Il gran conflitto

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Capitolo 35: Minacce alla libertà di coscienza

Oggi i protestanti sono più favorevoli alla chiesa di Roma rispetto al passato. In quei paesi in cui il cattolicesimo rappresenta una minoranza e i sostenitori del papa assumono un atteggiamento conciliante per estendere il loro influsso, si nota una crescente indifferenza per le dottrine che distinguono la chiesa riformata dalla gerarchia papale. Si diffonde sempre più l’idea che sulle dottrine fondamentali non ci sia poi quella grande differenza che si pensava e che qualche piccola concessione da parte nostra potrà rendere possibile una migliore intesa con Roma. Un tempo i protestanti attribuivano un grande valore alla libertà di coscienza, conquistata a caro prezzo. Insegnavano ai loro figli a detestare il papato e ritenevano che cercare un accordo con Roma equivalesse a un atto di infedeltà nei confronti di Dio. Ora, invece, come sono diversi i sentimenti espressi! GC 440.1

I difensori del papato affermano che la chiesa è stata calunniata e il mondo protestante è propenso ad ammetterlo. Molti insistono che non è giusto giudicare la chiesa di oggi in base alla corruzione e alla crudeltà che caratterizzarono il suo dominio durante i secoli dell’ignoranza e delle tenebre. Ne scusano le atrocità, attribuendole alla barbarie di quei tempi e sostengono che l’influsso della civiltà moderna ha cambiato i suoi sentimenti. GC 440.2

Queste persone dimenticano forse la pretesa di infallibilità sostenuta dalla sua gerarchia per oltre ottocento anni? Invece di abbandonare questa pretesa essi l’hanno riaffermata il secolo scorso in modo ancora più perentorio. Siccome Roma dichiara che “la chiesa non ha mai sbagliato e che, secondo le Scritture, non sbaglierà mai”,1 come potrebbe rinunciare a quei princìpi che hanno orientato la sua azione nel corso dei secoli passati? La chiesa papale non abbandonerà mai la sua pretesa di infallibilità. Essa considera legittimo tutto quello che ha fatto perseguitando chi respingeva i suoi dogmi. Non potrebbe agire nello stesso modo qualora se ne presentasse l’occasione? Se le restrizioni, imposte oggi dai governi, fossero rimosse e Roma riacquistasse la sua potenza di un tempo, non si tarderebbe a vedere un rapido risveglio della sua tirannia e delle sue persecuzioni. GC 440.3

Un noto scrittore parla dell’atteggiamento della gerarchia papale nei confronti della libertà di coscienza e del pericolo che, soprattutto per gli Stati Uniti, potrebbe derivare dal successo della sua politica. GC 441.1

“Molti sono inclini ad attribuire al fanatismo e a una certa immaturità il timore che suscita negli Stati Uniti l’ascesa del cattolicesimo. Essi non riscontrano nulla, nel carattere e nell’atteggiamento della chiesa di Roma, che sia ostile alle nostre libere istituzioni e quindi non scorgono niente di preoccuppante nel suo progresso. Confrontiamo, perciò, alcuni princìpi fondamentali del nostro governo con quelli della Chiesa Cattolica. GC 441.2

La costituzione degli Stati Uniti garantisce la libertà di coscienza. Non c’è nulla di più prezioso e di più importante. Papa Pio IX, nella sua enciclica del 15 agosto 1854, disse: “L’assurda ed eretica dottrina o le stravaganze in difesa della libertà di coscienza sono gli errori peggiori: una peste fra le più temibili per uno stato”. Lo stesso pontefice nella sua enciclica dell’ 8 dicembre 1864 colpì di anatema “coloro che reclamano la libertà di coscienza e di culto religioso” e “chiunque affermi che la chiesa non può ricorrere alla forza”. GC 441.3

Il tono pacifico di Roma negli Stati Uniti non implica un cambiamento di convinzioni. Essa è tollerante là dove è impotente. Dice il vescovo O’Connor: “La libertà religiosa è semplicemente tollerata fino a quando non si potrà agire diversamente senza rischi per il mondo cattolico”... GC 441.4

L’arcivescovo di S. Louis una volta disse: “L’eresia e l’incredulità sono dei crimini e nei paesi cristiani, come l’Italia e la Spagna, dove tutti sono cattolici e dove la religione cattolica viene sostenuta dalla legge del paese, esse vengono punite come gli altri delitti... GC 441.5

Ogni cardinale, arcivescovo e vescovo della Chiesa Cattolica, nel giurare fedeltà al papa afferma anche: “Io respingerò e perseguiterò con tutte le mie forze gli eretici, gli scismatici e tutti i ribelli al nostro signore [il papa] o ai suoi successori””.2 GC 441.6

Nella Chiesa Cattolica Romana vi sono dei cristiani sinceri. Migliaia di membri di quella chiesa servono Dio secondo le loro conoscenze; non hanno la possibilità di accedere direttamente alla sua Parola e quindi ne ignorano le verità. Essi non hanno mai visto il contrasto esistente tra il culto spontaneo e un sistema di forme e riti. Dio considera con amore questi uomini e donne educati in una fede ingannevole e insoddisfacente e provvederà affinché i raggi di luce, squarciando le fitte tenebre che li avvolgono, rivelino la verità che si trova in Gesù. Molti, allora, si schiereranno con il suo popolo. GC 441.7

