La speranza dell’uomo
Capitolo 69: Sul monte degli Ulivi
Le parole di Gesù: “Ecco, la vostra casa sta per esservi lasciata deserta” (Matteo 23:38), avevano riempito di terrore il cuore dei sacerdoti e dei capi che, ostentando indifferenza, riflettevano sul loro significato. Si sentivano minacciati da un pericolo invisibile. Era possibile che quel magnifico tempio, gloria della nazione, si sarebbe ridotto presto a un ammasso di rovine? Anche i discepoli avevano udito la predizione di quelle sventure, e desideravano ansiosamente ulteriori spiegazioni da Gesù. Passando con lui accanto al tempio, richiamarono la sua attenzione sulla sua imponenza e sulla sua bellezza. L’edificio era costruito con blocchi di marmo purissimo, perfettamente bianchi, e alcuni di essi di dimensioni imponenti. Una parte del muro aveva resistito all’assedio dell’esercito di Nabucodonosor. Nel suo insieme il tempio sembrava un blocco unico, scavato interamente dalla cava. I discepoli non riuscivano a capire in che modo quelle possenti mura avrebbero potuto essere abbattute. SU 479.1
Quali saranno stati i pensieri inespressi del Cristo, rifiutato dal popolo, mentre il suo sguardo si soffermava su quel magnifico tempio! Lo spettacolo era certamente bellissimo, ma Gesù ne scorgeva tutta la realtà. Il complesso era meraviglioso, quelle mura sembravano indistruttibili, ma sarebbe venuto il giorno in cui non sarebbe rimasta “pietra sopra pietra”. SU 479.2
Gesù aveva parlato davanti alla folla, ma quando fu solo e si sedette sul monte degli Ulivi, Pietro, Giovanni, Giacomo e Andrea gli si accostarono, e gli chiesero: “Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell’età presente?” Matteo 24:3. Nella sua risposta, Gesù non distinse la distruzione di Gerusalemme dal giorno del suo ritorno, ma intrecciò la descrizione di quei due eventi. Se avesse presentato ai discepoli il futuro, così come si presentava al suo sguardo, essi non sarebbero stati in grado di sopportarne la rivelazione. Nella sua misericordia unì la descrizione di quei due grandi avvenimenti e lasciò ai discepoli il compito di approfondirne da soli il significato. SU 479.3
Parlando della distruzione di Gerusalemme, le sue parole andarono oltre quel fatto, sino al giorno del giudizio finale, quando il Signore avrebbe punito il mondo per la sua malvagità, quando la terra avrebbe mostrato il suo sangue e rivelato i suoi delitti. Questo discorso fu fatto non solo per i discepoli, ma anche per coloro che sarebbero vissuti al tempo degli ultimi eventi della storia. SU 479.4
Rivolgendosi ai discepoli, Gesù disse: “Guardate che nessuno vi seduca. Poiché molti verranno sotto il mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e ne sedurranno molti”. Matteo 24:4, 5. Molti falsi messia sarebbero sorti e, basandosi su pretesi miracoli, avrebbero dichiarato che era venuto il tempo della liberazione della nazione ebraica. Molti si sarebbero lasciati sedurre. Le parole di Gesù si adempirono. Durante il periodo che dalla sua morte va all’assedio di Gerusalemme, apparvero molti falsi messia. Ma il suo avvertimento è valido anche per la generazione attuale. Le stesse seduzioni che hanno preceduto la distruzione di Gerusalemme, hanno attratto gli uomini attraverso i secoli e li attireranno ancora. SU 480.1
“Or voi udirete parlar di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, perché bisogna che questo avvenga, ma non sarà ancora la fine”. Matteo 24:6. Prima della distruzione di Gerusalemme, molti lottavano per la supremazia. Degli imperatori venivano assassinati, si massacravano gli eredi al trono, vi erano guerre vicine e lontane. Gesù aggiunse: “Perché bisogna che questo avvenga, ma non sarà ancora la fine [della nazione ebraica in quanto nazione]. SU 480.2
