La famiglia cristiana

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Adamo reintegrato nel paradiso originario

Dopo che Adamo fu scacciato dall’Eden, la sua vita sulla terra fu caratterizzata dalla tristezza. Ogni foglia che seccava, ogni vittima che veniva offerta in sacrificio, ogni alterazione della natura, ogni imperfezione morale: tutto rappresentava un ricordo costante del suo peccato. Fu terribile l’angoscia del suo rimorso nel vedere che il male progrediva e si diffondeva e nel ricevere, in risposta ai suoi avvertimenti, parole di rimprovero e disprezzo che gli rinfacciavano di essere la causa del peccato. Con paziente umiltà sopportò per quasi mille anni le conseguenze della sua trasgressione. Sinceramente pentito del proprio peccato, confidò nei meriti del Salvatore promesso e morì con la speranza della risurrezione. Il Figlio di Dio riscattò l’uomo dal peccato e grazie alla sua opera di espiazione Adamo è stato reintegrato nel suo dominio. Pieno di gioia, può guardare gli alberi che un tempo erano stati la sua delizia e di cui aveva raccolto il frutto nei giorni felici prima del peccato. Vede le viti che le sue mani avevano coltivato e i fiori che amava tanto curare. È profondamente colpito dalla scena e comprende che questo è veramente l’Eden restaurato: ancora più bello di quando lo aveva lasciato. Il Salvatore lo accompagna verso l’albero della vita, ne coglie il magnifico frutto e lo invita a mangiarlo. Adamo si guarda intorno e vede, nel paradiso di Dio, la folla di redenti e la sua famiglia. Allora depone la sua corona scintillante ai piedi del Signore e si getta fra le sue braccia. Poi fa vibrare le corde dell’arpa d’oro e il cielo riecheggia del grido esultante: “Degno, degno, degno è l’Agnello che è stato immolato e che è ritornato in vita!” La famiglia di Adamo si unisce a questo canto e tutti gettano le loro corone ai piedi del Salvatore, davanti al quale si inchinano in atto di adorazione. FC 218.5

Gli stessi angeli che piansero alla caduta di Adamo e si rallegrarono quando Gesù, dopo la risurrezione, salì al cielo, che hanno aperto la tomba a tutti coloro che hanno creduto nel suo nome, ora contemplano l’opera della redenzione e uniscono le loro voci al canto di lode.5 FC 219.1