I tesori delle testimionianze 1

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Uscite e separatevene

Sorella K., ho visto che avete un’opera importante da compiere: dovete rinunciare all’orgoglio e interessarvi totalmente alla verità. Il vostro destino eterno dipende dal vostro comportamento attuale. Per conseguire la vita eterna dovete vivere per essa e rinunciare a voi stessi. Separatevi dal mondo! La vostra vita deve essere caratterizzata dalla sobrietà, dalla vigilanza e dalla preghiera. Gli angeli stanno osservando lo sviluppo del vostro carattere e vi valutano. Tutte le nostre parole e tutte le nostre azioni sono prese in considerazione da Dio. È un momento terribile e solenne. La speranza della vita eterna deve fondarsi su basi stabili, dev’essere definita dal vostro rapporto con Dio. Alcuni si affideranno al giudizio e all’esperienza di altri, anziché preoccuparsi di fare un profondo esame di coscienza e così lasceranno passare mesi e anni senza una testimonianza dello Spirito di Dio e una prova della sua accettazione. Essi ingannano se stessi: hanno una presunta speranza, ma sono privi delle qualità essenziali del cristiano. È necessario che subiscano una trasformazione completa e così il loro carattere nobile ed elevato li distinguerà come veri discepoli del Cristo. Vivere la nostra fede esige impegno e coraggio morale. TT1 66.4

Il popolo di Dio è un popolo speciale, il cui spirito non può amalgamarsi con lo spirito e l’influsso della società che lo circonda. Non potete desiderare di portare il nome del Cristo ed esserne, nello stesso tempo, indegni. Non potete desiderare di incontrarvi con Gesù facendo professione di una fede che è soltanto teorica. Non potete rischiare di rimanere delusi. Esaminate a fondo le basi della vostra speranza e siate onesti con voi stessi. Una presunta speranza non vi salverà mai. Ne avete valutato il costo? Temo di no. Decidete di seguire Gesù, a qualsiasi costo. Non potete farlo e, contemporaneamente, cercare la compagnia di quanti non si interessano della loro vita spirituale. Non potete unirvi a loro così come non si uniscono l’acqua e l’olio. TT1 67.1

È molto importante essere figli di Dio e coeredi del Cristo. Se questo rappresenterà per voi un privilegio, sperimenterete le sofferenze di Gesù. Dio legge nei vostri cuori. Mi fu mostrato che dovete cercarlo con tutto voi stessi e raggiungere il massimo livello dell’amore per non perdere la vita eterna. Forse vi chiederete: “La sorella White ha visto veramente tutto questo?” Sì e ho cercato di esporvelo e di trasmettervi le stesse impressioni che ho provato. Il Signore vi aiuti a considerarlo con attenzione! TT1 67.2

Caro fratello e cara sorella, vegliate con cura sui vostri figli. Lo spirito e l’influsso della società che ci circonda distruggeranno ogni loro desiderio di essere dei veri cristiani. Impegnatevi, quindi, per sottrarli alla compagnia di quei giovani che non s’interessano delle realtà spirituali. Essi devono fare dei sacrifici se un giorno vorranno raggiungere il cielo. TT1 67.3

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Gesù dice: “Chi sceglierete fra me e il mondo?” Dio ci invita a una resa incondizionata del cuore e degli affetti. Se voi amate amici, fratelli, sorelle, padre, madre, case o terreni più di me, dice il Maestro, non siete degni di me. La religione propone allo spirito di seguire i veri principi. Così come l’ago della bussola indica il nord, i principi della religione indicano la gloria di Dio. Vi siete uniti a Dio tramite il battesimo, siete tenuti a onorare il vostro Creatore, a rinunciare al vostro egoismo, ai vostri affetti, alle vostre passioni e a orientare i vostri stessi pensieri all’ubbidienza alla volontà del Cristo. — Testimonies for the Church 3:45 (1872). TT1 67.4

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Il vostro attaccamento alla realtà terrena non vi rende propensi ad aprire la porta del vostro cuore a Gesù che bussa e vorrebbe entrare. Il Signore, che vi ha redenti con il suo sangue, aspetta ancora alla porta per essere ammesso; ma voi non aprite e non lo invitate a entrare. Alcuni hanno socchiuso leggermente la porta e hanno permesso che un piccolo raggio della luce che emana dalla sua presenza penetrasse all’interno, ma poi non lo hanno accolto: non c’era posto per lui. Il posto che doveva essergli riservato era già occupato. Gesù vi ha detto: “...se uno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli meco”. Apocalisse 3:20. TT1 67.5

Avreste dovuto preoccuparvi di aprire. Per un certo periodo di tempo siete stati disposti a udire e ad aprire, ma anche questa buona intenzione è svanita e avete perso la possibilità di stabilire una profonda relazione con l’ospite celeste che avreste avuto il privilegio di ospitare. Alcuni, comunque, hanno aperto la porta del loro cuore e hanno accolto con gioia il loro Salvatore. — Testimonies for the Church 2:216, 217 (1869). TT1 68.1