“Poiché si leverà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo non sarà che principio di dolori”. Matteo 24:7, 8. Gesù disse che i rabbini avrebbero interpretato questi fatti come segni della punizione di Dio sulle nazioni che soggiogavano il popolo eletto; essi avrebbero anche detto che questi segni annunciavano la venuta del Messia. Ma Gesù li esortò a non lasciarsi ingannare: si trattava dell’inizio dei suoi giudizi. Il popolo non aveva pensato che a se stesso, non si era pentito e non si era convertito per essere salvato. I segni che i rabbini mettevano in rapporto con la liberazione dalla schiavitù, erano in realtà i segni della loro distruzione. SU 480.3
“Allora vi getteranno in tribolazione e v’uccideranno, e sarete odiati da tutte le genti a cagion del mio nome. E allora molti si scandalizzeranno, e si tradiranno e si odieranno a vicenda”. Matteo 24:9, 10. I cristiani affrontarono tutte queste prove. Dei genitori tradirono i loro figli; dei figli tradirono i loro genitori. Degli amici denunciarono i loro amici al sinedrio. I persecutori uccisero Stefano, Giacomo e altri credenti. SU 480.4
Tramite i suoi testimoni Dio offrì al popolo d’Israele un’ultima possibilità di pentirsi. Si rivelò per mezzo dei suoi messaggeri in occasione del loro arresto, del loro processo, della loro prigionia. Nonostante ciò i loro giudici li condannarono a morte. Uccidendo quei testimoni, di cui il mondo non era degno, gli ebrei crocifiggevano di nuovo il Figlio di Dio. La stessa cosa si ripeterà. Le autorità emaneranno delle leggi per limitare la libertà religiosa, arrogandosi un diritto che spetta solo a Dio. Penseranno di forzare la coscienza, quella coscienza che solo il Signore dovrebbe guidare. Sin da ora iniziano ad agire così, e continueranno a farlo fino a raggiungere un limite che non potranno superare, perché Dio interverrà in favore del suo popolo, fedele ai suoi comandamenti. SU 480.5
Quando si scatena la persecuzione, coloro che ne sono testimoni prendono posizione in favore o contro il Cristo. Quelli che simpatizzano con i perseguitati dimostrano il loro attaccamento al Cristo. Altri si offendono perché la verità condanna esplicitamente il loro modo di vivere. Molti inciampano, cadono e abbandonano la fede. Quelli che apostatano nell’ora della prova per assicurarsi l’impunità, forniscono false testimonianze e tradiscono i loro fratelli. Gesù ci ha avvertito affinché non siamo sorpresi dall’atteggiamento crudele e snaturato di coloro che rifiutano il suo messaggio. SU 481.1
Gesù dette ai discepoli un segno dell’avvicinarsi della rovina di Gerusalemme; così li avvisò perché fuggissero. “Quando vedrete Gerusalemme circondata d’eserciti, sappiate allora che la sua desolazione è vicina. Allora quelli che sono in Giudea, fuggano ai monti; e quelli che sono nella città, se ne partano; e quelli che sono per la campagna, non entrino in lei. Perché quelli son giorni di vendetta, affinché tutte le cose che sono scritte, siano adempiute”. Luca 21:20-22. Questo avvertimento fu pronunciato quarant’anni prima della distruzione di Gerusalemme. I cristiani lo ascoltarono e neppure uno di loro morì nella caduta della città. SU 481.2
“E pregate che la vostra fuga non avvenga d’inverno né di sabato”. Matteo 24:20. Questo invito di Gesù indica che colui che aveva stabilito il sabato non lo avrebbe abrogato inchiodandolo sulla croce. La morte di Gesù non rese superato il comandamento del sabato. Quarant’anni dopo la sua crocifissione, esso sarebbe stato ancora valido. I discepoli dovevano pregare per quarant’anni che la loro fuga non avvenisse di sabato. SU 481.3
