I tesori delle testimionianze 1

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La fedeltà di Abramo

Penso alla fedeltà di Abramo che, per ubbidire all’ordine ricevuto in una visione notturna a Beer-Sceba, si mise in cammino insieme a Isacco. Egli vedeva davanti a sé il monte sul quale, secondo quanto Dio gli aveva detto, avrebbe dovuto compiere il sacrificio. Abramo, a un certo punto, tolse dalle spalle del servo la legna che stava trasportando e la depose su Isacco, su colui che stava per essere offerto. Si dimostrò duro per farsi forza e per trovare il coraggio per quell’opera che Dio voleva che compisse. Con il cuore affranto afferrò il fuoco, tremando, mentre Isacco chiedeva: “Padre, qui c’è il fuoco e c’è anche la legna, ma dov’è l’offerta?” Abramo non poteva ancora spiegargli nulla! TT1 243.1

Padre e figlio innalzarono un altare ed ecco che giunse il momento in cui Abramo doveva spiegare al figlio ciò che per tutto quel lungo e triste viaggio aveva torturato il suo cuore: Isacco era la vittima designata. Isacco non era più un ragazzo, ma un giovane nel pieno vigore delle sue forze e avrebbe potuto benissimo rifiutare di sottomettersi al progetto del padre; invece, senza accusare suo padre, senza tentare di fargli cambiare idea, si sottomise. Egli credeva nell’amore del padre e sapeva che non avrebbe sacrificato il suo unico figlio se non fosse stato Dio a ordinarglielo. Isacco fu legato dalle mani tremanti, dalle mani piene di amore del padre che agiva secondo l’ordine di Dio. Il figlio accettava il sacrificio perché credeva nell’onestà di suo padre. Quando, però, tutto fu pronto, quando la fede di Abramo e la sottomissione di Isacco furono pienamente dimostrate, l’angelo di Dio trattenne la mano del patriarca mentre stava per colpire il figlio e gli disse di fermarsi. “...Ora so che tu temi Iddio, giacché non m’hai rifiutato il tuo figliuolo, l’unico tuo”. Genesi 22:12. TT1 243.2

Questo atto di fede di Abramo è stato ricordato per il nostro bene. Esso ci insegna la grande lezione della fiducia nelle esigenze divine per quanto dure e severe possano sembrare. Esso ci insegna che i figli devono essere completamente sottomessi ai genitori e a Dio. L’ubbidienza di Abramo ci ricorda che non c’è nulla di troppo prezioso da offrire a Dio. TT1 243.3