Un Appello Per Noi

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Gioia Nell’umile Servizio, 29 giugno

«Signore, che vuoi ch’io faccia?” Atti 9:6 AN 192.1

Non importa ciò che la nostra posizione può essere o quanto limitate sono le nostre capacità, abbiamo un lavoro da fare per il nostro Maestro, colui che non manca ad elargire le abbondanti grazie. Con la verità di Dio che riempie l’anima non possiamo rimanere nell’ozio. Cristo ci ricompenserà per ogni sforzo usato nel lavoro affidatoci. Solo coloro che stanno servendo Gesù sperimenteranno una gioia indicibile. E questa gioia è pura e così profonda che nessun linguaggio può esprimere. AN 192.2

“Ogni giorno c’è un lavoro speciale assegnato per voi. Esso può essere umile oppure di grande importanza. Ma nessuno oltre a te stesso può compiere ciò che ti è stato affidato. «Signore, che vuoi ch’io faccia?” Non cessare mai di lavorare per il Signore tuo Redentore! La Sua luce ti guiderà in ogni tuo sforzo; Glorifica il Suo nome; non permettere che la Sua luce venga offuscata” ... AN 192.3

Mentre siamo occupati nelle nostre faccende quotidiane, lasciamo che Cristo sia sempre con noi. Dovunque siamo, in qualunque cosa siamo impegnati, possiamo essere davvero elevati perché siamo uniti a Cristo. Dobbiamo assumere i nostri umili doveri perché ci nobilitano e santificano mediante l’amore di Dio. Lavorate con dignità, e che la vostra coscienza vi possa convincere che siete davvero i servi di Cristo. Possano i vostri compiti essere fatti con allegrezza, pazienza, indulgenza e gentilezza. Considerando che in linea di principio lavorate con zelo, con umiltà, pazienza, pronti a sopportare ogni sofferenza e perdonare ogni ingiustizia, una testimonianza che vi riguarda vi seguirà presso tutti gli uomini. Letter 9, 1873 AN 192.4