I tesori delle testimionianze 1

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Le conseguenze del voler fissare una data

Molti che si dicono avventisti hanno cercato di stabilire una data. Una dopo l’altra ne sono state fissate molte per il ritorno del Cristo. Tutte sono risultate sbagliate: il tempo esatto del ritorno del nostro Signore non è a conoscenza dei comuni mortali. Perfino gli angeli che assistono coloro che erediteranno la salvezza, lo ignorano: “Ma quant’è a quel giorno ed a quell’ora nessuno li sa, neppure gli angeli dei cieli, neppure il Figliuolo, ma il Padre solo”. Matteo 24:36. Poiché le varie scadenze stabilite dagli uomini sono ormai passate, il mondo si trova in uno stato d’incredulità decisamente maggiore di prima circa la prossimità del ritorno del Cristo. Gli uomini considerano con disgusto questi tentativi di fissare una data e molti, delusi, si allontanano dalla chiara verità della Parola di Dio che afferma che la fine di ogni cosa è vicina. TT1 341.1

Quelli che, presuntuosi, predicono date precise fanno il gioco di Satana in quanto accrescono l’incredulità anziché sostenere il cristianesimo: presentano la Scrittura e, con una falsa interpretazione, indicano una serie di argomentazioni che sembrano, in apparenza, dar loro ragione. In realtà gli errori in cui cadono rivelano che essi sono dei falsi profeti e che non interpretano correttamente il linguaggio dell’ispirazione. La Parola di Dio è verità, ma gli uomini ne hanno stravolto il significato. Questi errori hanno danneggiato la reputazione del messaggio di Dio per questi ultimi tempi e gli avventisti sono stati derisi dai pastori di tutte le denominazioni. Comunque, i servitori di Dio non devono tacere: i segni profetizzati si stanno rapidamente adempiendo intorno a noi e questo dovrebbe indurre ogni vero discepolo del Cristo ad agire con zelo. TT1 341.2

Coloro che pensano di dover annunciare date precise per impressionare la gente, non agiscono in modo corretto.1 Certo le persone sono scosse e intimorite, ma le loro azioni non sono dettate da un principio. Si crea una forma di eccitazione, ma una volta passato il tempo stabilito, e ciò è accaduto varie volte, coloro che avevano agito solo in funzione della data, ricadono nella freddezza, nelle tenebre, nel peccato. In seguito è praticamente impossibile risvegliare la loro coscienza senza ricorrere a qualche altra forma di eccitazione. TT1 341.3

Ai tempi di Noè gli abitanti del mondo ridevano e si beffavano dei timori superstiziosi e dei pronostici pessimistici del messaggero di giustizia, che fu denunciato come un visionario, un fanatico, un allarmista. “E come avvenne a’ giorni di Noè, così pure avverrà a’ giorni del Figliuol dell’uomo”. Luca 17:26. Oggi gli uomini rigettano il solenne messaggio di avvertimento come lo respinsero allora. Richiamandosi a falsi maestri che hanno fissato una data precisa, diranno di non avere maggiore fiducia nel nostro avvertimento di quanta ne abbiano nel loro. Questo è l’atteggiamento che attualmente regna nel mondo. L’incredulità è molto diffusa e la proclamazione del messaggio del ritorno del Cristo viene derisa ed è oggetto di scherno. È quindi indispensabile che coloro che credono nella verità per il nostro tempo mostrino la loro fede tramite le opere. Essi dovrebbero essere santificati dalla verità in cui dicono di credere, perché o sono “un odore di vita a vita o di morte a morte”. TT1 341.4

Noè annunciò alla gente del suo tempo che Dio avrebbe concesso cento venti anni durante i quali ci sarebbe stata la possibilità di pentirsi dei propri peccati e rifugiarsi nell’arca, ma essi rifiutarono l’invito della grazia. Il tempo concesso era più che sufficiente non solo per pentirsi, ma anche per vincere le cattive abitudini e sviluppare dei caratteri nobili. Purtroppo l’inclinazione al male, sebbene dapprima totalmente debole in molti, andò a mano a mano sviluppandosi attraverso ripetute trasgressioni e determinò una sciagura irreparabile. TT1 342.1

L’avvertimento misericordioso di Dio fu respinto con scherno, con disprezzo e così gli uomini si ritrovarono circondati da fitte tenebre spirituali e seguirono ciecamente la via suggerita dai loro cuori corrotti. Ma la loro incredulità non impedì che l’evento minacciato si verificasse: esso sopraggiunse e l’ira di Dio si manifestò con una catastrofe generale. TT1 342.2

Le parole del Cristo devono penetrare nel cuore di tutti coloro che credono nella verità: “Badate a voi stessi, che talora i vostri cuori non siano aggravati da crapula, da ubriachezza e dalle ansiose sollecitudini di questa vita, e che quel giorno non vi venga addosso all’improvviso come un laccio”. Luca 21:34. Il Cristo stesso ci avverte del pericolo che ci minaccia: egli conosceva bene le difficoltà di questi ultimi tempi e desiderava che ci preparassimo per affrontarle: “E come avvenne a’ giorni di Noè, così pure avverrà a’ giorni del Figliuol dell’uomo”. Si mangiava, si beveva, si piantava e si costruiva, si prendeva moglie e si andava a marito, “...fino al giorno che Noè entrò nell’arca, e venne il diluvio che li fece tutti perire”. Luca 17:27. TT1 342.3

Il giorno del Signore troverà gli uomini occupati, come allora, dagli affari e dai piaceri del mondo, impegnati nelle feste, nel vizio e nell’uso nocivo di liquori e di tabacco. Questa è già la condizione attuale del mondo e questi elementi si ritrovano anche fra il sedicente popolo di Dio, di cui alcuni membri si attengono alle abitudini e condividono i peccati del mondo. Giuristi, meccanici, agricoltori, commercianti e perfino pastori, dall’alto del pulpito, gridano: “Pace e sicurezza”, mentre la distruzione sta per abbattersi su di loro. TT1 342.4