I tesori delle testimionianze 1

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Necessità della conversione

Il formalismo non solo coinvolge le chiese, ma si estende, con proporzioni allarmanti, fra coloro che dicono di osservare i comandamenti di Dio e di attendere l’imminente ritorno del Cristo. TT1 359.1

Non dobbiamo né avere una visione limitata né ridurre le nostre possibilità di fare il bene; nella misura in cui estendiamo il nostro influsso e adattiamo i nostri progetti secondo le possibilità che ci offre la Provvidenza, impegniamoci a essere più attenti, a evitare le forme di idolatria che caratterizzano la società in cui viviamo. TT1 359.2

Mentre da un lato raddoppiamo i nostri sforzi per accrescere la nostra utilità, dall’altro dovremmo anche impegnarci per ottenere da Dio quella sapienza che permette di sviluppare i vari settori dell’opera secondo il suo ordine e non secondo le concezioni del mondo. TT1 359.3

Non dobbiamo seguire le consuetudini della nostra società, ma utilizzare al meglio quelle opportunità che Dio ha messo a nostra disposizione per diffondere il messaggio della verità. TT1 359.4

Quando, come popolo, le nostre opere corrisponderanno alla nostra professione di fede, conseguiremo risultati migliori. Quando avremo degli uomini come Elia, consacrati a Dio e motivati da una grande fede, il Signore si rivelerà a noi come fece con i santi uomini dell’antichità. TT1 359.5

Quando ci saranno uomini che, riconoscendo i propri limiti, lotteranno con fede come Giacobbe lottò con l’angelo, raggiungeremo gli stessi risultati. La potenza di Dio sarà accordata all’uomo in risposta alla preghiera della fede. TT1 359.6

Nel mondo c’è ben poca fede: pochi sono coloro che vivono in comunione con Dio. Come possiamo aspettarci una maggiore potenza, o che Dio stesso si riveli agli uomini, se la sua Parola viene trascurata e il cuore non è santificato dalla verità? Uomini convertiti superficialmente, che contano su se stessi, proclamano la verità agli altri. Dio non collabora con loro perché essi non vivono l’esperienza della santificazione; essi non camminano umilmente con Dio. TT1 359.7

È necessario che i nostri pastori si convertano profondamente e allora vedremo la conoscenza e la potenza di Dio sostenere i nostri sforzi. TT1 359.8

Le sentinelle, che anticamente venivano poste sulle mura di Gerusalemme e di altre città, avevano una grande responsabilità. Dalla loro fedeltà dipendeva la salvezza di tutti coloro che abitavano nella città stessa. TT1 359.9

Quando il pericolo incombeva, esse non tacevano né di giorno né di notte; di tanto in tanto dovevano chiamarsi a vicenda per accertarsi che tutti fossero svegli e che non fosse successo nulla di strano. Le sentinelle si trovavano in luoghi elevati e di maggiore importanza. Il grido passava di bocca in bocca e così tutta la città era avvertita. TT1 359.10

Queste sentinelle rappresentano i pastori, dalla cui fedeltà dipende la salvezza degli uomini. Gli amministratori dei beni di Dio dovrebbero essere come le sentinelle sulle mura di Sion: se vedono sopraggiungere il pericolo devono lanciare il loro grido di avvertimento. Se invece dormono, se la loro sensibilità spirituale è sopita al punto che non vedono e non sentono il pericolo, e il popolo di Dio muore per causa loro, l’Eterno li riterrà responsabili. TT1 359.11