I tesori delle testimionianze 1

112/336

Capitolo 40: La preghiera per gli ammalati

Nel caso della sorella F. occorreva svolgere un’opera importante. Coloro che si erano riuniti in preghiera per lei avevano anch’essi bisogno di un’opera in loro favore. Se l’Eterno avesse accolto le loro richieste, l’esaudimento stesso sarebbe stato la loro rovina. In tali casi, quando lo spirito si trova sotto l’influsso di Satana, è necessario che ognuno, prima di pregare, faccia un serio esame di coscienza per vedere se non ci sia qualche peccato da confessare e da abbandonare. È necessario umiliarsi profondamente davanti a Dio ed esprimere una fede salda e sicura nei meriti del sacrificio del Cristo. TT1 149.1

Digiuno e preghiera non serviranno a nulla se siamo lontani da Dio, se adottiamo un comportamento scorretto. “Il digiuno di cui mi compiaccio non è egli questo: che si spezzino le catene della malvagità, che si sciolgano i legami del giogo, che si lascino liberi gli oppressi, e che s’infranga ogni sorta di giogo? Non è egli questo: che tu divida il tuo pane con chi ha fame, che tu meni a casa tua gl’infelici senz’asilo, che quando vedi uno ignudo tu lo copra, e che tu non ti nasconda a colui ch’è carne della tua carne? (...) Allora chiamerai, e l’Eterno ti risponderà; griderai, ed egli dirà: “Eccomi!” Se tu togli di mezzo a te il giogo, il gesto minaccioso ed il parlare iniquo; se l’anima tua supplisce ai bisogni dell’affamato, e sazi l’anima afflitta, la tua luce si leverà nelle tenebre, e la tua notte oscura sarà come il mezzodì; l’Eterno ti guiderà del continuo, sazierà l’anima tua ne’ luoghi aridi, darà vigore alle tue ossa; e tu sarai come un giardino ben annaffiato, come una sorgente la cui acqua non manca mai”. Isaia 58:6, 7, 9-11. TT1 149.2

Il Signore vuole che le buone opere nascano da un cuore ricolmo d’amore. Tutti devono considerare con attenzione e con spirito di preghiera il passo citato ed esaminare moventi e azioni. La promessa di Dio si basa su una condizione: ubbidienza, cioè sottomissione alle sue esigenze. Il profeta Isaia scrive: “Grida a piena gola, non ti trattenere, alza la tua voce a guisa di tromba, e dichiara al mio popolo le sue trasgressioni, e alla casa di Giacobbe i suoi peccati! Mi cercano ogni giorno, prendon piacere a conoscer le mie vie; come una nazione che avesse praticato la giustizia e non avesse abbandonata la legge del suo Dio, mi domandano de’ giudizi giusti, prendon piacere ad accostarsi a Dio. “Perché, dicono essi, quando abbiam digiunato, non ci hai tu avuto riguardo?” “Perché quando abbiamo afflitte le anime nostre, non v’hai tu posto mente?” Ecco, nel giorno del vostro digiuno voi fate i vostri affari, ed esigete che sian fatti tutti i vostri lavori”. Isaia 58:1-3. TT1 149.3

Dio parla a un popolo che si professa devoto, che ha l’abitudine di pregare, che ama celebrare i riti religiosi, ma qualcosa non va: si rende conto che le preghiere non vengono esaudite, che Dio non tiene conto del suo zelo e del suo fervore e si chiede perché Dio non risponda. Non si tratta affatto di negligenza da parte di Dio; il problema sta nel popolo che si considera pio, ma non porta frutto alla gloria di Dio; le sue opere non sono quelle che dovrebbero essere. Il popolo vive trascurando precisi doveri. A meno che questi doveri non vengano assolti, Dio non può esaudire le sue preghiere alla sua gloria. TT1 149.4

Nel caso della preghiera per la sorella F. vi era un contrasto di sentimenti. Alcuni erano fanatici e agivano spinti dall’impulso. Avevano zelo, ma senza conoscenza; altri consideravano il miracolo che doveva essere compiuto in quel determinato caso e apparivano esultanti, ancor prima che la vittoria fosse stata conseguita. Vi era molto dello spirito di Jehu: “Vieni meco, e vedrai il mio zelo per l’Eterno!...” 2 Re 10:16. Invece di avere fiducia in se stessi, coloro che pregavano avrebbero dovuto presentare questo caso a Dio con umiltà e con pentimento. TT1 150.1