Ma il cattolicesimo, in quanto sistema, oggi non è in armonia con il messaggio del Vangelo del Cristo più di quanto non lo fosse nei precedenti periodi della sua storia. Se le chiese protestanti non fossero anch’esse immerse in fitte tenebre spirituali riconoscerebbero i segni dei tempi. La chiesa di Roma persegue ampi obiettivi e svariati metodi operativi. Essa escogita ogni mezzo per estendere il proprio influsso e accrescere la propria potenza in previsione di un deciso e duro conflitto per riconquistare il dominio del mondo, ristabilire la persecuzione e annullare le conquiste del protestantesimo. Il cattolicesimo sta guadagnando terreno ovunque. Osservate il numero crescente delle sue chiese e delle sue cappelle nei paesi protestanti; la popolarità delle sue scuole e dei suoi seminari in America, molto frequentati dai protestanti; il crescente ritualismo in Gran Bretagna e le continue defezioni nelle file dei protestanti a favore delle schiere dei cattolici. Tutte queste cose dovrebbero suscitare una certa preoccupazione in chi apprezza i puri princìpi del Vangelo. GC 442.1

I protestanti hanno fraternizzato con il papato, giungendo a compromessi e a concessioni che stupiscono gli stessi cattolici, che non riescono a capirli. Gli uomini chiudono gli occhi davanti al reale carattere del cattolicesimo e ai pericoli che la sua supremazia determina. La gente deve essere risvegliata dal suo sonno per poter resistere alle sollecitazioni di questo nemico così pericoloso per la libertà civile e religiosa. GC 442.2

Molti protestanti ritengono che la religione cattolica non sia attraente e che i suoi riti consistano in cerimonie prive di significato. Si sbagliano. Sebbene il cattolicesimo si fondi sull’inganno, non si tratta però di una grossolana impostura. Il cerimoniale delle funzioni religiose della Chiesa Cattolica Romana è particolarmente suggestivo. La sua pompa e i suoi riti solenni colpiscono i sensi e impongono il silenzio alla ragione e alla coscienza. Si rimane affascinati. Magnifiche chiese, imponenti processioni, altari dorati, reliquari fastosi, dipinti di grande valore, squisite sculture, fanno appello all’amore per la bellezza. L’orecchio viene attratto da musiche insuperabili, dalle note armoniose dell’organo e dal canto melodioso di molte voci che echeggiano sotto le maestose volte e lungo le navate delle grandi cattedrali. Tutto questo riempie la mente di timore e di riverenza. GC 442.3

Ma questo splendore esteriore, questo sfarzo, queste cerimonie che appagano solo il desiderio dell’animo malato a causa del peccato, tradiscono una corruzione interiore. Infatti, la religione del Cristo non ha bisogno di questi richiami per presentarsi. Alla luce che splende dalla croce, il vero cristianesimo appare così puro e attraente che nessun decoro esterno può accrescerne il valore. La bellezza della santità, e uno spirito mansueto e quieto, sono di gran valore agli occhi di Dio. GC 442.4

La ricchezza dello stile non è necessariamente indice di purezza e di elevatezza di pensiero. Le grandi espressioni dell’arte, la delicata finezza del gusto, spesso si ritrovano proprio nelle menti terrene e sensuali: perciò sono sfruttate da Satana per spingere gli uomini a dimenticare le esigenze dello spirito, a perdere di vista la futura vita immortale, a separarsi dall’Aiuto infinito e a vivere soltanto in funzione delle realtà terrene. Una religione fatta di esteriorità è attraente per un uomo non convertito. Il fasto, le cerimonie del culto cattolico esercitano un fascino quasi ammaliatore, tanto che molti ne vengono sedotti e considerano la Chiesa Cattolica come la vera porta del cielo. Solo coloro che si appoggiano saldamente sul fondamento della verità e i cui cuori sono stati rinnovati dallo Spirito di Dio, sono al sicuro dal suo influsso. Migliaia di persone, che non conoscono il Salvatore tramite un’esperienza personale, saranno indotte ad accettare le forme di una spiritualità priva di potenza. Questa è proprio la religione che le folle desiderano. GC 443.1

La pretesa della chiesa di avere il diritto di perdonare è per molti un incentivo a peccare. La confessione, senza la quale essa non accorda il perdono, tende ad autorizzare il male. Chi si inginocchia davanti a un uomo peccatore, e mediante la confessione gli rivela i pensieri e le fantasie del suo cuore, degrada la propria dignità e avvilisce gli impulsi più nobili del proprio spirito. Rivelando i peccati della sua vita al sacerdote, che è un essere mortale fallibile, esposto anch’egli al peccato, forse dedito al vino e alla sregolatezza, l’uomo abdica alla propria dignità morale e si degrada. Poiché il sacerdote è per lui il rappresentante di Dio, egli finisce con l’abbassare il concetto della divinità a quello dell’umanità caduta. Questa confessione degradante da uomo a uomo è la molla segreta che ha provocato gran parte dei mali che affliggono il mondo e che preparano l’umanità per la sua distruzione finale. Eppure per chi ama seguire le proprie inclinazioni è più piacevole confessarsi con un proprio simile piuttosto che aprire il suo animo a Dio. È tipico della natura umana preferire una penitenza piuttosto che abbandonare il peccato; è più facile affliggere il corpo con il cilicio e con altre mortificazioni che “crocifiggere” le proprie passoni. L’uomo carnale preferisce portare gioghi pesanti piuttosto che piegarsi a quello del Cristo. GC 443.2

