Contemplare La Vita Di Cristo

57/366

Ogni anima deve essere trattata con rispetto, 25 febbraio

Non odierai il tuo fratello nel tuo cuore; riprendi pure il tuo prossimo, ma non tirarti addosso alcun peccato per causa sua. Non farai vendetta e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono l’Eterno. CC 66.1

Levitico 19:17,18 CC 66.2

Le parole del Salvatore rivelavano ai suoi ascoltatori che, mentre condannavano gli altri come trasgressori, essi stessi erano ugualmente colpevoli, in quanto, coltivavano malignità e odio. Sulla riva opposta del lago si trovava la regione di Basan, una zona disabitata in cui gole profonde e fitte boscaglie avevano spesso offerto rifugio a criminali di ogni genere. Racconti di furti e omicidi, commessi in quella zona, erano ben noti e molti si affrettavano a denunciare questi crimini. Ma loro stessi erano litigiosi e dominanti dalle loro passioni. Coltivavano un odio feroce nei confronti degli oppressori romani e si sentivano liberi di destare e disprezzare tutti gli altri popoli e anche i compatrioti che non si conformavano fedelmente alle loro idee. In questo modo essi stavano violando il comandamento: NON UCCIDERE. CC 66.3

L’odio e la vendetta hanno avuto origine con Satana e lo hanno spinto a mettere a morte il Figlio di Dio. Chiunque accarezza malvagità e cattiveria sta coltivando lo stesso spirito, il cui frutto è la morte. L’odio genera la vendetta come il seme genera la pianta. Chi odia il suo prossimo è un assassino. Voi lo sapete: se uno uccide il prossimo, la vita eterna non rimane in lui. (1 Giovanni 3:15) Chi dice a suo fratello — sei un cretino — sarà portato di fronte al tribunale superiore. (Matteo 5:22) Offrendo Suo Figlio per la nostra redenzione Dio ha dimostrato quanto ogni uomo sia importante per lui. Per questo motivo non permette a nessuno di parlare con disprezzo del prossimo. Anche se notiamo errori e debolezze in coloro che ci circondano, Dio afferma che ogni essere appartiene a Lui, perché Egli è il Creatore e l’ha riscattato con il sacrificio del Suo Figlio. Tutti siamo stati creati a Sua immagine e anche l’uomo più corrotto ha diritto al nostro rispetto e alla nostra attenzione. Dio ci riterrà responsabile di ogni parola pronunciata nei confronti di un essere per cui Gesù ha dato la Sua vita... Gesù afferma che colui chi accusa un fratello di apostasia o di disprezzare Dio, dimostra di meritare la stessa condanna. Cristo stesso, mentre contendeva a Satana il corpo di Mosè, non osò accusarlo con parole offensive, (Giuda 9) se lo avesse fatto si sarebbe posto sul suo stesso piano, perché accusare è uno strumento del male. CC 66.4

Satana, nelle Scritture, viene chiamato l’accusatore dei nostri fratelli. (Apocalisse 12:10) Gesù non poteva usare le armi di Satana e quindi lo respinse dicendo: Che il Signore ti punisca! (Giuda 9)... Il suo è un esempio anche per noi. Quando ci troviamo ad affrontare i nemici di Cristo non dovremmo pronunciare parole di vendetta o che possono anche solo sembrare un’accusa ingiuriosa. I messaggeri di Dio non devono servirsi di appellativi che il Signore stesso non ha utilizzato nel conflitto con Satana. Dobbiamo lasciare a Dio il compito di giudicare e condannare. CC 66.5

Thoughts From the Mount of Blessing, pp. 55-58 CC 66.6