I tesori delle testimionianze 1

334/336

Capitolo 109: Semplicità nell’abbigliamento

Nel suo sermone sul monte, il Cristo esortò i suoi discepoli a non permettere che la loro mente fosse assorbita dalle realtà terrene. Egli disse molto chiaramente: “Niuno può servire a due padroni; perché o odierà l’uno ed amerà l’altro, o si atterrà all’uno e sprezzerà l’altro. Voi non potete servire a Dio ed a Mammona. Perciò vi dico: Non siate con ansietà solleciti per la vita vostra di quel che mangerete o di quel che berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito?... E intorno al vestire, perché siete con ansietà solleciti? Considerate come crescono i gigli della campagna; essi non faticano e non filano; eppure io vi dico che nemmeno Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro”. Matteo 6:24, 25, 28, 29. TT1 400.1

Queste parole sono ricche di significato: si applicavano ai tempi del Cristo, ma sono valide anche ai nostri giorni. Gesù paragona la naturale semplicità dei fiori di campo con gli ornamenti artificiosi dell’abbigliamento e afferma che la gloria di Salomone non poteva competere con uno di questi fiori nella sua naturale bellezza. Da queste parole si può trarre un prezioso insegnamento per tutti coloro che vogliono conoscere e attuare la volontà di Dio. Gesù, notando la cura e l’attenzione che tutti accordano all’abbigliamento, ci ha avvertiti di non lasciarci sopraffare da queste realtà. È estremamente importante ascoltare le sue parole. Salomone era così preso dal culto dell’apparenza che trascurò di elevare la propria mente tramite una costante unione con il Dio della saggezza. La bellezza e la perfezione del carattere furono sacrificate per acquisire un fascino puramente esteriore; egli rinunciò all’onore e all’integrità del proprio carattere per cercare la gloria del mondo. Finì per diventare un despota che finanziava le proprie stravaganze tramite le forti tasse imposte al popolo. Egli si lasciò travolgere dalla corruzione, si allontanò da Dio e diventò un idolatra. TT1 400.2

Quando vediamo le nostre sorelle rinunciare alla semplicità nell’abbigliamento e assecondare l’amore per la moda, ci sentiamo turbati. Continuando in quella direzione, esse si allontaneranno da Dio e trascureranno la bellezza interiore. Queste nostre sorelle non devono sentirsi libere di sprecare il tempo che Dio ha affidato loro nell’inutile abbellimento degli abiti. Con quanto maggior profitto questo tempo potrebbe essere utilizzato per leggere le Sacre Scritture e ottenere così una vera conoscenza delle profezie e degli insegnamenti di Gesù!... TT1 400.3

Dio desidererebbe vedere le nostre sorelle vestite in modo semplice, decoroso e impegnate con entusiasmo nella sua opera. Esse ne hanno le capacità e quindi, se sfruttassero in modo adeguato i talenti di cui dispongono, la loro efficienza sarebbe maggiore. Se il tempo che ora sprecano in cose inutili lo impiegassero per studiare la Parola di Dio per poi spiegarla ad altri, la loro mente si arricchirebbe di nuove e preziose verità e sarebbero esse stesse fortificate e nobilitate dagli sforzi fatti per comprendere le ragioni della nostra fede. Se esse studiassero con coscienza la Bibbia e cercassero di sfruttare ogni opportunità che viene loro offerta per aiutare altri a comprenderla, vedremmo tante persone accettare la verità grazie al loro impegno. Care sorelle, nel giorno del giudizio ripercorrerete con piacere le tappe della vostra vita oppure dovrete ammettere di aver cercato solo la bellezza esteriore a scapito di quella interiore? TT1 400.4