Esiste una sorprendente somiglianza fra la chiesa di Roma e la comunità ebraica al tempo della prima venuta di Gesù. Gli ebrei, in realtà, trascuravano ogni principio della legge di Dio, mentre esteriormente si dimostravano rigorosi nell’osservanza dei suoi precetti, appesantendoli con esigenze e tradizioni che rendevano l’ubbidienza faticosa e difficile. Così come gli ebrei affermavano di rispettare la legge, i cattolici romani oggi pretendono di onorare la croce. Essi esaltano il simbolo delle sofferenze del Cristo, ma nella loro vita rinnegano colui che viene rappresentato con questo simbolo. GC 443.3

I cattolici mettono delle croci sopra le loro chiese, sui loro altari e sui loro abiti. Ovunque si vede il simbolo della croce; ovunque essa viene onorata ed esaltata, mentre gli insegnamenti di Gesù sono sepolti sotto un cumulo di tradizioni prive di significato, di false interpretazioni e di rigorose imposizioni. Le parole del Salvatore relative agli ebrei fanatici si applicano con maggiore forza ai capi della Chiesa Cattolica Romana: “...Legano de’ pesi gravi e li mettono sulle spalle della gente; ma loro non li voglion muovere neppur col dito”. Matteo 23:4. Gli uomini più coscienziosi vivono in un costante stato di timore, preoccupati dall’idea di avere offeso Dio, mentre molti dignitari della chiesa vivono nel lusso e nel piacere dei sensi. GC 444.1

Il culto delle immagini e delle reliquie, l’invocazione dei santi e gli onori resi al papa, sono inganni di Satana per distogliere le menti da Dio e da suo Figlio. Per condurre gli uomini alla rovina, egli cerca di trasferire la loro attenzione da colui che dona la salvezza, a un obiettivo che sostituisca chi ha detto: “Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati, e io vi darò riposo”. Matteo 11:28. GC 444.2

Satana cerca costantemente di falsare il carattere di Dio, la natura del peccato e la vera posta in gioco nel grande conflitto. Tramite i suoi sofismi cerca di minimizzare gli obblighi della legge divina e concedere agli uomini la licenza di peccare. Nello stesso tempo egli cerca di incoraggiarli a farsi dei falsi concetti su Dio in modo che finiscano per considerarlo con odio e con timore, anziché con amore. La crudeltà del suo carattere è attribuita al Creatore; essa si afferma nel sistema religioso e viene espressa nel rituale del culto. Le menti degli uomini sono così accecate che Satana se ne impadronisce e ne fa suoi strumenti nella lotta contro Dio. Avendo snaturato il carattere di Dio le nazioni pagane furono indotte a considerare necessari i sacrifici umani per potersi assicurare il favore della divinità e orribili crudeltà vennero perpetrate sotto le varie forme dell’idolatria. GC 444.3

La Chiesa Cattolica Romana, unendo le forme del paganesimo al cristianesimo e falsando la vera natura di Dio, è ricorsa a pratiche non meno crudeli e ripugnanti. Al tempo della sua supremazia, Roma ricorreva alla tortura per obbligare la gente ad accettare le sue dottrine. Vi era il rogo per chi non credeva alle sue pretese. Vi erano i massacri, su una scala la cui portata sarà resa nota solo al giudizio. I dignitari della chiesa studiavano, sotto la guida di Satana, come inventare dei mezzi che provocassero la maggiore sofferenza possibile senza causare la morte della vittima. In molti casi il procedimento veniva ripetuto fino al limite della sopportazione umana, al punto cioè che la vittima finiva per cedere e accoglieva la morte come un dolce sollievo. GC 444.4

Questa era la sorte di quanti si opponevano a Roma. Per i suoi aderenti, essa aveva la disciplina della frusta, della fame e di tutte le penitenze corporali che si possono immaginare. Per assicurarsi il favore divino, i penitenti violavano le leggi di Dio che regolano la natura. Erano invitati a infrangere i vincoli che Dio aveva stabilito per il bene e per la gioia dell’uomo nel suo soggiorno terreno. I cimiteri contengono milioni di vittime che trascorsero la vita nel vano tentativo di soffocare i propri affetti naturali e reprimere ogni pensiero o sentimento di simpatia nei confronti dei loro simili, come se fossero offensivi per il Signore. GC 445.1

