Cristo Innalzato Come Figlio Di Dio

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Per fede Cristo divenne vincitore, 10 agosto

«Padre, nelle tue mani rimetto il mio spirito”. Luca 23:46 CIF 232.1

L’innocente Figlio di Dio era là, appeso alla croce; la sua carne era lacerata dalle ferite; le sue mani, che si erano tanto prodigate per benedire, erano inchiodate; anche i suoi piedi, instancabili nel servizio, erano stati fissati al legno; la testa regale era trafitta da una corona di spine; quelle labbra tremanti esprimevano gemiti di dolore. Tutto quello che Egli ha sopportato, le gocce di sangue che scendevano dal suo capo, dalle sue mani e dai suoi piedi, l’agonia del suo corpo e l’inesprimibile angoscia della sua anima per la separazione dal Padre, annunciano a ogni uomo questo messaggio: è per te che il Figlio di Dio ha acconsentito a portare il peso del peccato, e per te ha strappato alla morte il suo dominio e ha aperto le porte del cielo. Colui che placò le onde agitate, che fece tremare e fuggire i demoni e le malattie, che aprì gli occhi ai ciechi e chiamò alla vita i morti, si offre sulla croce in sacrificio perché ti ama. Egli prende su di sé il peccato, subisce la collera della giustizia divina e diviene Egli stesso peccato, per amor tuo. CIF 232.2

I presenti, in silenzio, osservavano la fine di quella scena terribile. Il sole risplendeva, ma la croce restava avvolta nelle tenebre. Sacerdoti e capi guardavano verso Gerusalemme: una densa nuvola si stendeva sulla città e sulla pianura della Giudea. Il Sole di giustizia, la Luce del mondo ritraeva i suoi raggi da quella città, che una volta aveva goduto di tanti privilegi. I lampi minacciosi della collera di Dio erano diretti verso Gerusalemme, la città destinata alla distruzione. All’improvviso si dissipò anche l’oscurità che avvolgeva la croce, e Gesù, con voce chiara e risonante che parve riecheggiare attraverso tutto il creato, gridò: “È compiuto!... Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio”. Giovanni 19:30; Luca 23:46. Una luce avvolgeva la croce e il volto del Salvatore risplendeva di una gloria simile a quella del sole. Allora piegò il capo sul petto e spirò. CIF 232.3

In mezzo alle tenebre orrende, apparentemente abbandonato da Dio, il Cristo aveva bevuto sino in fondo la coppa del dolore umano. In quelle ore terribili aveva confidato nella benevola accettazione del suo sacrificio, di cui il Padre aveva testimoniato nel passato. Egli conosceva il carattere del Padre, ne comprendeva la giustizia, la misericordia e il grande amore; e poneva la sua piena fiducia in colui alla cui volontà aveva sempre ubbidito con gioia. Affidandosi al Padre, in piena sottomissione, superò il senso del suo distacco. Per fede il Cristo riportò la vittoria. DA 755,756 CIF 232.4