Dalla distruzione di Gerusalemme, Gesù si volse rapidamente a un evento ancora più importante, ultimo anello nella catena della storia terrena: il ritorno del Figlio di Dio nella maestà e nella gloria. Fra questi due eventi gli occhi di Gesù scorgevano secoli di oscurità; secoli in cui la sua chiesa avrebbe versato sangue e lacrime di persecuzione. I discepoli non erano pronti a sopportare una simile visione, e per questo motivo Gesù la indicò appena. Disse: “Perché allora vi sarà una grande afflizione; tale, che non v’è stata l’uguale dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà. E se quei giorni non fossero stati abbreviati, nessuno scamperebbe; ma, a cagion degli eletti, que’ giorni saranno abbreviati”. Matteo 24:21, 22. Per più di mille anni si abbatté sui cristiani una persecuzione di una violenza mai sperimentata prima. Milioni e milioni di fedeli testimoni furono uccisi. Il popolo di Dio sarebbe stato completamente annientato se il Signore non fosse intervenuto per salvarlo: “Ma a cagion degli eletti, que’ giorni saranno abbreviati”. SU 481.4
Ora Gesù, con tratti inconfondibili, parla del suo ritorno, e avverte dei pericoli che l’avrebbero preceduto. “Allora, se alcuno vi dice: Il Cristo eccolo qui, eccolo là, non lo credete; perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno gran segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco, ve l’ho predetto. Se dunque vi dicono: Eccolo, è nel deserto, non v’andate; eccolo, è nelle stanze interne, non lo credete; perché, come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figliuol dell’uomo”. Matteo 24:23-27. Gesù indicò questo segno come uno di quelli che indicavano la distruzione di Gerusalemme: “E molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti”. Matteo 24:11. I falsi profeti sorsero, ingannarono il popolo e attirarono molti nel deserto. Magi e stregoni, attribuendosi un potere taumaturgico, trascinarono folle intere su montagne deserte. Ma questa profezia fu pronunciata anche per gli ultimi tempi, e indica fatti che si ripeteranno prima del secondo avvento. Anche ora falsi cristi e falsi profeti compiono segni e prodigi per sedurre i discepoli di Gesù. Non si sente forse dire: “Eccolo, è nel deserto”? Migliaia di persone non sono andate nel deserto con la speranza di trovarvi il Cristo? Da migliaia di sedute, dove uomini professano di avere comunione con spiriti disincarnati, non è forse venuto il grido: “Eccolo, è nelle stanze interne”? È questa la pretesa dello spiritismo. Ma che cosa dice il Cristo? “Non lo credete; perché, come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figliuol dell’uomo”. SU 482.1
Il Salvatore ha indicato i segni del suo ritorno e, ancor più, ha indicato il tempo in cui il primo di questi segni sarebbe apparso. “Or subito dopo l’afflizione di que’ giorni, il sole si oscurerà, e la luna non darà il suo splendore, e le stelle cadranno dal cielo, e le potenze de’ cieli saranno scrollate. E allora apparirà nel cielo il segno del Figliuol dell’uomo; ed allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio, e vedranno il Figliuol dell’uomo venir sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria. E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba a radunare i suoi eletti dai quattro venti, dall’un capo all’altro de’ cieli”. Matteo 24:29-31. SU 482.2
Gesù ha predetto che subito dopo la fine della grande persecuzione papale, il sole si sarebbe oscurato e la luna non avrebbe più dato il suo splendore. In seguito, le stelle sarebbero cadute dal cielo. Aggiunse: “Or imparate dal fico questa similitudine: Quando già i suoi rami si fanno teneri e metton le foglie, voi sapete che l’estate è vicina. Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che Egli è vicino, proprio alle porte”. Matteo 24:32, 33. SU 482.3
Gesù ha fornito i segni del suo ritorno, attraverso i quali possiamo sapere che Egli è vicino, proprio alle porte. Ha detto, parlando di coloro che avrebbero visto questi segni: “Io vi dico in verità che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute”. Matteo 24:34. Questi segni si sono manifestati, e noi sappiamo con certezza che il ritorno del Signore è vicino. Gesù ha detto: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”. Matteo 24:35. SU 483.1