Se vogliamo individuare la vera crudeltà di Satana, che si è manifestata per centinaia di anni non soltanto fra coloro che non avevano mai udito parlare di Dio, ma nel cuore stesso della cristianità, basta scorrere le pagine della storia della chesa di Roma. Mediante questo colossale sistema di seduzione, il principe delle tenebre ha attuato il suo obiettivo: disonorare Dio e far soffrire l’uomo. Considerando come sia riuscito a camuffarsi e a compiere la sua opera tramite i capi della chiesa, possiamo comprendere meglio perché egli abbia tanta antipatia per la Bibbia. Quel libro rivela, a coloro che lo leggono, la misericordia e l’amore di Dio. Esso permette loro di comprendere che il Padre celeste non mette sull’uomo nessuno di questi pesanti fardelli, ma chiede solo un cuore umiliato e pentito e uno spirito umile e ubbidiente. GC 445.2

Gesù, nella sua vita, non ci ha detto che per poter essere idonei per il cielo, uomini e donne debbano chiudersi in un monastero. Egli non ha mai insegnato che l’amore e la simpatia devono essere repressi. Il cuore del Salvatore era colmo di amore. Più l’uomo si avvicina alla perfezione morale, più la sua sensibilità si affina, più acuta si fa la sua percezione del peccato e più profonda diventa la sua simpatia per gli altri. Il papa pretende di essere il vicario del Cristo, ma in che modo il suo carattere può essere paragonato con quello del nostro Salvatore? Si è mai visto il Cristo mandare gli uomini in prigione o sul rogo perché non gli tributavano l’omaggio che gli era dovuto come Re del cielo? Si udì mai la sua voce condannare a morte chi non lo accettava? Quando fu respinto dagli abitanti di un villaggio della Samaria, l’apostolo Giovanni pieno di indignazione gli chiese: “...Signore, vuoi tu che diciamo che scenda fuoco dal cielo e li consumi...?” Luca 9:54. Gesù guardò il suo discepolo e lo rimproverò dicendo: “...Iddio non ha mandato il suo Figliuolo nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui”. Giovanni 3:17. Quale differenza fra lo spirito manifestato dal Cristo e quello di chi si definisce suo vicario! GC 445.3

Oggi la chiesa di Roma si presenta al mondo con aria di innocenza e giustifica le sue orribili crudeltà. Si è rivestita degli abiti del Cristo, ma non è cambiata. Ogni principio professato dal papato nei secoli scorsi è ancora in vigore. Esso conserva le dottrine elaborate durante i secoli più bui. Nessuno si inganni. Il papato, che i protestanti oggi sono pronti a onorare, è lo stesso che guidava il mondo al tempo della Riforma quando gli uomini di Dio, a rischio della loro vita, denunciavano la sua corruzione. Esso manifesta tuttora la stessa arrogante e orgogliosa presunzione che lo portò a innalzarsi al di sopra dei re e dei prìncipi, reclamando le prerogative della divinità. Oggi non è meno crudele e dispotico di quando limitava la libertà umana e trucidava i santi dell’Altissimo. GC 446.1

Il papato è esattamente ciò che la profezia aveva annunciato: l’apostasia degli ultimi giorni. Cfr. 2 Tessalonicesi 2:3, 4. Fa parte della sua politica assumere l’aspetto che meglio si adatta ai suoi obiettivi per riuscire ad attuarli, ma sotto l’apparenza del camaleonte si nasconde invariabilmente il veleno del serpente. “Non si è tenuti a mantener fede agli eretici, né alle persone sospette di eresia”.3 Questo potere, la cui storia millenaria è stata scritta con il sangue dei santi, come è possibile considerarlo parte della chiesa del Cristo? GC 446.2

Giustamente nei paesi protestanti è stato affermato che oggi il cattolicesimo non differisce dal protestantesimo come in passato. Sì, c’è stato un cambiamento, ma non nel papato. Il cattolicesimo, infatti, somiglia molto al protestantesimo attuale, che è degenerato rispetto all’epoca dei riformatori. GC 446.3

Nella misura in cui hanno cercato l’appoggio del mondo, le chiese protestanti sono rimaste accecate da una falsa carità. Perché, esse dicono, non dovrebbe scaturire il bene dal male? Esse finiranno inevitabilmente per pensare male di tutto ciò che è bene. Invece di difendere la fede “che è stata una volta per sempre tramandata ai santi” si scusano con Roma per l’opinione negativa espressa nei suoi confronti e per il loro fanatismo. GC 446.4

Perfino molti di coloro che non simpatizzano con la chiesa di Roma, non si rendono conto del pericolo rappresentato dal suo potere e dal suo influsso. Molti affermano che l’oscurantismo intellettuale e morale del medioevo favorì la diffusione dei suoi dogmi, delle sue superstizioni e della sua oppressione, ma che l’intelligenza superiore dei tempi moderni, unita alla generale diffusione della conoscenza e al crescente liberalismo in materia di religione, impediscono un risveglio dell’intolleranza e della tirannia. L’idea stessa che simili realtà possano ancora esistere in quest’epoca viene messa in ridicolo. È vero che la nostra generazione è favorita dalla conoscenza intellettuale, morale e religiosa; è vero che dalle pagine della Parola di Dio la luce del cielo si è diffusa nel mondo, ma si deve anche tener presente che maggiore è la luce trasmessa, maggiori saranno le tenebre di coloro che la corrompono e la respingono. GC 447.1

