I tesori delle testimionianze 1

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L’esempio di Nehemia

Mi fu presentato il caso di Nehemia: egli lavorava alla costruzione delle mura di Gerusalemme e i nemici erano decisi a impedire che quest’opera fosse portata a termine. “Ma quando Samballat, Tobia, gli Arabi, gli Ammoniti e gli Asdodei ebbero udito che la riparazione delle mura di Gerusalemme progrediva, e che le brecce cominciavano a chiudersi, n’ebbero grandissimo sdegno, e tutti quanti assieme congiurarono di venire ad attaccare Gerusalemme e a crearvi del disordine”. Neemia 4:7, 8. TT1 292.2

In questo caso l’odio e l’ostilità nei confronti degli ebrei unì fra loro uomini che, in caso diverso, si sarebbero combattuti a vicenda. Questo illustra perfettamente ciò che spesso accade anche ai nostri giorni: uomini appartenenti a denominazioni diverse si uniscono per opporsi alla verità. Essi sono legati da un sentimento ispirato dal diavolo e manifestano odio e animosità contro il “rimanente” che osserva i comandamenti di Dio. Questo spirito si nota in modo particolare negli avventisti del primo giorno e fra coloro che non attribuiscono nessuna importanza a un giorno o sostengono che tutti i giorni sono uguali. Essi si odiano e si calunniano reciprocamente quando non sono uniti per danneggiare in qualche modo gli avventisti del 7° giorno. TT1 292.3

“Allora noi pregammo l’Iddio nostro e mettemmo contro di loro delle sentinelle di giorno e di notte per difenderci dai loro attacchi”. Neemia 4:9. Corriamo il pericolo di diventare presuntuosi e contare sulla nostra sapienza trascurando di confidare in Dio. Non c’è nulla che disturbi Satana più della nostra conoscenza dei suoi piani. Se ci rendiamo conto del pericolo a cui siamo esposti sentiremo il bisogno di pregare come Nehemia e otterremo, come lui, quella protezione che ci darà sicurezza nei momenti difficili. Se, invece, siamo trascurati e indifferenti, saremo certamente travolti dalle insidie di Satana. Ecco perché è necessario essere vigilanti. Ricorriamo, come Nehemia, alla preghiera e presentiamo a Dio ogni nostra perplessità e ogni nostra preoccupazione, ma non crediamo che il nostro compito si limiti a questo: dobbiamo vegliare e pregare; dobbiamo tenere gli occhi aperti per renderci conto dell’attività dei nostri avversari e per impedire che essi abbiano il sopravvento e riescano a ingannare gli uomini. Dobbiamo, con la sapienza del Cristo, opporci con forza alle loro intenzioni, ma, contemporaneamente, non lasciarci distogliere dalla grande opera che dobbiamo compiere. La verità è più forte dell’errore e la giustizia prevarrà sempre. TT1 292.4