I tesori delle testimionianze 1

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Non temporeggiare

È una vera e propria follia aspettare gli ultimi atti di vita per prepararsi a quella eterna. È un grave errore non rispondere immediatamente agli appelli di Dio ed essere generosi soltanto nel momento in cui dobbiamo trasferire ad altri l’amministrazione dei suoi beni. Come mai i ricchi hanno il coraggio di correre simili rischi? Coloro che aspettano gli ultimi momenti della loro esistenza per destinare i loro beni si lasciano condizionare dalla morte piuttosto che dalla fede in Dio. Agendo in questo modo sono in diretto contrasto con il piano di Dio che è invece ben definito. Se vogliono agire in favore del bene, lo facciano subito e si impegnino con tutte le loro forze, senza lasciarsi sfuggire le occasioni. TT1 376.3

Coloro che trascurano il loro dovere, non rispettando le esigenze di Dio, che acquetano la coscienza affermando che faranno un lascito per testamento, non riceveranno lode né ricompensa da parte del Maestro. Essi non hanno rinunciato a loro stessi, ma da veri egoisti hanno utilizzato i loro beni per tutto il tempo possibile. Solo lo spauracchio della morte ha fatto allentare la presa. Se fossero stati veramente cristiani, ciò che avrebbero dovuto realizzare mentre erano in buona salute non lo avrebbero rinviato all’ultimo momento. Devono consacrare a Dio tutto se stessi, i loro beni e, agendo come amministratori fedeli, avranno la soddisfazione di compiere il loro dovere. Diventando i propri esecutori testamentari, potrebbero rispondere alle esigenze di Dio anziché affidarne la responsabilità agli altri. TT1 376.4

Dobbiamo considerarci amministratori dei beni del Signore e riconoscere Dio come il supremo proprietario al quale restituire ciò che gli appartiene quando ce lo richiederà. Quando ritornerà per richiederci ciò che gli è dovuto, con gli interessi, gli avidi impareranno che invece di moltiplicare i talenti che erano stati affidati loro si sono attirati la condanna del servo inutile. TT1 376.5

Il Signore desidera che la morte dei suoi servitori sia considerata come una perdita per l’influsso positivo che hanno esercitato e per le numerose offerte volontarie donate per alimentare i fondi della sua opera. I lasciti testamentari non sostituiscono la generosità che non è stata esercitata nell’arco della vita. Ogni giorno i figli di Dio dovrebbero fare testamento con buone opere e offerte generose. Non è giusto che ciò che si offre al Signore rappresenti una somma irrisoria rispetto a quello che ognuno impiega per se stesso. Facendo ogni giorno testamento ci si ricorderebbe degli oggetti e degli amici che occupano il posto migliore nei nostri affetti. Gesù è il nostro migliore amico. Egli non ha dato valore alla sua vita, ma l’ha offerta per noi ed è diventato povero affinché, tramite la sua povertà, fossimo arricchiti. Egli vuole tutto il nostro cuore, i nostri beni, tutto ciò che abbiamo e tutto ciò che siamo. TT1 377.1

Numerosi cristiani di professione respingono le richieste di Gesù nell’arco della loro vita limitandosi a una semplice elemosina in punto di morte. Tutti coloro che si trovano in situazioni simili sappiano che questi furti nei confronti di Dio non sono dovuti a impulsi momentanei, ma si tratta di un piano profondamente meditato perché esordiscono nel loro testamento con queste parole: “Nel pieno possesso delle mie facoltà...” Dopo aver derubato Dio durante tutta la vita, continuano a farlo dopo la morte, avendolo deciso nel pieno possesso delle loro facoltà. Alcune persone considerano questi testamenti come una garanzia che permette loro di dormire fra due cuscini. Il loro testamento rientra nella preparazione in vista della morte; essi l’hanno redatto per non essere turbati da queste preoccupazioni in punto di morte. Queste persone possono sentirsi serene al pensiero che un giorno saranno chiamate a rendere conto della loro amministrazione? TT1 377.2

È necessario essere generosi nell’arco della propria esistenza per essere certi di vivere eternamente. Quando inizierà il giudizio e i libri verranno aperti, ognuno sarà valutato secondo le sue opere. Molte persone hanno i loro nomi scritti nei registri di chiesa, ma i libri del cielo li accusano di furto. Se non si pentiranno e non lavoreranno per il Maestro con generosità, la loro sorte sarà certamente simile a quella del servitore infedele. TT1 377.3

Capita che un uomo d’affari muoia improvvisamente, senza aver avuto il tempo di prepararsi per questo momento così delicato. Esaminando la sua situazione finanziaria ci si rende conto che spesso è tragicamente complicata. Le spese legali assorbono gran parte dei suoi capitali, e, a volte, anche la totalità dei suoi beni, e non rimane nulla per la vedova, i figli e l’opera di Dio, che ne risultano defraudati. I fedeli amministratori di Dio saranno al corrente della loro situazione economica e pronti per ogni evenienza. Se dovessero morire improvvisamente, coloro che sono preposti a esaminare la loro situazione finanziaria non dovranno affrontare particolari difficoltà. TT1 377.4

Molti non pensano a redigere il loro testamento perché godono apparentemente di buona salute, ma i nostri fratelli dovrebbero prendere le loro precauzioni. È necessario che siano esattamente al corrente del loro stato patrimoniale e lascino tutto perfettamente in ordine. Devono adottare le disposizioni necessarie affinché tutto sia chiaro, anche qualora dovessero morire improvvisamente. TT1 377.5

I testamenti devono essere redatti legalmente, affinché non possano venire impugnati. Possono rimanere depositati per anni, senza nuocere a nessuno, fermo restando la possibilità di fare delle donazioni all’opera di Dio secondo le necessità. Cari fratelli, avendo redatto il vostro testamento non morirete neanche un giorno prima del tempo. Affidando i vostri beni ai vostri parenti, fate attenzione a non dimenticare l’opera di Dio. Voi gestite i beni del Signore, ecco perché dovete, innanzi tutto, preoccuparvi di rispondere ai suoi appelli. Naturalmente non si tratta di lasciare vostra moglie e i vostri figli nella miseria e in questo senso dovrete adottare le disposizioni del caso. Non conformatevi però alle consuetudini elencando sul vostro testamento una lunga lista di parenti che non abbiano alcuna necessità economica. TT1 377.6

Ricordatevi che disporre dei propri beni in maniera egoistica non rientra nel piano di Dio, ma è un errore umano. I cristiani devono presentarsi come dei riformatori e abbandonare l’attuale sistema, redigendo i loro testamenti con tutto un altro stile. Non dimenticate mai che in realtà voi disponete dei capitali di Dio. La sua volontà è legge. Se un uomo vi avesse scelto come esecutore testamentario non utilizzereste la massima attenzione per conoscere la volontà del testatore, per essere sicuro che anche la minima somma sia spesa secondo la sua volontà? Il vostro Amico celeste vi ha affidato dei beni e vi ha lasciato il suo testamento per indicarvi l’uso che ne dovete fare. Se considererete questo testamento con un cuore disinteressato, ciò che appartiene al Signore sarà ben impiegato. La causa di Dio è stata trascurata perché coloro che il Signore ha abbondantemente benedetto si sono dimostrati ingrati e disubbidienti. TT1 378.1