Le nostre sorelle hanno sufficiente zelo e coraggio per sottomettersi senza esitazione a ciò che esige la Parola di Dio? A questo proposito l’apostolo Paolo diede un consiglio molto esplicito: “Io voglio dunque... che le donne si adornino d’abito convenevole, con verecondia e modestia: non di trecce e d’oro o di perle o di vesti sontuose, ma d’opere buone, come s’addice a donne che fanno professione di pietà”. 1 Timoteo 2:8-10. Qui il Signore, tramite il suo apostolo, si schiera espressamente contro l’abitudine di portare gioielli d’oro. Coloro che hanno maggiore esperienza facciano attenzione a non sviare altri con il loro esempio! L’anello che portate al dito, per semplice che sia, è inutile e potrà esercitare un influsso negativo sugli altri. TT1 401.1

Soprattutto le mogli dei nostri pastori devono essere molto caute e non allontanarsi dal chiaro insegnamento della Bibbia relativo all’abbigliamento. Molti ritengono superate queste raccomandazioni o non degne di essere prese in considerazione, ma colui che le aveva comunicate ai discepoli si rendeva conto del pericolo derivante dalla passione per l’abbigliamento, anche ai nostri giorni, e volle avvertirci. Vi presteremo ascolto? Saremo saggi? La stravaganza nel vestire cresce costantemente; la moda varia e le nostre sorelle ne seguono le esigenze senza tener conto né del tempo né della spesa. Per l’abbigliamento si spende molto denaro che dovrebbe invece essere restituito a Dio che lo ha donato... TT1 401.2

Coloro che fra gli osservatori del sabato si sono lasciati trascinare dall’influsso del mondo saranno messi alla prova. I pericoli degli ultimi tempi ci sovrastano e un periodo difficile attende il popolo di Dio, anche se molti non ci pensano. Verrà messa alla prova l’autenticità della nostra fede. Molti imitano il mondo nell’orgoglio, nella vanità e nella ricerca del piacere lusingandosi di poterlo fare e, nello stesso tempo, continuare a essere cristiani. Invece sono proprio queste debolezze a separarli da Dio e a trasformarli in persone mondane. Cristo non ci ha dato un simile esempio e quindi i suoi veri discepoli sono coloro che rinunciano a se stessi, vivono una vita sobria, umile e santa e non godono della compagnia di chi ama il mondo. TT1 401.3

Molti vestono alla moda pensando di poter così esercitare un certo influsso sui non credenti, ma sbagliano. Se vogliono davvero esercitare un influsso positivo, vivano la loro fede e la manifestino con un comportamento corretto per sottolineare le differenze che intercorrono fra il cristiano e colui che è più mondano. Parole, abiti, gesti devono rendere testimonianza a Dio; allora essi potranno influire su quanti li circondano e perfino i non credenti sapranno che sono stati con Gesù. Se qualcuno desidera trasmettere il messaggio della verità al suo prossimo, viva secondo la sua professione di fede e imiti il Modello divino. TT1 401.4

Orgoglio, ignoranza e follia si affiancano. Il Signore è scontento dell’orgoglio manifestato dal suo popolo ed è disonorato dal fatto che esso desideri conformarsi agli stili di vita non sani, dispendiosi e immodesti della nostra epoca degenerata. TT1 402.1

La moda domina il mondo; esercita un potere tirannico che spesso costringe i suoi seguaci a sottomettersi a grandi inconvenienti e disagi. Essa impone, senza pietà, notevoli sacrifici. Esercita un grande fascino ed è pronta a criticare e ridicolizzare i poveri se essi non la seguono anche a costo della loro vita. Satana trionfa nel vedere che i suoi piani hanno successo, mentre la morte sogghigna davanti a questa follia che rovina la salute e davanti allo zelo cieco di chi si piega a questo tiranno... TT1 402.2

È una vergogna per le nostre sorelle dimenticare a tal punto il loro santo carattere e i loro doveri nei confronti di Dio per seguire la moda. Non c’è scusa per noi, salvo la perversità dei nostri cuori. Con un simile comportamento non possiamo certo estendere il nostro influsso; esso è del tutto incompatibile con la nostra professione di fede, tanto che ci rende addirittura ridicoli agli occhi di coloro che ci circondano... TT1 402.3

