Cristo Innalzato Come Figlio Di Dio

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La tenerezza del Pastore, 25 luglio

E quando la ritrova, se la mette sulle spalle tutto contento. Luca 15:5 CIF 216.1

Nel suo mandato Gesù non ha solo tracciato il compito dei discepoli, ma ha anche dato un messaggio: “Insegnando loro d’osservar tutte quante le cose che v’ho comandate”. Essi dovevano insegnare non solo tutto quello che Egli aveva detto personalmente, ma anche gli avvertimenti che aveva dato attraverso i profeti e i maestri dell’Antico Testamento. Gli insegnamenti umani erano esclusi; non c’era posto né per le tradizioni, né per le teorie o le conclusioni umane. In questo mandato non erano comprese le leggi ordinate dall’autorità ecclesiastica, non vincolanti per i servitori del Cristo. Il tesoro affidato ai discepoli per essere trasmesso al mondo comprende “la legge e i profeti”, insieme con il racconto del suo insegnamento e delle sue opere. Il nome del Cristo è la loro parola d’ordine, il loro segno di riconoscimento, il vincolo della loro unione, il principio della loro condotta, la fonte del loro successo. Solo ciò che ha la sua approvazione sarà riconosciuto nel suo regno. CIF 216.2

Il Vangelo deve essere presentato non come una teoria priva di vitalità, ma come una forza capace di trasformare la vita. Dio desidera che coloro che sono oggetto della sua grazia diventino testimoni della sua potenza. Egli accoglie volentieri coloro che lo hanno maggiormente offeso con la loro condotta; quando si pentono infonde in loro il suo Spirito divino, affida loro incarichi di fiducia e li invia dagli altri uomini a proclamare la sua misericordia infinita. Egli vorrebbe che i suoi collaboratori testimoniassero che gli uomini, attraverso la Sua grazia, possono acquisire un carattere simile a quello del Cristo e rallegrarsi nella certezza del suo grande amore. Vorrebbe che annunciassimo che Gesù non avrà pace finché la razza umana non sarà ristabilita e restaurata nella sacra posizione di figli e figlie di Dio. In Cristo c’è la tenerezza di un pastore, l’affetto di un padre e la grazia di un Salvatore compassionevole. Egli non si accontenta di pronunciare con affabilità le sue benedizioni; le offre nella maniera più persuasiva per far sorgere nei cuori il desiderio di riceverlo. Nello stesso modo i suoi discepoli devono presentare le ricchezze della gloria del suo dono ineffabile. La semplice ripetizione delle dottrine è inefficace, perché solo il meraviglioso amore del Cristo può toccare e consolare i cuori... Il Cristo vuole che il suo ritratto sia riprodotto nei suoi discepoli, in coloro che Dio ha predestinati “ad esser conformi all’immagine del suo figliuolo”. Romani 8:29. In ogni fedele si deve manifestare l’amore del Cristo, la sua santità, la sua dolcezza, la sua misericordia e la sua verità. DA 826,827 CIF 216.3