Conflitto E Coraggio

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Un’altra Prova, 29 maggio

Ora va’, colpisci Amalek e vota allo sterminio tutto ciò che gli appartiene senza avere alcuna pietà di lui. 1 Samuele 15:3 CeC 153.1

Il Signore attraverso il suo profeta inviò un altro messaggio a Saul, offrendogli la possibilità di dimostrare di essere fedele a Dio e degno di guidare Israele. Affinché il re potesse rendersi conto di quanto fosse importante prestare attenzione a quell’ordine, Samuele gli disse espressamente che parlava da parte di Dio... CeC 153.2

Gli amalechiti erano stati i primi ad attaccare Israele nel deserto e per il loro peccato — il fatto che avevano sfidato Dio con la loro degradante idolatria — il Signore, attraverso Mosè, li aveva condannati... CeC 153.3

L’esecuzione dell’ordine era stata rimandata di quattrocento anni, durante i quali gli amalechiti non avevano abbandonato i loro peccati. Il Signore sapeva che quella gente malvagia avrebbe cercato di annientare il suo popolo e il suo culto dalla terra. E il tempo di eseguire la sentenza a lungo rimandata era giunto... CeC 153.4

La pazienza che Dio aveva esercitato nei confronti degli empi, aveva incoraggiato i loro crimini; il lungo ritardo non rendeva meno certa e meno terribile la loro punizione... CeC 153.5

Dio, pur non provando piacere per la punizione, è costretto a condannare i trasgressori della sua legge per proteggere gli uomini dalla depravazione e dalla rovina. Per salvare, deve giudicare coloro che diventano insensibili... CeC 153.6

Mentre condanna, Dio si rivela anche misericordioso. Quando gli amalechiti furono distrutti i kenei, che vivevano insieme a loro, furono risparmiati. Questo popolo, pur essendo in parte compromesso con l’idolatria, adorava Dio ed era amico d’Israele. Il cognato di Mosè, Hobab, che aveva accompagnato gli israeliti nel loro viaggio nel deserto, aiutandoli validamente grazie alla sua conoscenza dei luoghi, apparteneva a questa tribù. PP 627,628 CeC 153.7