I tesori delle testimionianze 1

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Ricchezze vere e false

“Se dunque la luce che è in te è tenebre, esse tenebre quanto grandi saranno!” Matteo 6:23. Ci fu un momento in cui certi cristiani non approfittarono dei messaggi che erano stati loro rivolti e si ritrovarono circondati da fitte tenebre spirituali. L’angelo disse: “Voi non potete amare e adorare i tesori terreni e possedere le vere ricchezze”. TT1 95.1

Quando il giovane ricco si avvicinò a Gesù e gli chiese: “...Maestro, che farò io di buono per aver la vita eterna?” (Matteo 19:16), Gesù lo lasciò libero di scegliere. Poteva rinunciare alle proprie ricchezze e ottenere la vita eterna o conservarle e perderla. Per lui avevano maggior valore i suoi beni rispetto ai tesori celesti. La proposta di Gesù di rinunciare alle ricchezze e darle ai poveri per poter diventare un suo discepolo e godere della vita eterna smorzò il suo desiderio al punto tale che egli se ne andò profondamente rattristato. TT1 95.2

Coloro che reclamavano a gran voce la corona terrena erano quelli che ricorrevano a ogni mezzo pur di arricchire. Essi arrivavano al punto di perdere la ragione. Tutti i loro pensieri, tutte le loro energie erano tesi ad acquisire ricchezze terrene. Essi calpestavano i diritti degli altri, opprimevano il lavoratore defraudandolo del suo salario. Se avessero potuto in qualche modo avere il sopravvento su quelli che erano più poveri e meno astuti di loro e fare in modo di aumentare le proprie ricchezze, non avrebbero esitato neppure un attimo a opprimerli, anche a costo di ridurli in miseria. TT1 95.3

Gli uomini dai capelli bianchi, con il volto segnato dalle preoccupazioni, si accanivano ad afferrare i tesori della corona terrena: erano uomini ormai vecchi ai quali rimanevano solo pochi anni di vita e, ciononostante, desideravano assicurarsi i beni terreni. Più si avvicinavano alla morte, più si dimostravano avidi. I membri della loro famiglia non ne traevano alcun beneficio ed erano costretti a lavorare al di là delle proprie forze per risparmiare un po’ di denaro. Essi non utilizzavano il proprio denaro né per il bene degli altri né per il loro. Per loro era sufficiente sapere di possederlo. Quando si presentavano loro i doveri che avevano nei confronti dei poveri e dell’opera di Dio, si rattristavano. Essi avrebbero accettato volentieri il dono della vita eterna, ma avrebbero voluto non rinunciare a nulla. Le condizioni apparivano loro troppo dure. Eppure Abramo non rifiutò di offrire il suo unico figlio. Ubbidendo alla volontà di Dio, egli si dimostrò pronto a sacrificare il figlio della promessa con maggior sollecitudine di altri che non hanno sacrificato neanche una parte delle loro ricchezze terrene. TT1 95.4

Era doloroso vedere coloro che avrebbero dovuto prepararsi per un avvenire glorioso, pensando costantemente alla vita eterna, impegnarsi invece con tutte le loro forze per i propri tesori terreni. Vidi che essi non sarebbero stati in grado di apprezzare le ricchezze celesti. Il loro forte attaccamento ai beni terreni dimostrava che essi non tenevano in considerazione l’eredità celeste o che pensavano non valesse la pena di fare qualche sacrificio in vista di ottenerla. TT1 95.5

Il “giovane ricco” si dimostrò disposto a osservare i comandamenti, eppure il Signore gli disse che gli mancava una cosa. Egli desiderava la vita eterna, ma amava di più le sue ricchezze. Molti ingannano se stessi. Non hanno cercato la verità come un tesoro nascosto e oggi utilizzano le loro facoltà per qualcosa che ha meno valore. Il loro spirito, che potrebbe essere illuminato dallo Spirito di Dio, è turbato e in preda al dubbio. “...Le cure mondane e l’inganno delle ricchezze e le cupidigie delle altre cose, penetrati in loro, affogano la Parola, e così riesce infruttuosa”. Marco 4:19. “Costoro” disse l’angelo “sono senza scusa”. Vidi la luce che li circondava, svanire intorno a loro. Essi non mostravano nessun desiderio di comprendere le solenni, importanti verità che riguardano la nostra epoca e credevano di poter fare a meno di capirle. La luce che li accompagnava svanì ed essi si ritrovarono a brancolare nel buio. TT1 96.1