I tesori delle testimionianze 1

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La croce rivela il principio del sacrificio

Sta scritto: “Poiché dunque Cristo ha sofferto nella carne, anche voi armatevi di questo stesso pensiero...” 1 Pietro 4:1. E ancora: “...chi dice di dimorare in lui, deve, nel modo ch’egli camminò, camminare anch’esso”. 1 Giovanni 2:6. Domandiamoci: che cosa avrebbe fatto il Salvatore al nostro posto? Quale sarebbe stato il suo impegno per la salvezza degli uomini? A queste domande risponde l’esempio del Cristo. Egli rinunciò alla sua regalità, depose la sua gloria, sacrificò le proprie ricchezze e si rivestì della natura umana per poter raggiungere gli uomini dove si trovavano. Il suo esempio indica che egli offrì la sua vita per i peccatori. TT1 315.5

Satana disse a Eva che assecondando la sua tentazione avrebbe potuto raggiungere un livello più elevato di felicità, mentre le promesse di Dio agli uomini prevedono la rinuncia a se stessi. Quando il Cristo soffriva sulla croce per la redenzione dell’uomo, la natura umana fu innalzata. Solo tramite la croce la famiglia umana può essere innalzata e messa in contatto con il cielo. Rinuncia e croci ci aspettano a ogni passo nel nostro viaggio verso il cielo. TT1 316.1

La generosità regna in cielo mentre l’egoismo è la caratteristica di Satana. L’altruistico amore del Cristo si rivelò alla croce: egli diede tutto ciò che aveva, e quindi diede se stesso, affinché l’uomo potesse essere salvato. La croce del Cristo rivolge un appello alla generosità di ogni discepolo del Salvatore. Il principio illustrato significa dare e ancora dare. Tutto ciò che si manifesta tramite aiuti concreti e buone opere è il vero frutto della vita cristiana. Il principio di coloro che invece sono legati al mondo è quello di ricevere e ricevere sempre: essi pensano così di assicurarsi la felicità, mentre, in realtà, quando ciò si realizza in tutta la sua portata, ne scaturiscono miseria e morte. TT1 316.2

La missione dei discepoli del Cristo è quella di trasmettere il messaggio della verità a tutti gli abitanti della terra per liberarli dalla paura e dall’indifferenza. Gli uomini devono conoscere il messaggio della verità per essere santificati: noi siamo i canali della rivelazione divina. I nostri talenti, i nostri beni, la nostra conoscenza non ci appartengono: essi devono essere tutti utilizzati per la salvezza dell’uomo, per lo sviluppo della sua vita spirituale affinché, sottratto a una vita di peccato, possa, tramite il Cristo, essere elevato fino a Dio. TT1 316.3

In quest’opera dobbiamo essere collaboratori zelanti, cercare di condurre al Redentore i peccatori pentiti e credenti e far loro comprendere tutta la portata dell’amore di Dio per l’uomo. “Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”. Giovanni 3:16. Quale amore incomparabile! Esso è oggetto di profonda meditazione poiché esprime il sublime amore di Dio per un mondo che non lo amava. Questa convinzione ha sull’uomo un potere rigeneratore che rende la mente sottomessa alla volontà dell’Eterno. Gli uomini, delusi e infelici nei loro vani tentativi terreni, hanno bisogno di conoscere questa verità che può soddisfare la fame e la sete del loro spirito inquieto. TT1 316.4