I tesori delle testimionianze 1

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La decima parte delle entrate

Dio ha precisato che la decima parte delle nostre entrate gli appartiene. Tutto è lasciato alla coscienza e alla generosità degli uomini il cui giudizio, in questo sistema della decima, deve essere privo di condizionamenti. Non vi è nessuna costrizione, ma è stato stabilito un piano ben definito per tutti. Nella dispensazione mosaica, Dio invitò gli uomini a offrire la decima parte delle loro entrate. Egli affidò loro l’amministrazione di beni e talenti. Egli ne ha richiesto soltanto la decima parte e questo rappresenta il minimo che l’uomo deve restituirgli. Egli dice: “Io vi do nove decimi e ne chiedo uno: mi appartiene”. Quando, però, gli uomini trattengono questa decima parte, derubano l’Altissimo. Oltre alla decima, venivano richieste anche offerte per il peccato e sacrifici di azioni di grazie. TT1 256.3

Tutto quello che tratteniamo per noi di questa decima parte delle entrate viene registrato nei libri del cielo come un furto, accanto al nome di chi ne è responsabile. Queste persone derubano Dio e, quando sono messe davanti all’evidenza del peccato commesso, non è sufficiente che cambino modo di agire conformandosi al principio stabilito. Tutto ciò non cancella, nel libro del cielo, i dati relativi alla nostra infedeltà nell’amministrazione dei beni che Dio ci aveva affidato. È necessario pentirsi per questa infedeltà e per la vergognosa ingratitudine che è stata manifestata. TT1 257.1

“L’uomo dev’egli derubare Iddio? Eppure voi mi derubate. Ma voi dite: “In che t’abbiam noi derubato?” Nelle decime e nelle offerte. Voi siete colpiti di maledizione, perché mi derubate, voi, tutta quanta la nazione! Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché vi sia del cibo nella mia casa, e mettetemi alla prova in questo, dice l’Eterno degli eserciti; e vedrete s’io non v’apro le cateratte del cielo e non riverso su voi tanta benedizione, che non vi sia più dove riporla”. Malachia 3:8-10. Questo testo contiene una promessa: se tutte le decime sono portate alla casa del tesoro, la benedizione di Dio si riverserà su colui che ubbidisce. TT1 257.2

“E, per amor vostro, io minaccerò l’insetto divoratore; ed egli non distruggerà più i frutti del vostro suolo, e la vostra vigna non abortirà più nella campagna, dice l’Eterno degli eserciti. E tutte le nazioni vi diranno beati, perché sarete un paese di delizie, dice l’Eterno degli eserciti”. Malachia 3:11, 12. Se tutti coloro che professano la verità restituiscono a Dio la decima che gli appartiene e si sottomettono alla sua volontà, il tesoro di Dio sarà provvisto dei mezzi necessari all’avanzamento della grande opera per la salvezza degli uomini. TT1 257.3

Il Signore affida all’uomo i nove decimi delle sue entrate e chiede che soltanto la decima parte gli venga restituita, così come ha dato all’uomo sei giorni per lavorare e ha riservato per sé e santificato il settimo giorno. Ecco perché, come il sabato, la decima è sacra: Dio se l’è riservata. Egli compirà la sua opera sulla terra tramite i beni che ha affidato agli uomini. TT1 257.4

Un tempo Dio invitava il suo popolo a riunirsi tre volte all’anno. “Tre volte all’anno ogni tuo maschio si presenterà davanti all’Eterno, al tuo Dio, nel luogo che questi avrà scelto: nella festa de’ pani azzimi, nella festa delle settimane e nella festa delle Capanne; e nessuno si presenterà davanti all’Eterno a mani vuote. Ognuno darà ciò che potrà, secondo le benedizioni che l’Eterno, l’Iddio tuo, t’avrà date”. Deuteronomio 16:16, 17. Circa un terzo delle entrate era devoluto per scopi sacri e religiosi. TT1 257.5

Ogni volta che il popolo di Dio, in qualsiasi momento della storia del mondo, ha realizzato con gioia e spontaneamente questo piano, tramite i doni e le offerte, ha beneficiato della promessa secondo la quale le sue attività sarebbero state coronate dal successo, in proporzione alla sua ubbidienza. Quando i cristiani si rendono conto delle esigenze di Dio e vi si sottomettono, godono delle ricche benedizioni divine. Ma avendo derubato Dio nelle decime e nelle offerte, sono stati costretti a rendersi conto che danneggiavano se stessi in quanto l’Eterno limitava le sue benedizioni nella misura in cui essi limitavano le loro offerte. TT1 257.6