Lo studio della Bibbia, con spirito di preghiera, rivelerebbe ai protestanti il vero carattere del papato ed essi finirebbero per deplorarlo ed evitarlo. Molti, però, si credono così avveduti da non sentire nessun bisogno di chiedere umilmente a Dio di guidarli nella verità. Fieri della loro conoscenza, ignorano sia le Scritture, sia la potenza di Dio. Naturalmente avendo bisogno di qualcosa che tranquillizzi la loro coscienza, ricorrono a ciò che è meno spirituale e meno umiliante. In realtà, essi desiderano trovare un modo che consenta loro di dimenticare Dio, ma che appaia come un mezzo per ricordarlo. Il papato sembra fatto apposta per loro, in quanto si addice a due categorie di persone: a coloro che vorrebbero essere salvate per i loro meriti e a coloro che vorrebbero essere salvate nei loro peccati. In questo consiste il segreto della sua potenza. GC 447.2

Un’era di grandi tenebre spirituali è stata favorevole al papato, ma è stato dimostrato che anche un’era di grande conoscenza intellettuale può risultargli favorevole. Nel passato, quando gli uomini erano privi della Parola di Dio e della conoscenza della verità, i loro occhi erano accecati e migliaia di persone cadevano nelle trappole tese davanti a loro e che esse non scorgevano. In questa generazione molti sono rimasti abbagliati dal riverbero delle speculazioni umane e di “...quella che falsamente viene chiamata scienza”. 1 Timoteo 6:20. Non vedono la trappola e vi cadono dentro come se fossero ciechi. Dio desidera che le facoltà intellettuali dell’uomo siano considerate un suo dono e vengano utilizzate al servizio della verità e della giustizia; ma quando gli uomini si abbandonano all’orgoglio e all’ambizione ed esaltano le loro teorie, ponendole al di sopra della Parola di Dio, allora la conoscenza può diventare più nociva dell’ignoranza. La falsa scienza dei nostri giorni, minando la fede nella Bibbia, preparerà la via all’accettazione del papato con le sue forme piacevoli, come nel medioevo la mancanza di conoscenza aprì la via al suo successo. GC 447.3

Nel movimento che si va delineando negli Stati Uniti per assicurare alle istituzioni e alle tradizioni della chiesa l’appoggio dello stato, i protestanti non solo seguono le orme dei sostenitori del papa, ma spalancano addirittura la porta affinché il papato riconquisti nell’America protestante la supremazia persa in Europa. Quello che dà maggiore significato a questo movimento è il suo obiettivo principale: l’imposizione dell’osservanza della domenica, usanza che ha avuto origine da Roma e che essa vanta come segno della sua autorità. Lo spirito del papato — spirito di conformità alle usanze del mondo, venerazione delle tradizioni umane poste al di sopra dei comandamenti di Dio — pervade le chiese protestanti e le spinge a svolgere un’opera intesa a esaltare la domenica, come il papato aveva già fatto prima di loro. GC 448.1

Se il lettore vuole sapere quali agenti saranno utilizzati nella lotta imminente, legga la storia dei metodi utilizzati da Roma, per lo stesso scopo, nei secoli passati. Se egli vuole conoscere in che modo si comporteranno il papato e il protestantesimo nei confronti di coloro che respingeranno i loro dogmi, cerchi di vedere quale spirito ha manifestato Roma nei confronti del sabato e dei suoi sostenitori. GC 448.2

Editti reali, concili generali, decreti della chiesa sostenuti dal braccio secolare furono i mezzi tramite i quali la festività pagana conquistò il posto d’onore nel mondo cristiano. La prima norma obbligatoria sull’osservanza della domenica fu la legge di Costantino (321 d.C.). Questo editto imponeva agli abitanti delle città di riposare nel “venerabile giorno del sole”, ma consentiva ai contadini i lavori agricoli. Sebbene si trattasse virtualmente di una legge pagana, essa venne comunque imposta dall’imperatore dopo che egli ebbe accettato nominalmente il cristianesimo. GC 448.3

Visto che un editto reale non poteva sostituirsi all’autorità divina, Eusebio, un vescovo che cercava il favore dei prìncipi e che era amico e sostenitore di Costantino, suggerì l’idea che il Cristo avesse trasferito il riposo del sabato alla domenica. Come prova, in favore di questa nuova dottrina, non poté essere presentata neppure una testimonianza delle Scritture. Del resto, Eusebio stesso, sia pure inconsapevolmente, ne riconobbe la falsità, e indicò il vero autore del cambiamento, dicendo: “Tutte le cose che si dovevano fare il sabato, noi le abbiamo trasferite al giorno del Signore”.4 L’argomentazione in favore della domenica, sebbene fosse priva di fondamento, valse a incoraggiare gli uomini a rinnegare il sabato del Signore. Tutti coloro che desideravano essere rispettati dagli uomini accettarono la festività popolare. GC 448.4