L’orgoglio e l’amore per il mondo, manifestato dalle nostre sorelle, ha distolto dalla verità molti di coloro che ne erano rimasti convinti. Il messaggio proclamato sembrava chiaro e armonioso; coloro che lo avevano ascoltato si rendevano conto che accettare la verità significava prendere su di sé una croce molto pesante. Quando, però, videro le nostre sorelle vestirsi con tanta ostentazione affermarono: “Questa gente veste vistosamente, come noi; in realtà non crede a ciò che dice e può darsi benissimo che si sbagli. Se essi credessero davvero che il Cristo sta per tornare e che la sorte di ogni uomo sta per essere decisa o per la vita eterna o per la morte, non consacrerebbero tempo e denaro per vestirsi come esige la moda”. Queste nostre sorelle non si sono rese conto del sermone predicato dal loro modo di vestire. TT1 402.4

Le nostre parole, le nostre azioni e i nostri abiti trasmettono ogni giorno un messaggio di testimonianza in favore o contro il Cristo. Non si tratta di un argomento privo di importanza. La scelta dell’abbigliamento richiede una seria riflessione e molte preghiere. Molti non credenti si sono resi conto che non è positivo essere schiavi della moda; quando però notano che alcuni, pur professandosi credenti, vestono alla moda e godono di compagnie frivole, ne deducono che, in fondo, un simile comportamento non è poi così negativo. TT1 402.5

L’apostolo ispirato dice: “...siamo divenuti uno spettacolo al mondo, e agli angeli, e agli uomini”. 1 Corinzi 4:9. Tutto il cielo nota l’influsso che giornalmente i cosiddetti discepoli del Cristo esercitano intorno a sé. Sorelle, il vostro abito parla o in favore del Cristo e della sua verità o in favore del mondo. Ricordatevi che dobbiamo tutti rendere conto dell’influsso che esercitiamo. TT1 402.6

Non vogliamo comunque incoraggiare la trascuratezza nel vestire. L’abbigliamento deve essere adeguato e curato. Se anche si indossano abiti ordinari, devono essere puliti e manifestare una certa eleganza. Alcune famiglie spendono molto per vestire i figli secondo la moda. Quanto tempo sprecato! I piccoli si presenterebbero bene anche senza tante ricercatezze purché puliti e in ordine... TT1 402.7

Perché le nostre sorelle seguendo la moda derubano Dio del servizio che gli è dovuto e sottraggono al suo tesoro quel denaro che dovrebbe essere utilizzato per la sua opera? All’abbigliamento si consacrano i nostri pensieri migliori; il tempo è speso in maniera inutile, il denaro sprecato e si trascura di sviluppare la mente e il cuore: il carattere è considerato meno importante del vestito. Invece uno spirito quieto e umile ha un valore infinito ed è una follia sprecare per cose frivole le opportunità che ci vengono offerte per assicurarci questi preziosi ornamenti dello spirito. TT1 402.8

Sorelle, se vogliamo possiamo compiere un’opera nobile per il Signore. La donna non conosce il suo potere. L’Eterno non vuole che tutte le sue facoltà siano assorbite a risolvere interrogativi come: che cosa mangerò? Che cosa berrò? Come mi vestirò? La donna può avere un programma ben più vasto, un destino più grande: deve sviluppare e coltivare le proprie facoltà perché Dio può servirsene nella grande opera della salvezza degli uomini dalla rovina eterna... TT1 403.1

Il male peggiore è comunque l’influsso esercitato sui bambini e sui giovani. Si può dire che non appena essi vengono al mondo sono soggetti alle esigenze della moda. I piccoli odono parlare più di vestiti che della loro salvezza e vedono le loro mamme più indaffarate nella consultazione di modelli che interessate allo studio della Bibbia. Si va più spesso dal negoziante di tessuti e dalla modista che in chiesa. Lo sfoggio di abiti nuovi appassiona più della bellezza interiore. Aspri rimproveri vengono pronunciati quando si sporcano abiti eleganti e così, a poco a poco, si diventa irritabili a causa di queste continue costrizioni. TT1 403.2

