La Storia Della Redenzione
Paolo un lavoratore sottomesso
Vediamolo nella prigione di Filippi, dove, nonostante il suo corpo tormentato dal dolore, il suo canto di lode irrompe nel silenzio della mezzanotte. Dopo che il terremoto ha aperto le porte della prigione, la sua voce con tono allegro fu rivolta al carceriere pagano: “Non ti fare alcun male, perché noi siamo tutti qui”. Atti 16:28 E il carceriere, convinto della realtà di quella fede che sostenne Paolo, chiede di conoscere la via della salvezza, e con tutta la sua famiglia si unisce alla chiesa perseguitata dei discepoli di Cristo. SDR 221.4
Vediamolo ad Atene prima del concilio dell'Areopago, mentre incontra la scienza con la scienza, la logica con la logica e la filosofia con la filosofia. Notate come, con il tatto che era nato dall'amore divino, indica Jehovah come il “Dio sconosciuto”, che i suoi ascoltatori hanno adorato nell’ignoranza; e con parole citate da un loro poeta, lo dipinge come un padre di cui sono figli. Ascoltatelo, in quell'epoca quando i diritti dell'uomo in quanto uomo non erano riconosciuti, mentre espone la grande verità della fratellanza umana, dichiarando che Dio “ha tratto da uno solo tutte le stirpi degli uomini, perché abitassero sopra tutta la faccia della terra”. Atti 17:26 SDR 222.1
Poi, egli ci mostra, come Dio è unito all’uomo attraverso un filo d'oro della grazia e misericordia; o come Egli “ha tratto da uno solo tutte le stirpi degli uomini, perché abitassero sopra tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche prestabilite e i confini della loro abitazione”. SDR 222.2
Ascoltatelo, come alla corte di Festo, il re Agrippa mentre lo condanna a morte a causa del Vangelo, dice: “Ancora un po’ e mi persuadi a diventare cristiano”. Atti 26:28 Con quale gentilezza Paolo risponde indicando la catena: “Volesse Dio che in poco o molto tempo non solo tu, ma anche tutti quelli che oggi mi ascoltano, diventaste tali, quale sono io, all’infuori di queste catene”. (v.29) SDR 222.3
Paolo trascorse la sua vita così come descritto con le sue stesse parole: “Sono stato spesse volte in viaggio fra pericoli di fiumi, pericoli di ladroni, pericoli da parte dei miei connazionali, pericoli da parte dei gentili, pericoli in città, pericoli nel deserto, pericoli in mare, pericoli fra falsi fratelli, nella fatica e nel travaglio, sovente nelle veglie, nella fame e nella sete, spesse volte in digiuni, nel freddo e nella nudità”. 2 Corinzi 11:26,27 SDR 222.4