Come Conoscere Meglio Il Signore

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La vita di Dio è la nostra, 23 marzo

“Fa’ venire i miei figli da lontano e le mie figlie dalle estremità della terra, tutti quelli che si chiamano col mio nome, che ho creato per la mia gloria, che ho formato e anche fatto”. Isaia 43:7 CMS 89.1

La nostra vita è quella di Dio ed è investita di una responsabilità che non comprendiamo appieno. I fili dell’io si sono intrecciati nel tessuto umano e questo ha disonorato Dio. Nehemia, che visse alla corte del monarca persiano, dopo aver guadagnato un’influenza così grande, si guadagnò quella del popolo a Gerusalemme; invece di appropriarsi della lode e di elevare il suo carattere, la sua notevole capacità ed energia, presentò semplicemente l’argomento com’era. Dichiarò che il suo successo era dovuto alla competente mano di Dio che riposava su di lui. Stimava grandemente la verità che Dio fosse il suo sostegno in ogni posizione d’influenza. In ogni tratto del suo carattere, grazie al quale otteneva il favore, lodava il potere attivo di Dio... e Lui gli donava sapienza affinché non esaltasse sé stesso. CMS 89.2

Dobbiamo comprendere che ogni influenza è un talento prezioso da usare per Dio... Dobbiamo apprezzare ogni capacità che possediamo perché è un capitale che abbiamo per migliorare alla gloria di Dio... Gli esseri umani sono costantemente tentati di credere che qualsiasi influenza ottenuta sia il risultato di qualcosa che possediamo in noi stessi. Il Signore non opera con loro, poiché non darà a nessun essere umano la gloria che appartiene al suo nome... Il Signore vuole rendere il Suo servitore il Suo rappresentante, colui che non si permetterà di pensare a sé stesso più di quanto dovrebbe. La vita del Suo servo sarà dedicata all’ io come sacrificio vivente e Lui accetterà questa vita, la userà e la sosterrà... Egli desidera rendere gli uomini saggi secondo la propria saggezza, affinché quella saggezza possa essere esercitata alla Sua gloria. Il Signore si manifesterà attraverso l’umiltà di un lavoratore consacrato. Prenda ogni talento che gli è stato affidato, come un tesoro sacro, per essere impiegato nell’impartire agli altri la conoscenza e la grazia ricevute. Così soddisferà il proposito per il quale questo talento gli è stato dato... Letter 83, 1898 CMS 89.3