregare, per mangiare. Molti sprecano ore preziose standosene a letto perché questo soddisfa l’inclinazione naturale, mentre agire diversamente implica impegno. Un’ora sciupata la mattina è perduta e non potrà essere più recuperata. Dice il savio: “Passai presso il campo del pigro e presso la vigna dell’uomo privo di senno; ecco le spine vi crescevano dappertutto, i rovi ne coprivano il suolo e il muro di cinta era in rovina. Considerai la cosa, e mi posi a riflettere; e da quel che vidi trassi una lezione: Dormire un po’, sonnecchiare un po’, incrociare un po’ le mani per riposare... e la tua povertà verrà come un ladro, e la tua indigenza, come un uomo armato”. Proverbi 24:30-34. TT2 32.4

Coloro che fanno professione di pietà dovrebbero onorare la dottrina che professano e non dare alla verità l’occasione di essere oltraggiata a causa del loro sconsiderato modo di agire. “Non abbiate altro debito con alcuno” (Romani 13:8) dice l’apostolo Paolo. Lei, fratello, dovrebbe impegnarsi seriamente a correggere le sue abitudini di indolenza, recuperando il tempo. Faccia in modo che il mondo veda che la verità ha prodotto una riforma nella sua vita. TT2 32.5