Il Cristo sta per venire sulle nuvole del cielo con potenza, accompagnato da un esercito di angeli splendenti. Verrà per risuscitare i morti e trasformare nella gloria i santi viventi. Verrà per onorare coloro che lo hanno amato e per portare con sé coloro che hanno osservato i suoi comandamenti. Non si è dimenticato della sua promessa. Allora si formerà una sola grande famiglia. SU 483.2
Quando pensiamo ai nostri morti, pensiamo anche al giorno in cui la tromba di Dio suonerà e “i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati”. 1 Corinzi 15:52. Ancora un po’ di tempo, e noi contempleremo il Re nella sua bellezza. Ancora un po’ di tempo, ed Egli asciugherà ogni lacrima dai nostri occhi. Ancora un po’ di tempo, ed Egli ci farà “comparire davanti alla sua gloria irreprensibili, con giubilo”. Giuda 24. Ecco perché quando annunciò i segni del suo ritorno, Gesù disse: “Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la vostra redenzione è vicina”. Luca 21:28. SU 483.3
Gesù, però, non ha fatto conoscere il giorno e l’ora del suo ritorno. Ha detto chiaramente ai discepoli che non poteva rivelarli. Se lo avesse fatto, come avrebbe potuto esortarci a vegliare sempre? Ciononostante alcuni pretendono di conoscere il giorno e l’ora del ritorno del Signore, e sono molto zelanti nel tracciare il futuro. Ma il Signore ci ha avvertito di non cadere in questo errore. Il momento preciso del ritorno del Figliuol dell’uomo fa parte del mistero di Dio. SU 483.4
Gesù ha anche delineato la condizione del mondo in quel periodo. “E come fu ai giorni di Noè, così sarà alla venuta del Figliuol dell’uomo. Infatti, come ne’ giorni innanzi al diluvio si mangiava e si beveva, si prendea moglie e s’andava a marito, sino al giorno che Noè entrò nell’arca, e di nulla si avvide la gente, finché venne il diluvio che portò via tutti quanti, così avverrà alla venuta del Figliuol dell’uomo”. Matteo 24:37-39. Gesù non allude a un millennio temporale, a mille anni durante i quali tutti si potranno preparare per l’eternità. Ma dice che come fu ai giorni di Noè, così sarà quando il Figlio dell’uomo ritornerà. SU 483.5
Come erano gli uomini ai tempi di Noè? “E l’Eterno vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra, e che tutti i disegni dei pensieri del loro cuore non erano altro che male in ogni tempo”. Genesi 6:5. Gli antidiluviani si erano allontanati dal Signore. Si erano rifiutati di adempiere la sua santa volontà e seguivano i loro pensieri corrotti e la loro immaginazione pervertita. Vennero distrutti proprio a causa della loro malvagità. Il mondo, oggi, si comporta nello stesso modo. Non c’è alcun segno che annunci un millennio glorioso. I trasgressori della legge di Dio stanno contagiando la terra con la loro malvagità. Scommesse, corse di cavalli, competizioni, giochi d’azzardo, dissipazione, lussuria, passioni sfrenate stanno riempiendo il mondo di violenza. SU 484.1
Nel predire la distruzione di Gerusalemme, Gesù aveva detto: “E perché l’iniquità sarà moltiplicata, la carità dei più si raffredderà. Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. E questo evangelo del Regno sarà predicato per tutto il mondo, onde ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine”. Matteo 24:12-14. Questa profezia si adempirà una seconda volta. La grande corruzione di quell’epoca si ripeterà in questa generazione. Lo stesso vale per la predicazione del Vangelo. Prima della caduta di Gerusalemme, Paolo, per ispirazione divina, poteva già scrivere che il messaggio del Vangelo era stato “predicato in tutta la creazione sotto il cielo”. Colossesi 1:23. Così ora, prima del ritorno del Figlio dell’uomo, il Vangelo eterno deve essere proclamato “ad ogni nazione e tribù e lingua e popolo”. Apocalisse 14:6. Dio “ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia”. Atti 17:31. SU 484.2
