Profeti e re
Capitolo 60: Visioni della gloria futura
Nei momenti più difficili della sua lunga lotta contro il male, la chiesa aveva ricevuto le rivelazioni relative al piano eterno dell’Altissimo. Fra le prove che avrebbe dovuto affrontare su questa terra, poteva intravedere i trionfi futuri, quando alla fine di questa lotta i redenti sarebbero entrati in possesso della terra promessa. La scena della gloria futura, dipinta dalla mano di Dio, oggi dovrebbe essere particolarmente cara alla chiesa perché si sta rapidamente concludendo questo grande conflitto e le benedizioni dell’Altissimo stanno per realizzarsi. PR 366.1
Sono stati tanti i messaggi di conforto rivolti alla chiesa dai profeti del Vecchio Testamento. Il mandato che Dio aveva affidato a Isaia è ben espresso in questi termini: “Confortate, confortate il mio popolo!” Isaia 40:1. Queste parole erano accompagnate da visioni meravigliose che sono state per i credenti motivo di speranza e di gioia nel corso dei secoli successivi. Disprezzati dagli uomini, perseguitati, abbandonati, i figliuoli di Dio in ogni epoca sono stati però sostenuti dalle sue sicure promesse. Hanno visto per fede il momento in cui il Signore avrebbe adempiuto la promessa fatta alla sua chiesa: “...ti renderò bella per sempre, sarai l’orgoglio e la gioia delle generazioni future”. Isaia 60:15. PR 366.2
La chiesa militante è spesso chiamata ad affrontare prove e afflizioni perché solo attraverso un duro conflitto otterrà la vittoria. “Pane di angoscia” e “acqua d’oppressione” sono il comune retaggio di tutti i credenti, ma coloro che riporrano la propria fiducia nell’Onnipotente non saranno sopraffatti. “Discendenti di Giacobbe, popolo d’Israele, il Signore ti ha creato con saggezza e ora ti assicura: “Non temere, io ti ho chiamato per nome e ti ho liberato: tu sei mio! Se tu attraverserai fiumi profondi, io sarò con te: le acque non ti sommergeranno. Se passerai attraverso il fuoco, tu non brucerai: le fiamme non ti consumeranno. Io sono il Signore, il tuo Dio, il Santo d’Israele che ti salva. Darò l’Egitto in cambio della tua libertà, l’Etiopia e Seba al posto tuo. Per me sei molto prezioso, io ti stimo e ti amo, darò uomini e popoli in cambio della tua vita””. Isaia 43:1-4. PR 366.3
Dio perdona, Dio accetta pienamente e liberamente tramite i meriti di Gesù, il nostro Salvatore crocifisso e risorto. Isaia sente il Signore dichiarare ai suoi eletti: “Io invece cancellerò le tue colpe, perché così voglio, e non mi ricorderò più dei tuoi peccati. Andiamo in giudizio. Accusami pure! Porta le tue ragioni per giustificarti!” Isaia 43:25, 26; cfr. 60:16; 25:8; 62:12; 61:3; 52:1, 2; 54:11-17. PR 366.4
Rivestita dell’armatura della giustizia di Cristo, la chiesa si prepara ad affrontare il conflitto finale. “Bella come la luna, splendente come il sole, affascinante come un miraggio” (Cantico dei Cantici 6:10), essa si presenta al mondo intero da conquistatrice e per conquistare. PR 367.1
Il momento più difficile nella lotta della chiesa contro le potenze del male è quello che precede immediatamente il giorno della sua liberazione finale. Ma tutti coloro che confidano in Dio non avranno nulla da temere perché “...la violenza dei tiranni è come una tempesta invernale”, Dio sarà per la sua chiesa “un riparo contro la tempesta”. Isaia 25:4. PR 367.2
In quel giorno soltanto i giusti otterrano la liberazione promessa. Cfr. Isaia 33:14-16. PR 367.3
