Nei Luoghi Celesti

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Un rimedio sicuro per il peccato, 17 gennaio

Venite quindi e discutiamo assieme, dice l’Eterno, anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana. Isaia 1:18 LC 23.1

Il perdono dei peccati ottenuto da parte di Dio dovrebbe procurare la gioia più profonda. Se Lo prendiamo in parola e abbandoniamo il peccato, Egli è disposto a purificarci da ogni iniquità. Donandoci un cuore puro e la presenza costante del Suo Spirito, Gesù continuerà a intercedere per noi. Ma... le cose spirituali devono essere percepite spiritualmente. Solo una fede viva, attiva e duratura discerne la volontà di Dio, che si appropria delle promesse e approfitta delle Verità della Sua parola; non è perché siamo giusti, ma perché siamo dipendenti dalla giustizia di Cristo e non da noi stessi. Letter 4. 1889 LC 23.2

Quando Gesù ci parla personalmente, quando ognuno di noi applica la Sua Verità come se fossimo gli unici peccatori sulla faccia della terra per i quali Cristo è morto, impariamo a rivendicare per fede i meriti del sangue di un Salvatore crocefisso e risorto... LC 23.3

Molti credono che i difetti di carattere rendono impossibile soddisfare lo standard che Cristo ha stabilito, ma tutto ciò che devono fare è umiliarsi ad ogni passo sotto la potente mano di Dio. Cristo non stima l’uomo per la quantità di lavoro che fa, ma per lo spirito con cui viene eseguito ciò che fa. Quando Egli vede gli uomini sopportare i pesi con umiltà di cuore, fidandosi di Lui anziché di sé stessi, aggiungendo alla loro opera la Sua perfezione e sufficienza, sono accettati dal Padre come Suoi amati figli. I difetti del peccatore sono coperti con la Sua perfezione e la Sua giustizia. Coloro che con sincera volontà, con cuore contrito, stanno facendo umili sforzi per vivere secondo le esigenze di Dio, sono accettati dal Padre amorevole con tenera pietà. Egli li considera Suoi figli obbedienti perché la giustizia di Cristo è stata a loro imputata. Letter 4, 1889 LC 23.4