La Storia Della Redenzione
La decisione
Lo Spirito Santo vide che non era bene imporre la legge cerimoniale ai Gentili convertiti, e la mente degli apostoli circa questa questione era in armonia con la mente dello Spirito di Dio. Giacomo presiedette il concilio, e così egli espresse la decisione finale: “Perciò io ritengo che non si dia molestia a quelli che tra i gentili si convertono a Dio”. Atti 15:19. Anche Giacomo diede la sua testimonianza con parole decise, dichiarando che Dio desiderava riversare sui Gentili gli stessi privilegi e le stesse benedizioni che aveva elargito ai giudei. SDR 217.5
Non a caso si era affidato a Giacomo il compito di comunicare la decisione presa dal concilio. Fu lui a dichiarare ufficialmente che la legge cerimoniale — in particolar modo la circoncisione — non doveva essere imposta o anche raccomandata ai Gentili. Giacomo cercò di imprimere nella mente dei fratelli il fatto che i Gentili, convertendosi a Dio, avevano già attuato un grande cambiamento nella loro vita, e che perciò bisognava essere molto cauti nel non aggravarli con questioni marginali che avrebbero finito per scoraggiarli e allontanarli dal Cristo. SDR 218.1
Comunque, i Gentili convertiti dovevano rinunciare a quei costumi che non erano in armonia con i princìpi cristiani. Perciò gli apostoli e gli anziani decisero di istruirli, con una lettera, affinché si astenessero dalle carni sacrificate agli idoli, dalla fornicazione, dagli animali soffocati e dal sangue. Essi furono esortati a osservare i comandamenti e a condurre una vita santa. Furono anche assicurati del fatto che gli apostoli non avevano autorizzato nessuno a dichiarare l’obbligatorietà della circoncisione. SDR 218.2
Paolo e Barnaba furono raccomandati a loro come uomini che avevano rischiato la vita per il Signore. Con gli apostoli furono inviati anche Giuda e Sila, perché riferissero direttamente ai Gentili la decisione del concilio: “Infatti è parso bene allo Spirito Santo e a noi di non imporvi alcun altro peso all'infuori di queste cose necessarie: che vi asteniate dalle cose sacrificate agli idoli, dal sangue, dalle cose soffocate e dalla fornicazione; farete bene a guardarvi da queste cose. State bene”. Atti 15:28, 29 SDR 218.3
I quattro servitori di Dio furono mandati ad Antiochia con l’epistola e il messaggio che avrebbero messo fine a tutta la controversia; poiché essa era la voce della più elevata autorità su questa terra. SDR 218.4
Il concilio che risolse questo caso era composto dagli apostoli, che avevano dato un grande contributo per la formazione delle chiese cristiane giudee e gentili, e da delegati scelti dalle varie comunità. Erano presenti gli anziani della chiesa di Gerusalemme, i rappresentanti di Antiochia e gli altri delegati delle chiese più influenti. Il concilio espresse un giudizio illuminato che competeva alla dignità di una chiesa stabilita da Dio. Dopo aver ponderato la questione, essi si resero conto che Dio stesso l’aveva già risolta riversando sui Gentili lo Spirito Santo e capirono che era loro dovere seguire la guida dello Spirito. SDR 218.5
Non tutti i cristiani presenti al concilio votarono. Gli apostoli e gli anziani, uomini di indubbio prestigio, composero ed emanarono il decreto, che fu poi generalmente accettato da tutte le chiese cristiane. Non tutti, comunque, furono d’accordo con la decisione presa, ci fu un certo numero di fratelli orgogliosi e ambiziosi che la disapprovarono. Questi dissidenti decisero di agire di proprio conto. Cominciarono a mormorare, a trovare colpe e proposero nuovi piani con lo scopo di screditare l’opera degli uomini a cui Dio aveva affidato il compito d’insegnare il Vangelo. La chiesa fin dalle sue origini dovette affrontare questi problemi; non ci si deve meravigliare se anche nel futuro si dovranno affrontare gli stessi problemi. SDR 219.1