Un carattere non equilibrato non disturba la madre quanto un abito macchiato. Il bambino sente parlare più di vestiti che di virtù, perché la mamma conosce meglio le tendenze della moda rispetto al suo Salvatore. Troppo spesso il suo esempio crea intorno ai figli un’atmosfera negativa e così il male, camuffato sotto le apparenze della moda, si introduce fra i bambini. TT1 403.3

La semplicità nel vestire assicurerà a una donna equilibrata notevoli vantaggi, perché il carattere di una persona è giudicato, spesso, dal tipo di abito che porta. Un abito sfarzoso tradisce vanità e debolezza. Una donna semplice e devota vestirà modestamente. Un gusto raffinato, una mente nobile si riveleranno nella scelta di un vestito semplice ma adatto. TT1 403.4

C’è un ornamento che sussisterà, che assicurerà la felicità fra tutti coloro che vivono intorno a noi e che risplenderà, poi, in tutta la sua forza nella vita eterna: si tratta dell’ornamento di uno spirito quieto e umile. Dio ci ha ordinato di rivestire il nostro spirito con l’abito più bello. Ogni volta che chi segue la moda si guarda allo specchio dovrebbe ricordarsi del suo spirito che è stato trascurato. Ogni ora spesa per curare l’aspetto esteriore dovrebbe suonare come un rimprovero perché mente e spirito vengono dimenticati. Sarebbe necessaria una riforma che potrebbe elevare e nobilitare gli obiettivi della vita. Invece di procurarsi ornamenti d’oro per migliorare l’aspetto esteriore, ci si dovrebbe impegnare per assicurarsi quella sapienza che vale più dell’oro ed è più preziosa dei rubini. TT1 403.5

Coloro che sacrificano sull’altare della moda non hanno una grande forza di carattere e hanno scarse energie fisiche: vivono per soddisfare ideali molto meschini e la loro vita non persegue un fine sufficentemente degno. Incontriamo ovunque donne che sono completamente assorbite dalla passione per il vestire e l’apparenza esteriore. L’animo della donna ne risulta svilito, impoverito e i suoi pensieri si concentrano soltanto su se stessa. Mentre una signorina vestita alla moda passava per la via, vicino a un gruppo di signori, uno di loro chiese agli altri qualcosa sul conto di quella ragazza così elegante. Gli venne risposto: “È un grazioso ninnolo nella casa paterna, ma per il resto non vale nulla”. È veramente triste che coloro che si definiscono discepoli del Cristo pensino che sia positivo adottare l’abbigliamento e le maniere di questi “inutili gingilli”. TT1 403.6

Pietro fornisce preziose istruzioni in merito al modo di vestire delle donne cristiane: “Il vostro ornamento non sia l’esteriore che consiste nell’intrecciatura dei capelli, nel mettersi attorno dei gioielli d’oro, nell’indossar vesti sontuose ma l’essere occulto del cuore fregiato dell’ornamento incorruttibile dello spirito benigno e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran prezzo. E così infatti si adornavano una volta le sante donne speranti in Dio, stando soggette ai loro mariti”. 1 Pietro 3:3-5. Vogliamo incoraggiare la sottomissione alle esortazioni della Parola di Dio. Siamo dei lettori attenti degli insegnamenti biblici? Ubbidiremo a Dio o ci conformeremo ai costumi del mondo? Serviremo Dio o Mammona? Possiamo aspettarci di godere la pace dello spirito e di ricevere l’approvazione di Dio se ci opponiamo agli insegnamenti della sua Parola? TT1 404.1

