Contemplare La Vita Di Cristo

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Daniele rimase fedele in qualunque situazione, 12 marzo

Il re disse quindi ad Ashpenaz, di condurgli alcuni dei figli d’Israele, sia di stirpe reale che di famiglie nobili, giovani in cui non ci fosse alcun difetto, ma di bell’aspetto, dotati di ogni sapienza, che avessero conoscenza e rapido intendimento, che avessero abilità di servire nel palazzo del re. CC 81.1

Daniele1:3,4 CC 81.2

Il profeta Daniele era un personaggio illustre. Era un esempio brillante di quello che gli uomini possono diventare quando chiedono la guida e la saggezza di Dio. Un breve resoconto della vita di questo sant’uomo di Dio, può essere d’incoraggiamento per coloro che un giorno possono essere chiamati a sopportare prove e tentazioni. CC 81.3

Quando il popolo d’Israele, loro re, nobili e sacerdoti sono portati in cattività, quattro di loro sono stati selezionati per servire alla corte il re di Babilonia. Uno di questi era Daniele, che ben presto ha dimostrato grande capacità sviluppate negli anni successivi. Questi giovani venivano dalla stirpe principesca e sono descritti come giovani in cui non ci fosse alcun difetto, ma di bell’aspetto, dotati di ogni sapienza, che avessero conoscenza e rapido intendimento, che avessero abilità di servire nel palazzo del re e ai quali si potesse insegnare la letteratura e la lingua dei Caldei. (Daniele 1:4) CC 81.4

Avendo scoperto doti di questi giovani prigionieri, il re Nabucodonosor decise di preparargli perché potessero ricoprire importanti posizioni nel suo regno. Essi potrebbero diventare pienamente qualificati per la vite a corte, e quindi, secondo l’uso orientale, dovevano, come prima cosa, imparare la lingua dei Caldei. Per tre anni dovevano essere sottoposti a un corso completo di disciplina fisica e intellettuale. Questi quattro giovani non studiavano in questa scuola soltanto per essere ammessi al palazzo reale; era previsto, che dovrebbero mangiare carne e bere il vino servito alla tavola del re. CC 81.5

Tra le vivande poste alla presenza del re, era servita carne suina oltre ad altri tipi di carne, dichiarati impuri dalla legge di Mosè, e che agli ebrei era stato tassativamente vietato di mangiare. Qui Daniele è stato messo a dura prova. Deve obbedire alle leggi dei suoi padri in materia di tale cibo e offendere il re, e probabilmente perdere la sua alta posizione e perfino la vita? O deve ignorare il comandamento del Signore e mantenere il favore del re e i vantaggi intellettuali che derivano da essi? CC 81.6

Daniele non ha esitato a lungo. Ha deciso di rimanere fermo nella sua integrità, e vedere che cosa sarebbe successo. Nel cuor suo decise di non contaminarsi né con le vivande né con il vino del re. (v.8) Egli ha fatto di Dio la sua forza; il timore di Dio era sempre davanti a lui in tutte le vicende della sua vita. CC 81.7

The Sanctified Life, pp. 18-20 CC 81.8