Gesù ci dice così quando verrà quel giorno. Non dice che tutto il mondo si convertirà, ma che “questo evangelo del Regno sarà predicato per tutto il mondo, onde ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine”. Facendo conoscere il messaggio del Vangelo al mondo, noi possiamo affrettare il ritorno del Signore. Non dobbiamo solo attendere, ma dobbiamo affrettare la venuta del giorno di Dio. Cfr. 2 Pietro 3:12. Se la chiesa del Cristo avesse svolto fedelmente il compito che il Signore le aveva assegnato, il mondo sarebbe già stato avvertito e il Signore Gesù sarebbe tornato con potenza e gran gloria. SU 484.3
Dopo avere indicato i segni del suo ritorno Gesù disse: “Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che Egli è vicino, proprio alle porte”. Matteo 24:33. “Vegliate, dunque, pregando in ogni tempo”. Luca 21:36. Dio ci ha sempre avvisato dei suoi giudizi imminenti. Coloro che hanno creduto nel messaggio per il loro tempo e sono vissuti secondo la loro fede, ubbidendo ai suoi comandamenti, sono sempre scampati ai giudizi per i disubbidienti e gli increduli. SU 484.4
La parola di Dio fu rivolta a Noè: “Entra nell’arca tu con tutta la tua famiglia, poiché t’ho veduto giusto nel mio cospetto, in questa generazione”. Genesi 7:1. Noè ubbidì e fu salvato. Un messaggio simile fu rivolto a Lot: “Levatevi, uscite da questo luogo, perché l’Eterno sta per distruggere la città”. Genesi 19:14. Lot accettò la protezione degli angeli e fu salvato. Nello stesso modo i discepoli vennero avvisati della distruzione di Gerusalemme. Coloro che osservarono i segni della rovina imminente e uscirono dalla città, si salvarono. Anche a noi, oggi, vengono rivolti degli avvertimenti relativi al ritorno del Signore e alla distruzione del mondo. Coloro che ascoltano questo messaggio saranno salvati. SU 485.1
Poiché non conosciamo il momento esatto della venuta del Signore, ci viene rivolto l’invito a vegliare. “Beati que’ servitori che il padrone, arrivando, troverà vigilanti!” Luca 12:37. Quanti vegliano in attesa del ritorno del Signore non lo fanno nell’ozio. Attendere la venuta del Cristo significa esortare gli uomini a temere sia il Signore sia i suoi giudizi, e aiutarli a diventare consapevoli del grande peccato che si compie nel respingere gli appelli della sua misericordia. Coloro che aspettano il Signore purificano la loro vita ubbidendo alla verità. All’attenta vigilanza uniscono un’intensa attività. Poiché sanno che il Signore è alle porte, moltiplicano il loro zelo nel lavorare con gli angeli per la salvezza degli uomini. Sono questi i servi fedeli e avveduti che provvedono ai domestici del padrone “a suo tempo la loro misura di viveri”. Luca 12:42. Essi annunciano in modo particolare la verità che riguarda questo tempo, come Enoc, Noè, Abramo e Mosè l’hanno annunciata per il loro. Ogni discepolo annuncia il messaggio del Cristo per la propria generazione. SU 485.2
Gesù descrive poi un altro gruppo di persone. “Ma se quel servitore dice in cuor suo: Il mio padrone mette indugio a venire; e comincia a battere i servi e le serve, e a mangiare e bere ed ubriacarsi, il padrone di quel servitore verrà nel giorno che non se l’aspetta e nell’ora che non sa”. Luca 12:45, 46. SU 485.3
Il servitore malvagio dice nel suo cuore: “Il mio padrone mette indugio a venire”. Non dice che il Cristo non verrà, non deride l’idea di un suo ritorno; ma nel suo cuore, e mediante le sue azioni e le sue parole, dichiara che la venuta del suo Signore è rinviata. Egli allontana dalla mente degli altri la convinzione che il Signore verrà presto. Il suo influsso tende a rendere gli uomini presuntuosi e negligenti, ed essi si abbandonano alla mondanità e al torpore. Passioni terrene e pensieri corrotti si impossessano della mente. Il servo malvagio mangia e beve con gli ubriaconi e si unisce a loro nella ricerca dei piaceri mondani. Si conforma al mondo; si trova bene con il suo simile e, legandosi a cattive compagnie, finisce per cadere nelle trappole del mondo. “Il padrone di quel servitore verrà nel giorno che non se l’aspetta e nell’ora che non sa; e lo farà lacerare a colpi di flagello, e gli assegnerà la sorte degl’infedeli”. Luca 12:46. SU 485.4