L’apostolo Paolo esorta i cristiani a non conformarsi al mondo e ad essere trasformati tramite il rinnovamento della mente “...affinché conosciate per esperienza qual sia la volontà di Dio, la buona, accettevole e perfetta volontà”. Romani 12:2. Molti, che si dichiarano figli di Dio, non si fanno scrupoli e si conformano alle consuetudini del mondo usando gioielli d’oro, perle e oggetti costosi. Coloro, poi, che sono troppo coscienziosi per utilizzarli sono considerati limitati, superstiziosi e perfino fanatici. Ma è Dio che vuole trasmetterci queste istruzioni: esse sono dichiarazioni della sua saggezza infinita e coloro che le disprezzano lo fanno a loro rischio e pericolo. Chi è legato agli ornamenti che la Parola di Dio proibisce, accarezza l’orgoglio e la vanità nel suo cuore e desidera attrarre l’attenzione. Il suo abito sembra voler dire: “Guardatemi, ammiratemi!” In questo modo la vanità, che è insita nella natura umana, si rafforza sempre più con queste concessioni. Quando si desidera piacere solo a Dio, scompaiono tutti gli inutili abbellimenti della persona. TT1 404.2

L’apostolo considera l’ornamento esteriore in diretto contrasto con uno spirito mansueto e quieto e quindi riafferma il suo valore: “È di gran prezzo agli occhi di Dio”. Vi è una chiara contraddizione fra l’amore per gli ornamenti esteriori e la bellezza di uno spirito umile e quieto. Solo quando cerchiamo di uniformarci totalmente alla volontà di Dio la pace e la gioia regneranno nell’animo. TT1 404.3

La passione per l’abbigliamento mina i principi morali e trasforma la donna cristiana, che era caratterizzata dalla modestia e dalla sobrietà... TT1 404.4

Il Cristo si vergogna di coloro che si professano suoi discepoli. In che cosa gli somigliano? In che cosa il nostro modo di vestire è conforme alle esortazioni della Bibbia? Io non voglio che i peccati della chiesa ricadano su di me e quindi lancio un avvertimento. Per anni ho trasmesso, sia a voce sia per iscritto, una decisa testimonianza su questo soggetto, perché non voglio essere responsabile della condanna di nessuno. Il fatto che orgoglio e mondanità regnino ovunque non autorizza i cristiani a comportarsi come gli altri. Dio ha detto: “Non andar dietro alla folla per fare il male...” Esodo 23:2. TT1 404.5

Sorelle, non scherzate con Dio e con il vostro destino eterno! Mi è stato mostrato che la causa principale della vostra crisi spirituale è la passione per l’abbigliamento. Tutto ciò vi porta a trascurare delle grandi responsabilità e conserverete in voi solo una piccola scintilla dell’amore di Dio. Senza esitare rinunciate alla causa del vostro regresso perché è un peccato contro voi stesse e contro Dio. Non diventate insensibili a causa delle lusinghe del peccato e ricordate che la moda influisce negativamente sulle facoltà mentali e danneggia la vita spirituale del nostro popolo. Questa tendenza penetra nelle nostre chiese ed è più efficace di ogni altra forza per separarci da Dio. Mi è stato mostrato che i regolamenti della nostra chiesa non sono adeguati: ogni manifestazione di orgoglio che si esprime nell’abbigliamento, proibita dalla Parola di Dio, deve essere una ragione sufficiente per far entrare in azione la disciplina della chiesa. Se, nonostante gli appelli, gli avvertimenti e le esortazioni, si insiste a seguire questa via, il fatto dovrebbe dimostrare una mancanza di sottomissione al Cristo. La persona stessa diventa oggetto di adorazione ed essa allontanerà molti da Dio. TT1 405.1

In quanto chiesa siamo responsabili di un grave peccato perché abbiamo permesso ai nostri membri di vestirsi in un modo che contrasta con la loro fede. Dobbiamo schierarci subito contro questo peccato e chiudere la porta davanti a queste attrazioni della moda. Se non lo facciamo le nostre chiese si corromperanno. TT1 405.2