La famiglia cristiana

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A chi deve estendersi l’ospitalità?

Le nostre relazioni sociali non siano dettate dalle usanze del mondo, ma dallo Spirito del Cristo e dagli insegnamenti della sua Parola. Gli israeliti invitavano a tutte le loro feste il povero, lo straniero e il levita, che officiava nel tempio e aveva l’incarico di istruire il popolo. A ogni festa sociale o religiosa, tutti venivano considerati ospiti, e se si ammalavano o si trovavano in difficoltà, ci si prendeva cura di loro con sollecitudine. Sono persone simili che dovremmo accogliere nelle nostre case. Questo riempirebbe di gioia e coraggio l’infermiera missionaria o l’insegnante, la madre di famiglia piena di preoccupazioni e piena di lavoro, la persona stanca o anziana spesso senza famiglia che lotta contro la povertà e lo scoraggiamento. FC 182.5

“...Quando tu fai un pranzo o una cena” dice il Cristo “non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i vicini ricchi; perché essi potrebbero a loro volta invitare te, e così ti sarebbe reso il contraccambio; ma, quando fai un convito, chiama poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato, perché non hanno modo di contraccambiare; infatti il contraccambio ti sarà reso alla risurrezione dei giusti”. Luca 14:12-14. Questi sono ospiti facili da ricevere senza preoccupazioni, senza pasti complicati e costosi. FC 183.1

Non avrete bisogno di preparare pranzi straordinari. Un’accoglienza calorosa e confortante, un posto alla vostra tavola, la gioia di partecipare alla benedizione del culto di famiglia saranno per molti di loro come un raggio della luce divina. Le nostre simpatie devono oltrepassare i limiti dell’“io” e le mura della nostra casa. Occasioni preziose vengono offerte a coloro che desiderano che le loro case irradino gioia e felicità. Questa è un’occasione meravigliosa che possiamo utilizzare, se vogliamo aiutare il nostro prossimo.3 FC 183.2