I tesori delle testimionianze 1

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I pastori devono essere un esempio

I collaboratori del Cristo, che si dicono suoi rappresentanti, devono imitare l’esempio del Maestro e avere abitudini ispirate a una rigorosa temperanza. Essi devono presentare alla gente la vita e l’esempio del Redentore con una vita di rinuncia, di sacrificio e di servizio attivo. Il Cristo vinse la tentazione della gola in favore dell’uomo; i pastori, quindi, devono, nel suo nome e in sua vece, dare agli altri un esempio degno di essere imitato. Coloro che non sentono la necessità di impegnarsi a vincere la tentazione degli appetiti perdono l’opportunità di assicurarsi delle vittorie preziose e diventano schiavi dei sensi e dei desideri, che colmano il “calice delle iniquità” di coloro che abitano sulla terra. TT1 285.3

Coloro che sono chiamati a proclamare al mondo l’ultimo messaggio di avvertimento, messaggio inteso a determinare il destino degli uomini, devono applicare nella loro vita le verità che annunciano agli altri. Essi devono essere un esempio per gli altri nel mangiare, nel bere, nel comportamento. Golosità, soddisfazione dei peggiori desideri e peccati si nascondono sotto l’apparente santità di molti sedicenti rappresentanti del Cristo e ciò accade in tutto il mondo. Alcuni individui, dotati di notevoli capacità personali, producono la metà di quanto potrebbero se fossero temperati in ogni cosa. L’indulgenza nei confronti degli appetiti e delle passioni che offuscano la loro mente riduce la loro forza fisica e li priva della loro forza morale. I loro pensieri non sono chiari, le loro parole mancano di forza perché non sono accompagnate dallo Spirito di Dio. TT1 285.4

Poiché i nostri progenitori persero l’Eden per aver ceduto ai loro desideri, la nostra unica speranza di riconquistare l’Eden consiste nel non cedere né agli appetiti né alla passioni. L’astinenza e l’autocontrollo salvaguarderanno l’equilibrio della mente e ne assicureranno la forza mentale e morale, permettendo di porre ogni tendenza sotto il controllo delle facoltà superiori dell’essere, per distinguere il bene dal male, il sacro dal profano. Tutti coloro che hanno una chiara comprensione del sacrificio del Cristo, che ha lasciato il cielo per venire su questa terra e dimostrare con la sua vita come resistere alla tentazione, saranno lieti di rinunciare a se stessi e condividere le sofferenze di Gesù. TT1 285.5