A tutti coloro che resteranno fedeli il Signore rivolgerà queste parole: “Entra in casa popolo mio, e chiudi la porta dietro di te. Per un po’ di tempo rimani nascosto. Nasconditi fino a quando l’ira di Dio si calmerà. Il Signore scende dalla sua dimora celeste per punire i peccati degli abitanti della terra. I delitti commessi di nascosto saranno svelati e la terra non coprirà più gli uomini massacrati”. Isaia 26:20, 21. PR 367.4
I figli di Dio avranno, in visione, un quadro dell’angoscia che proveranno gli uomini che non sono preparati a incontrare il Signore. Cfr. Isaia 24:1-8; Gioele 1:15-18, 12; Geremia 4:19, 20; Isaia 2:17-21; Geremia 4:23-26; 30:7. PR 367.5
Il giorno del giudizio per i nemici di Dio coinciderà con il giorno della liberazione della chiesa. Il profeta dichiara: “Ridate forza alle braccia stanche e alle ginocchia che vacillano. Dite agli scoraggiati: “Siate forti, non abbiate timore! Il vostro Dio viene a liberarvi, viene a punire i vostri nemici””. “Il Signore eliminerà la morte per sempre! Asciugherà le lacrime dal volto di ognuno e libererà il suo popolo dalle umiliazioni che ha sofferto in tutto il mondo. Il Signore ha parlato!” Isaia 35:3, 4; 25:8. PR 367.6
Quando il profeta vede il Signore della gloria scendere dal cielo con tutti i suoi angeli per accogliere la chiesa del rimanente fra le nazioni della terra, sente coloro che sono in attesa unirsi nel grido di esultanza: “Egli è il nostro Dio! Abbiamo riposto in lui la nostra fiducia, ci ha liberati! Egli è il Signore. Abbiamo riposto in lui la nostra fiducia, ora siamo felici e gioiosi perché ci ha salvati!” Isaia 25:9. PR 367.7
Allora si sente la voce del Figlio di Dio che richiama in vita i santi che dormono nella tomba. Quando il profeta li vede uscire dal carcere della morte esclama: “Popolo mio, tutti i tuoi morti vivranno di nuovo! I loro corpi ritorneranno a vivere. Quelli che dormono nelle tombe si sveglieranno e canteranno di gioia. Infatti tu, o Signore, al mattino mandi la rugiada che vivifica la terra; essa darà vita a quelli che sono morti da tempo”. “Allora i ciechi riacquisteranno la vista e i sordi udranno di nuovo. Allora lo zoppo salterà come un cervo, e il muto griderà di gioia”. Isaia 26:19; 35:5, 6. PR 367.8
Nelle visioni del profeta coloro che hanno riportato la vittoria sul peccato e sulla morte sono felici. Sono in presenza del loro Creatore e parlano liberamente con lui come l’uomo all’inizio parlava direttamente con Dio. Il Signore dirà loro: “Gioite ed esultate per quel che creerò: una Gerusalemme entusiasta e un popolo pieno di gioia. Mi rallegrerò per Gerusalemme e gioirò per il mio popolo. Non si sentiranno più in essa pianti o grida di dolore”. Isaia 65:18, 19; cfr. 33:24; 35:6, 7; 55:13; 35:8; 40:2. PR 368.1
Mentre il profeta vede i redenti nella città di Dio, liberati dal peccato e da tutti gli effetti della maledizione, esclama: “Gioite con Gerusalemme, voi che l’amate. Esultate per lei. Voi che avete partecipato al suo lutto ora vivrete con lei tutta la sua felicità”. Isaia 66:10; cfr. 60:18-21. PR 368.2
Nella nuova terra i redenti si impegneranno nelle attività e proveranno le gioie che all’inizio resero felici Adamo ed Eva. Si vivrà come nell’Eden, una vita in sintonia con la natura. “La mia gente costruirà case e le abiterà, pianterà vigne e ne mangerà l’uva. Non costruiranno più case perché un altro vi abiti, non pianteranno più vigne perché un altro ne mangi l’uva. Il mio popolo vivrà a lungo come un albero secolare. I miei fedeli si godranno il frutto del loro lavoro”. Isaia 65:21, 22. PR 368.3
