Contemplare La Vita Di Cristo

15/366

Cristo riconosce la dignità degli uomini, 13 gennaio

Ma ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete stati avvicinati per mezzo del sangue di Cristo. Egli, infatti, è la nostra pace, colui chi ha fatto dei due popoli uno e ha demolito il muro di separazione... CC 24.1

Efesini 2:13,14 CC 24.2

Il Cristo non conosceva differenze di credo, nazionalità o classe. Gli scribi e i farisei volevano ottenere dalle benedizioni divine vantaggi a livello locale e nazionale escludendo il resto della famiglia di Dio nel mondo; ma il Cristo venne proprio per abbattere ogni tipo di barriera. Venne per dimostrare che il dono del Suo perdono e del Suo amore non ha limiti come l’aria, la luce e la pioggia che rinfrescano la terra. Con la sua vita il Cristo ha istituito una religione senza differenze di classe, una religione in cui ebrei e pagani, liberi e schiavi, sono fratelli e uguali davanti a Dio. Per Lui tutti erano degni di considerazione e cercò di offrire a tutti la sua guarigione. Con chiunque si trovasse, presentava un insegnamento adatto al tempo e alle circostanze. Quando vedeva gli uomini offendersi e trattarsi male, comprendeva sempre di più il loro bisogno di ricevere il Suo amore. Egli cercava di infondere speranza a coloro che erano meno disponibili e meno dotati, offrendo loro la certezza di diventare buoni e irreprensibili, formandosi un carattere come figli di Dio. CC 24.3

Incontrava spesso persone che erano schiacciate dal potere di Satana e che non avevano la forza di liberarsene. A coloro che erano scoraggiati, malati, indotti in tentazione e sul punto di cedere, Gesù rivolgeva dolci parole di comprensione, parole chiare e opportune. Inoltre incontrava spesso persone che combattevano una dura battaglia contro il nemico degli uomini: diceva loro di non arrendersi, che avrebbero vinto perché gli angeli di Dio erano dalla loro parte e li avrebbero aiutati a vincere. Era invitato alla tavola dei pubblicani come un ospite d’onore, dimostrando con la sua simpatia e la sua socievolezza di rispettare la dignità umana; gli uomini a loro volta desideravano essere degni della sua fiducia. Le Sue parole suscitavano nei cuori assetati l’effetto di una forza vitale e benedetta, risvegliavano nuovi stimoli e per coloro che erano stati rigettati dalla società si apriva la possibilità di una nuova vita. Nonostante fosse un ebreo, Gesù frequentava senza problemi i samaritani ignorando le abitudini farisaiche del suo paese. A dispetto dei loro pregiudizi egli accettava l’ospitalità di questo popolo disprezzato. Dormiva con loro sotto lo stesso tetto, mangiava con loro condividendo il cibo preparato e servito dalle loro mani, insegnava nelle loro strade e trattava tutti con la massima gentilezza e cortesia. Se da un lato riusciva con il suo affetto ad attirare i loro cuori, con la sua grazia divina donava loro la saggezza che gli ebrei rifiutavano. CC 24.4

The Ministry of Healing, pp. 25,26 CC 24.5