I tesori delle testimionianze 1

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La gioia di offrire

Molti hanno considerato gli ebrei come un popolo da commiserare perché era continuamente sollecitato a partecipare al sostentamento della struttura religiosa. Dio, però, che ha creato l’uomo e lo ha colmato di tutte le benedizioni di cui gode, sapeva ciò che era necessario per il bene del suo popolo e ha fatto in modo che i nove decimi che rimanevano, accompagnati dalla sua benedizione, avessero maggior valore della totalità delle entrate senza la benedizione divina. Se qualcuno, per egoismo, derubava Dio o gli offriva qualcosa di imperfetto, ne ricavava senz’altro un danno e una perdita. L’Eterno legge nei cuori; egli conosce i progetti degli uomini e quindi saprà agire al momento opportuno e nel modo più corretto. TT1 263.4

Il sistema della decima si fonda su un principio permanente come la legge di Dio: era una benedizione per gli ebrei e sarà una benedizione anche per quanti lo osserveranno fino alla fine dei tempi. Il nostro Padre celeste non ha concepito questo piano per arricchirsi, ma per accordare agli uomini una grande benedizione. Ha visto che questo piano era proprio ciò di cui l’uomo aveva bisogno. TT1 263.5

Le chiese che sistematicamente e generosamente sostengono l’opera di Dio, sono anche le più ricche spiritualmente. La vera generosità dei discepoli del Cristo è quella che li porta a identificare i propri interessi con quelli del Maestro. Dio ha voluto che gli ebrei e il suo popolo, fino alla fine dei tempi, adottassero questo piano che richiede delle offerte proporzionate alle entrate. Il piano della salvezza fu elaborato a prezzo di un sacrificio infinito: il sacrificio del Figlio di Dio. Il messaggio del Vangelo, che scaturisce dalla croce del Cristo, condanna l’egoismo e incoraggia la generosità. Non ci si deve lamentare perché gli appelli alla generosità aumentano continuamente. Dio, nella sua lungimiranza, esorta i suoi figli a uscire dalla loro limitata sfera d’azione per lanciarsi in grandi imprese. In quest’epoca di fitte tenebre spirituali è richiesto un impegno senza limiti. La mondanità e l’avidità distruggono le forze vitali del popolo di Dio. I credenti devono comprendere che è Dio, nella sua misericordia, a moltiplicare le richieste di denaro. L’angelo di Dio considera la beneficenza sullo stesso piano della preghiera. Nel caso di Cornelio, l’angelo disse: “...Le tue preghiere e le tue elemosine son salite come una ricordanza davanti a Dio”. Atti 10:4. TT1 264.1

Il Cristo insegnò: “Se dunque non siete stati fedeli nelle ricchezze ingiuste, chi vi affiderà le vere?” Luca 16:11. La salute spirituale e la prosperità della chiesa dipendono in modo particolare dalla sua generosità. Essa è paragonabile alla linfa vitale che deve fluire in tutto l’organismo vivificando tutte le membra del corpo. Essa ci rende sensibili nei confronti dei nostri simili, perchè lo spirito di rinuncia e di sacrificio rende più profonda la nostra comunione con il Cristo che per amor nostro ha rinunciato alle sue ricchezze. Più offriamo in favore dell’opera di Dio, per contribuire alla salvezza degli uomini, più ci sentiamo uniti a loro. Se fossimo anche la metà di quanti siamo, ma tutti collaboratori fedeli, avremmo una potenza tale da scuotere il mondo. A coloro che collaborano attivamente il Cristo dice: “...Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente”. Matteo 28:20. TT1 264.2