Quando il potere del papato si consolidò, proseguì l’opera per onorare la domenica. In quel giorno, per un po’ di tempo, i contadini continuarono a lavorare nei campi prima e dopo i servizi religiosi; il giorno di riposo era ancora il settimo giorno, il sabato. Poi, gradatamente si produsse un cambiamento. Ai magistrati fu vietato, la domenica, di emettere sentenze in cause civili. Quindi tutti, senza distinzione, indipendentemente dal loro ceto, furono invitati ad astenersi dalle comuni attività sotto pena di multa per gli uomini liberi e di fustigazione per i servi. Più tardi fu stabilito che i ricchi sarebbero stati puniti con la perdita della metà dei beni e infine fu decretato che se essi avessero persistito ostinatamente, sarebbero stati ridotti alla condizione di schiavi. Le classi più povere, invece, avrebbero subìto l’esilio perpetuo. GC 449.1

Si ricorse anche ai miracoli. Fra i tanti prodigi, si raccontava che un contadino mentre di domenica stava pulendo l’aratro con un ferro prima di lavorare il campo, quel ferro gli si attaccò alla mano e per due anni quell’uomo fu costretto a portarselo dietro con “gran dolore e vergogna”.5 GC 449.2

Successivamente il papa ordinò ai parroci di ammonire i violatori della domenica e di esortarli ad andare in chiesa per pregare, per evitare che grandi calamità si abbattessero su di loro e sui vicini. Un concilio ecclesiastico avanzò l’argomentazione, tanto spesso sfruttata in seguito anche dai protestanti, che siccome alcune persone erano state colpite dal fulmine mentre lavoravano di domenica, quel giorno doveva essere necessariamente il giorno di riposo. “È evidente” dicevano i prelati “quanto grande sia la disapprovazione di Dio nei confronti di coloro che trascurano quel giorno”. Fu rivolto in seguito un appello ai sacerdoti, ai ministri, ai re, ai prìncipi e ai fedeli, invitandoli a “fare tutto il possibile e ad esercitare la massima cura perché a quel giorno fosse restituita la sua importanza e in futuro venisse osservato con maggiore devozione per il bene del cristianesimo”.6 GC 449.3

Vista l’inutilità dei decreti conciliari, le autorità secolari furono invitate a emanare un editto che spaventasse le persone e le costringesse ad astenersi dal lavoro la domenica. In un sinodo tenuto a Roma, tutte le precedenti decisioni vennero riaffermate con maggior forza e solennità; furono anche incorporate nella legge ecclesiastica e imposte dalle autorità civili in quasi tutto il mondo cristiano.7 GC 449.4

Comunque la mancanza di una prova biblica in favore dell’osservanza della domenica provocò molto imbarazzo. La gente metteva in dubbio il diritto dei suoi capi spirituali a trascurare questa esplicita dichiarazione di Dio: “Ma il settimo giorno è il sabato del Signore Dio tuo” per onorare il giorno del sole. Per sopperire all’assenza di una testimonianza biblica si ricorse ad altri espedienti. Uno zelante sostenitore della domenica, che verso la fine del XII secolo visitò le chiese dell’Inghilterra, incontrò una forte resistenza da parte dei fedeli testimoni della verità. Vista l’inutilità dei suoi sforzi, egli abbandonò il paese per cercare qualcosa che potesse aiutarlo a imporre i suoi insegnamenti. Quando ritornò, riscosse un notevole successo. Aveva con sé un rotolo che pretendeva provenisse direttamente da Dio: conteneva l’ordine di osservare la domenica, accompagnato da spaventose minacce, per terrorizzare chi avesse disubbidito. Si affermava che questo prezioso documento, che era una volgare contraffazione pari all’istituzione che esso voleva sostenere, fosse caduto dal cielo e fosse stato trovato a Gerusalemme, sull’altare di S. Simeone, sul Golgota. In realtà, la fonte dalla quale esso proveniva era il palazzo pontificio di Roma. La frode e la falsificazione utilizzate per accrescere la potenza e l’autorità della chiesa sono state considerate in ogni tempo legali dalla gerarchia papale. GC 449.5

Il rotolo in questione proibiva il lavoro dall’ora nona (le tre del pomeriggio) del sabato all’alba del lunedì e si affermava che la sua autorità era stata confermata da molti miracoli. Si raccontava che alcune persone che avevano lavorato oltre l’ora prescritta erano state colpite da paralisi. Un mugnaio che stava macinando il grano vide uscire, al posto della farina, un torrente di sangue, mentre la ruota del mulino rimaneva immobile nonostante la forte pressione dell’acqua. Una donna che aveva messo il pane in forno, ne trasse fuori la pasta ancora cruda, nonostante il calore del forno fosse elevatissimo. Un’altra donna, invece, che stava per infornare la pasta all’ora nona del sabato, ma che poi aveva deciso di riporla fino al lunedì mattina, trovò l’indomani il pane cotto per potenza divina. Un uomo che aveva fatto cuocere il pane dopo la nona ora del sabato, l’indomani mattina, quando lo spezzò, ne vide uscire un rivolo di sangue. Con queste assurde invenzioni, superstiziose, i sostenitori della domenica cercavano di affermarne la santità.8 GC 450.1

