Volgi lo sguardo a Gesù

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Gennaio 22—Sono un figlio di Dio!

“E se siamo figli, siamo anche eredi, eredi di Dio e coeredi di Cristo, se pure soffriamo con lui per essere anche con lui glorificati”. Romani 8:17 VG 30.1

L’influenza della grazia ammorbidisce il cuore, raffina e purificare i sentimenti esternando delicatezza e un senso di decoro di origine celeste. Un cristiano non può esaltarsi perché non ha somiglianza con Cristo. Il Redentore del mondo, il sostituto e il garante del peccatore, dice: “Venite a me voi tutti che siete stanchi e travagliati, e io vi darò riposo”. (Matteo 11:28). VG 30.2

Ricordiamoci continuamente che il mansueto e umile Gesù ebbe lo spirito e l’ambizione di un conquistatore. I vasti domini sulle quali le potenze terrene esercitano la signoria non costituiscono uno scenario adeguato per l’esercizio della sua grazia, l’espressione del suo amore e la manifestazione della sua gloria. Chi ama il Signor Gesù Cristo in verità e in sincerità, amerà coloro per i quali Cristo morì per salvarli e approverà ogni opportunità di servire Cristo nella persona dei suoi discepoli. Dobbiamo considerarci figli e figlie di Dio, lavorare insieme a Cristo, e così facendo vivremo con un proposito nobile. Siamo rappresentanti di Cristo nel carattere e dobbiamo servirlo con affetti indivisi. Non solo riveleremo che amiamo Dio, ma che, in armonia col suo santo carattere, vivremo vite pure e perfette. Dobbiamo vivere la perfezione visto che nel contemplare Gesù vediamo in Lui l’incarnazione della perfezione; e il Centro sul quale converge la nostra speranza di vita e felicità eterna che ci condurrà all’unita e all’armonia…. La vita che ora viviamo dobbiamo viverla per fede in Cristo Gesù. Se siamo suoi seguaci le nostre vite non consisteranno in frammentarie e superficiali azioni spasmodiche in accordo con le circostanze e l’ambiente; azioni intermittenti che rivelano la padronanza dei sentimenti e l’indulgenza nel dare libero sfogo a piccole irritazioni, un’invidiosa ricerca di difetti, gelosie e vanità egoiste. Queste cose ci mettono tutti quanti in contrasto con l’armoniosa vita di Gesù Cristo, e non potremo vincere se manterremo tali difetti….. Quando siamo esposti alle diverse circostanze della vita, e si dicono parole calcolate per ferire e turbare l’anima, diciamo a noi stessi: “Sono un figlio di Dio, coerede con Cristo, un collaboratore di Dio. Quindi non devo avere una mente volgare che offende facilmente, non devo pensare sempre a me stesso, perché questo produrrà un carattere senza armonia. È indegno della mia nobile vocazione. Il mio Padre celeste mi ha incaricato di svolgere un’opera, pertanto sarò degno della sua fiducia”. VG 30.3

(Lettera 78, del 22 Gennaio 1893, diretta a E. J. Waggoner, un ministro separatosi dalla Chiesa). VG 30.4