I tesori delle testimionianze 1

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Calma e autocontrollo

Uomini rudi e critici spesso scusano, o almeno cercano di giustificare, la loro mancanza di cortesia cristiana, trincerandosi dietro il pretesto che alcuni riformatori manifestarono quello stesso spirito e sostenendo che oggi l’opera di Dio richiede un atteggiamento simile. Non è così. Uno spirito calmo, che sa dominarsi, è preferibile anche nella società più rozza. Dio non aveva scelto i riformatori perché erano uomini autoritari e collerici, ma li accettò per quello che erano e nonostante queste loro caratteristiche. Egli avrebbe affidato loro responsabilità dieci volte maggiori se avessero avuto uno spirito umile, guidato dalla ragione. I pastori di Dio devono denunciare il peccato e la malvagità, la corruzione e la falsità. A volte essi sono chiamati a condannare il male sia fra le classi più elevate sia fra quelle inferiori, ad annunciare che la collera divina si abbatterà sui trasgressori della legge di Dio, ma non devono mai essere né arroganti né dispotici; devono dimostrare gentilezza e manifestare uno spirito che tende a salvare piuttosto che a distruggere. TT1 380.4

La benignità di Dio insegna ai pastori e ai membri di chiesa, che aspirano a diventare collaboratori del Cristo, preziose lezioni di pazienza e amore. Il Cristo accettò Giuda e Pietro, non perché il primo fosse avaro e il secondo collerico, ma perché essi potessero imparare da lui, il Grande Maestro, e diventare altruisti e umili. TT1 381.1

Egli vide in entrambi qualità positive: Giuda aveva una certa capacità di gestire le questioni finanziarie e sarebbe stato utile alla chiesa se avesse accettato gli insegnamenti di Gesù che condannavano l’egoismo, la frode, l’avarizia anche nelle piccole cose. TT1 381.2

Questi insegnamenti furono ripetuti spesso: “Chi è fedele nelle cose minime, è pur fedele nelle grandi; e chi è ingiusto nelle cose minime, è pure ingiusto nelle grandi”. Luca 16:10. TT1 381.3