In Scozia, come in Inghilterra, si finì per considerare con particolare riguardo la domenica aggiungendo ad essa una parte dell’antico sabato. Variava, naturalmente, il periodo da santificare. Un editto del re di Scozia dichiarava che “il sabato, dalle ore dodici in poi doveva essere considerato santo”. Nessuno, da quel momento fino al lunedì mattina, poteva occuparsi di cose di carattere temporale.9 GC 450.2

Nonostante tutti gli sforzi fatti per affermare la santità della domenica, gli stessi fedeli del papa confessavano pubblicamente la divina autorità del sabato e l’origine umana dell’istituzione che lo aveva soppiantato. Nel XVI secolo un concilio papale affermò chiaramente: “Tutti i cristiani ricordino che il settimo giorno, consacrato da Dio, è stato accettato e osservato non solo dagli ebrei, ma anche da tutti coloro che pretendevano di adorare Dio, sebbene noi cristiani abbiamo cambiato il loro sabato nel giorno del Signore”.10 GC 451.1

Coloro che alteravano la legge divina e si mettevano deliberatamente al di sopra di Dio, non ignoravano la gravità del loro atto. GC 451.2

Un’eloquente esempio dell’atteggiamento di Roma nei confronti di chi non era d’accordo con lei è la lunga e sanguinosa persecuzione dei valdesi, alcuni dei quali osservavano il sabato. Altri cristiani soffrirono allo stesso modo per la loro fedeltà al quarto comandamento. La storia delle chiese di Etiopia è molto significativa. Nell’oscurità del medioevo, i cristiani dell’Africa centrale, persi di vista e dimenticati dal mondo, per molti secoli hanno goduto della piena libertà di servire Dio secondo la loro fede. Ma alla fine Roma venne a sapere della loro esistenza e l’imperatore dell’Abissinia riconobbe il papa come vicario del Cristo. Seguirono altre concessioni. Fu proclamato un editto che vietava l’osservanza del sabato sotto pena di severe sanzioni.11 GC 451.3

Ma la tirannia papale finì per diventare un giogo così opprimente, che gli abissini decisero di infrangerlo. Dopo una terribile battaglia, i cattolici furono banditi da quei domini e l’antica fede venne restaurata. Le chiese si rallegrarono per la libertà riconquistata e non dimenticarono mai l’esperienza fatta con l’inganno, il fanatismo e il potere dispotico di Roma. Erano contenti di starsene nel loro regno solitario, dimenticati dal resto della cristianità. GC 451.4

Le chiese dell’Africa si attenevano al sabato come la chiesa papale prima della sua completa apostasia. Ma pur osservando il settimo giorno, in ossequio al comandamento di Dio, esse si astenevano dal lavoro la domenica, in conformità all’usanza della chiesa. Raggiunto il potere supremo, Roma rifiutò il sabato di Dio e innalzò il proprio giorno di riposo. Le chiese dell’Africa, rimaste nascoste per circa mille anni, non condivisero la sua apostasia, ma quando vennero a trovarsi sotto il dominio romano, furono costrette ad abbandonare il vero sabato per rispettare il falso giorno di riposo. Però, non appena riacquistarono la loro indipendenza, ritornarono all’osservanza del quarto comandamento.12 GC 451.5

Questi fatti del passato rivelano l’odio di Roma per il vero sabato e per i suoi sostenitori e sottolineano i metodi che essa utilizza per onorare la nuova istituzione. La Parola di Dio insegna che questi fatti si ripeteranno quando i cattolici romani e i protestanti si uniranno per imporre la domenica. GC 451.6

La profezia di Apocalisse 13 dichiara che il potere rappresentato dalla bestia con “...due corna come quelle d’un agnello...” farà in modo “...che la terra e quelli che abitano in essa...” adorino il papato qui simboleggiato dalla bestia simile a un leopardo. La bestia con le due corna dirà “...agli abitanti della terra di fare un’immagine della bestia” e darà ordine che “...tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi...” ricevano il marchio della bestia. Apocalisse 13:11-16. Abbiamo visto che il potere rappresentato dalla bestia con due corna simili a quelle di un agnello indica gli Stati Uniti e che questa profezia si adempirà quando essi imporranno l’osservanza della domenica, che Roma reclama come riconoscimento speciale della sua supremazia. In questo omaggio reso al papato, gli Stati Uniti non saranno soli. L’influsso che Roma esercitò nei paesi che un tempo ne riconoscevano l’autorità non è stato eliminato. D’altra parte, la profezia predice la restaurazione del suo potere. “E io vidi una delle sue teste come ferita a morte: e la sua piaga mortale fu sanata; e tutta la terra maravigliata andò dietro alla bestia”. Apocalisse 13:3. La ferita mortale di cui si parla, si riferisce alla caduta del papato nel 1798. Il profeta aggiunge: “La sua piaga mortale fu sanata; e tutta la terra maravigliata andò dietro alla bestia”. Paolo dice che “...l’uomo del peccato...” sussisterà fino al secondo avvento. 2 Tessalonicesi 2:3-8. Sino alla fine dei tempi egli proseguirà la sua opera di inganno. Giovanni, riferendosi al papato dice: “E tutti gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell’Agnello che è stato immolato, l’adoreranno”. Apocalisse 13:8. Tanto nel Vecchio quanto nel Nuovo Mondo, l’osservanza della domenica, che si basa unicamente sull’autorità della chiesa di Roma, costituirà un omaggio reso al papato. GC 452.1