“Che se tu non vegli, io verrò come un ladro, e tu non saprai a quale ora verrò su di te”. Apocalisse 3:3. Il ritorno del Cristo sarà una sorpresa per i falsi maestri, che parleranno di “pace e sicurezza”. Così come facevano i sacerdoti e i rabbini prima della caduta di Gerusalemme, essi promettono alla chiesa giorni di prosperità e gloria terrena e in tal senso interpreteranno i segni dei tempi. Ma che cosa dice la Parola ispirata? “Allora di subito una improvvisa ruina verrà loro addosso”. 1 Tessalonicesi 5:3. Il giorno del Signore verrà all’improvviso come la rete di una trappola che si abbatte su tutti coloro che vivono sulla terra, su tutti coloro che fanno di questo mondo la loro stabile dimora. Esso giunge come un ladro in cerca di preda. SU 486.1
Il mondo, preso dai divertimenti e dai piaceri, dorme in una falsa sicurezza. Gli uomini respingono l’idea del ritorno del Signore e si fanno beffe degli avvertimenti che ricevono. Dicono con scherno che “tutte le cose continuano nel medesimo stato come dal principio della creazione”. 2 Pietro 3:4. “E il giorno di domani sarà come questo, anzi sarà più grandioso ancora!” Isaia 56:12. Si stordiscono sempre più nel soddisfare le loro passioni, ma il Cristo dice: “Ecco, io vengo come un ladro”. Apocalisse 16:15. Proprio nel momento in cui il mondo beffardo si chiede: “Dov’è la promessa della sua venuta?” (2 Pietro 3:4) i segni si adempiranno. “Quando diranno: Pace e sicurezza, allora di subito una improvvisa ruina verrà loro addosso”. Gesù viene come un ladro quando le attività economiche della vita vengono svolte senza tener conto dei princìpi morali, quando gli uomini studiano ogni cosa fuorché la Bibbia. SU 486.2
Il mondo è tormentato. I segni dei tempi sono visibili. Eventi tremendi si annunciano. Lo Spirito di Dio si sta ritirando dalla terra e le tragedie si succedono sul mare e sulla terra. Tempeste, terremoti, incendi, inondazioni, uccisioni a ogni livello accadono ovunque. Chi può conoscere il futuro? Dove si può trovare la sicurezza? Non vi è nessuna sicurezza in ciò che è umano o terreno. Rapidamente gli uomini si stanno schierando sotto la bandiera che hanno scelto e aspettano con ansia gli ordini dei loro capi. Da un lato vi sono coloro che vegliano e operano in vista della venuta del loro Signore, mentre dall’altro lato vi sono quelli che si schierano nelle file del primo grande apostata. Pochi credono con tutto il cuore e con tutta l’anima che c’è una morte eterna da evitare e una vita eterna da conquistare. SU 486.3
La crisi finale si sta avvicinando progressivamente. Il sole brilla nel cielo seguendo il suo corso normale e i cieli raccontano ancora la gloria di Dio. Gli uomini continuano a mangiare e a bere, a piantare, a costruire e a sposarsi. I commercianti continuano a comprare e a vendere. Gli uomini continuano a contendersi i posti più importanti. Coloro che amano i piaceri continuano ad affollare i teatri, le corse dei cavalli, le sale da gioco. Sebbene il tempo della grazia stia per concludersi, con la definitiva sentenza su ogni uomo, quasi tutti sono pervasi da una grandissima eccitazione. Satana sa di avere poco tempo e ha messo all’opera tutti i suoi seguaci per ingannare gli uomini, per illuderli e impossessarsene sino alla fine del tempo di grazia e alla chiusura della porta della misericordia. SU 487.1
Giunge a noi, attraverso i secoli, il solenne avvertimento pronunciato dal Signore sul monte degli Ulivi: “Badate a voi stessi, che talora i vostri cuori non siano aggravati da crapula, da ubriachezza e dalle ansiose sollecitudini di questa vita, e che quel giorno non vi venga addosso all’improvviso come un laccio”. Luca 21:34. “Vegliate dunque, pregando in ogni tempo, affinché siate in grado di scampare a tutte queste cose che stanno per accadere, e di comparire dinanzi al Figliuol dell’uomo”. Luca 21:36. SU 487.2