Con Tutto Il Cuore

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Il Fratello Maggiore, 26 aprile

Udito ciò, egli si adirò e non volle entrare; allora suo padre uscì e lo pregava di entrare. Luca 15:28 CTC 133.1

Riflettiamo un momento sul pensiero di questa parabola. Quando il figliol prodigo torna a casa “il figlio maggiore si trovava nei campi, e mentre tornava, come fu vicino a casa udì la musica e danze. Chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa succede. Quello gli disse: “È tornato tuo fratello e tuo padre ha ammazzato il vitello ingrassato, perché lo ha ricevuto sano e salvo”. Allora egli si adirò e non volle entrare. Le attenzioni riservate al fratello ribelle furono per lui come un insulto personale. Il suo orgoglio e il suo carattere malvagio si manifestarono apertamente nel momento in cui suo padre uscì per parlargli... Il generoso trattamento riservato al fratello appena rientrato gli apparve alquanto ingiusto... Provò molta invidia per le attenzioni riservate al fratello e dimostrò chiaramente che, se si fosse trovato al posto del padre, non lo avrebbe accolto come figlio prodigo. Non lo riconobbe neanche come fratello, e quando ne parlò con freddezza col padre, si riferì a lui come “questo tuo figlio”. Il padre in risposta, lo tratta affettuosamente, perché dice: “Figlio, tu sei sempre con me, e ogni cosa mia è tua”. (v.31) Il fratello maggiore riconobbe la propria meschinità e ingratitudine? Si rese conto che suo fratello minore, pur non essendosi comportato bene, rimaneva pur sempre suo fratello? Si pentì della sua gelosia e della durezza del suo cuore? Gesù non disse niente a tal proposito. Il figlio maggiore rappresenta gli ebrei impenitenti ai giorni di Cristo, ma anche i farisei di tutti i tempi che guardano con disprezzo i peccatori. Non avendo mai personalmente commesso gravi eccessi nel vizio, sono gonfi di orgoglio. Quanto è bella questa parabola in quanto illustra l'accoglienza che ogni anima penitente riceverà dal Padre celeste! Con quale gioia le intelligenze celesti gioiranno per vedere le anime che ritornano alla casa del padre! I peccatori si incontreranno senza rimprovero, senza provocazione, nessun ricordo della loro indegnità. Tutto ciò che è necessario è la penitenza. Il salmista dice: “Tu infatti non prendi piacere nel sacrificio, altrimenti te l'offrirei, né gradisci l'olocausto. I sacrifici di DIO sono lo spirito rotto; o DIO, tu non disprezzi il cuore rotto e contrito”. Salmo 51:16,17 Signs, Jan. 29, 1894 CTC 133.2