Dalla metà del XIX secolo gli studiosi delle profezie, negli Stati Uniti, presentano al mondo questa testimonianza. Negli eventi che si stanno verificando sotto i nostri occhi, si nota una rapida progressione verso l’adempimento di questa predizione. Nei paesi protestanti, i capi religiosi affermano l’origine divina della domenica senza prove scritturali in proposito, come i dirigenti del papato inventavano miracoli per colmare la lacuna derivante dall’assenza di un preciso ordine divino. L’affermazione che il castigo di Dio si abbatte su chi viola la domenica sarà ripetuta. D’altra parte si sta già delineando e guadagnando rapidamente terreno un movimento che mira a imporre l’osservanza della domenica. GC 452.2

La chiesa di Roma è straordinaria per la sua abilità e per la sua acutezza. Essa ha il dono di leggere l’avvenire. Vedendo le chiese protestanti renderle omaggio, accettando il suo falso sabato, e prepararsi per imporlo con gli stessi mezzi che essa ha usato molto tempo fa, può tranquillamente aspettare. Coloro che respingono la conoscenza della verità, ricorreranno all’aiuto di questa potenza, cosiddetta infallibile, per sostenere un’istituzione stabilita da lei stessa. Non è difficile immaginare con quanta rapidità correrà in aiuto dei protestanti. Del resto, chi meglio dei dirigenti papali conosce il modo di procedere nei confronti di coloro che disubbidiscono alla chiesa? GC 453.1

La Chiesa Cattolica Romana, con tutte le sue ramificazioni nel mondo intero, forma una vasta organizzazione sotto il controllo della santa sede, intesa a servirne gli interessi. I suoi milioni di aderenti, in ogni paese del mondo, ricevono l’ordine di restare legati al papa con un patto di ubbidienza. Indipendentemente dalla loro nazionalità e dal loro tipo di governo, essi devono riconoscere l’autorità della chiesa al di sopra di ogni altra. Pur avendo giurato fedeltà allo stato, il giuramento di ubbidienza a Roma li dispensa da ogni impegno che possa contrastare con i suoi interessi. GC 453.2

La storia racconta con quale abilità e perseveranza il papato abbia cercato di intromettersi negli affari delle nazioni per poi, una volta insediato, perseguire i suoi fini, anche se a danno dei prìncipi e dei popoli. Nel 1204 papa Innocenzo III riuscì a strappare a Pietro II d’Aragona questo straordinario giuramento: “Io, Pietro, re degli Aragonesi, professo e prometto di essere sempre fedele e ubbidiente al mio signore, papa Innocenzo, ai suoi successori cattolici, alla chiesa di Roma e mantenere fedelmente il mio regno nell’ubbidienza; sosterrò la fede cattolica perseguitando la peste dell’eresia”.13 GC 453.3

Tutto ciò è in perfetta armonia con le pretese del pontefice romano “che ha il diritto di deporre gli imperatori” e “sciogliere i sudditi dal giuramento di fedeltà ai governanti ingiusti”.14 GC 453.4

È bene ricordare che Roma si vanta di non cambiare. I princìpi di Gregorio VII e di Innocenzo III sono gli stessi della Chiesa Cattolica Romana attuale. Se ne avesse il potere, essa li attuerebbe con maggior vigore dei secoli passati. I protestanti non si rendono conto di quello che fanno accettando l’aiuto di Roma per assicurare l’osservanza della domenica. Mentre essi hanno come obiettivo l’attuazione di questo proposito, Roma mira a ristabilire la sua autorità e a riconquistare la supremazia persa. Se negli Stati Uniti prevarrà il criterio che la chiesa può ricorrere allo stato, o addirittura dominarlo, e che le norme di carattere religioso possono essere imposte da leggi statali e quindi l’autorità congiunta della chiesa e dello stato possa dominare la coscienza, il trionfo di Roma in questo paese sarà assicurato. GC 453.5

La Parola di Dio ci avverte del pericolo che incombe; se il mondo protestante non vi presta attenzione capirà qual è il vero scopo che Roma si prefigge solo quando ormai sarà troppo tardi per sottrarsi all’insidia. Il potere di Roma aumenta silenziosamente e le sue dottrine esercitano il loro influsso nelle chiese e nei cuori degli uomini. Essa sta innalzando sempre più la sua imponente e massiccia struttura, nei cui ambiti più segreti si ripeteranno le antiche persecuzioni. Furtivamente e insospettatamente essa prepara le sue armi per colpire quando sarà il momento. Tutto ciò che essa vuole è un’occasione favorevole e questa praticamente le è già stata concessa. Presto vedremo e capiremo qual è lo scopo della curia romana. Chiunque crederà nella Parola di Dio e vorrà ubbidirle dovrà affrontare lo scherno e le persecuzioni. GC 454.1