Sarà possibile sviluppare ogni facoltà, accrescere ogni capacità. Si potranno realizzare le più grandi imprese, soddisfare le aspirazioni più sublimi, attuare le maggiori ambizioni. E vi saranno sempre nuovi traguardi da raggiungere, nuove meraviglie da contemplare, nuove verità da comprendere, nuovi soggetti di studio che interesseranno tutte le facoltà del corpo, della mente e dello spirito. PR 368.4
I profeti ai quali furono rivelate queste scene grandiose avrebbero desiderato comprenderne tutto il significato. “Quando gli antichi profeti parlavano del dono che Dio preparava per voi, essi parlavano di questa salvezza e cercavano di conoscerla e capirla sempre più... Dio rivelò ai profeti che quel messaggio non era per loro stessi, ma per voi...”. 1 Pietro 1:10, 12. PR 368.5
Per noi che viviamo proprio alla vigilia del loro adempimento, queste rivelazioni rivestono una profonda importanza e suscitano un vivo interesse! Sono quegli eventi che i figli di Dio hanno impazientemente atteso e per i quali hanno ardentemente pregato da quando i nostri progenitori lasciarono l’Eden! Pellegrini su questa terra, viviamo ancora nelle tenebre e nell’angoscia delle realtà terrene, ma presto apparirà il nostro Salvatore che ci darà liberazione e riposo. Contempliamo per fede la vita eterna, così come è stata dipinta dalla mano di Dio. Colui che morì per i peccati del mondo sta spalancando le porte del cielo a tutti coloro che credono in lui. Presto la battaglia si concluderà con la vittoria. Presto vedremo colui che è stato l’oggetto delle nostre speranze di vita eterna. Alla sua presenza le prove e le sofferenze di questa vita ci sembreranno insignificanti. PR 368.6
“Io sto per creare un nuovo cielo e una nuova terra. Non si ricorderà più il passato, non ci si penserà più”. Isaia 65:17. “Dunque non perdete il vostro coraggio: esso vi procura una grande ricompensa. Avete solo bisogno di fermezza: così potrete fare la volontà di Dio e ottenere ciò che egli promette... Ancora un po’ di tempo, appena un poco, e colui che deve venire verrà; non tarderà...”. Ebrei 10:35-37. “Il popolo d’Israele, invece, ha ricevuto dal Signore una salvezza perenne. Non ci sarà mai per lui né vergogna né disonore”. Isaia 45:17. PR 369.1
Guardate in alto! Alzate gli occhi! La vostra fede cresca costantemente! Essa vi guidi lungo lo stretto sentiero che conduce alle porte della città celeste, alla gloria infinita riservata ai redenti. Cfr. Giacomo 5:7, 8. PR 369.2
I salvati conosceranno soltanto la legge del cielo. Tutti formeranno una famiglia felice, unita e saranno rivestiti dal manto della lode e del ringraziamento. Echeggeranno le melodie cantate dalle stelle del mattino e i figli di Dio esulteranno di gioia mentre Dio e Cristo proclameranno insieme: “Non ci sarà più il peccato né vi sarà più la morte!” PR 369.3
“A ogni festa di luna nuova e ad ogni sabato tutti verranno ad inchinarsi davanti a me”. Isaia 66:23. “Allora il Signore manifesterà la sua presenza gloriosa e tutti potranno vederla”. Isaia 40:5. “Come la terra fa nascere i germogli... così Dio, il Signore, farà sbocciare la giustizia e la lode davanti a tutte le nazioni”. Isaia 61:11; cfr. 28:5; 51:3; 35:2; 62:4, 5. PR 369.4